Biografie del Pascoli e di Baudelaire

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Testo

Baudelaire

Il senso del bello che viene contrapposto al primato dell’utile. Il bello è contrapposto a qualsiasi altro tipo di valore. Il positivismo è il fondamento dell’ipocrisia generale. Non ci sono valori ideali che superano l’immediato. La civiltà come frutto della ragione Baudelaire la abbandona. No appartiene ne alla sfera naturale,ne come civiltà. Baudelaire la pensa fuori da questi ambiti. E’ fuori, autonoma. La civiltà è falsa, ipocrita. La poesia + il luogo della verità. La natura è anteriore alla logica, appartiene alla condizione aurorale dell’uomo (ruolo di salvezza per l’individuo). La natura si oppone alla civiltà. Il poeta è come un gabbiano o un angelo caduto. Il gabbiano segue la nave e poi gli tagliano le ali. La nave è la civiltà. Quando no la tocca è superiore. Quando la tocca cambia aspetto. C’è l’ incapacità del poeta a dare definizioni. Il poeta non da valori, in dilazioni positive. Il gabbiano è superiore sia alla civiltà, sai alla natura. La natura è confusione e non ha ordine. La civiltà è nata per organizzare ciò che è disorganico. Il caos è disagio. La civiltà è sporcizia morale e la natura è disordine. Quindi non la accetta. Si deve mantenere puro, ricreare una condizione di purezza che consiste nel bello. Il mito del decadentismo: il poeta che se ne sta da solo. Autonomia dell’arte è il fondatore di un linguaggio poetico. E’ ancora un romantico ma il decadentismo non è ancora nato. Il poeta è assertore del bello puro. La poesia è pura. Il linguaggio razionale è quello della civiltà. Si devono togliere le impurità create dalla civiltà. Non si ha il puro quando si è soggetti a emozioni. L’uomo è nato sereno e quando è turbato non è più allo stato puro. Il percorso è semplice: deve svelare le ipocrisie della civiltà e la bruttezza della natura. La poesia sfugge alla poesia e alla civiltà per altre vie. La sua evasione era nel passato o nell’indefinito.
ASSOLUTA LIBERTA’ di ESPRESSIONE
“I fiori del male” : il fiore rappresenta la natura ed è per questo che è il male. E’ il rifiuto del bene della borghesia.Ogni cosa è rifiuto. Anche il suo corpo. La condizione dell’uomo è sempre negativa. Speen,nuit. Il tedio è la condizione dell’angelo che trovandosi in una condizione non conosciuta gli rimane solo il nulla. C’è la concezione della nostalgia (che hanno tutti). La poesia non ha funzione pratica. Descrive solo il rifiuto della condizione odierna. I paradisi artificiali sono inferni ma bisogna estraniarsi per forza. La poesia accentua i toni violenti del rifiuto. Si costruisce fuori dalla logica, perché questa è della borghesia.
Il processo conoscitivo è completamente irrazionale. Il valore della bellezza è un qualcosa di sublime che salva il poeta dal contatto con la natura. La via è quella analogica. Usa molti simboli. L’analogia è un processo conoscitivo basata sull’immediatezza del legame delle cose. L’uomo si accosta al suo ambiente attraverso le emozioni. Non c’è l’intervento della ragione all’interno del ragionamento. La poesia si sente sola. Comporta un linguaggio polisemico, evocativo,e connotato (difficilmente interpretabile). La poesia non ha un significato assoluto.
Cade la distinzione tra prosa e poesia. I versi non hanno più una metrica, poiché questa è prodotta dalla mente. Corrispondenza = analogia. E’ scritta in righe come la prosa. Sono molto usati i bianchi. Il bianco ha il significato che corrisponde al pieno. La Natura è umanizzata e rappresenta uno spirito enigmatico. L’essere poeta significa riuscire a calarsi nella natura perché ha una sensibilità acuta. La grandezza dell’artista è solo sensoriale. Questa capacità del sensoriale lo porta fuori dall’individuo stesso.
Rembaud: la folgorazione mette in contatto il poeta con una dimensione confusa della realtà, che è impossibile fotografare in forma di chiarezza. Si ha quindi il deragliamento dei sensi. Il poeta mette in luce il suo aspetto di anomalia. Il linguaggio è sempre analogico.

Verlen: rappresenta la disposizione d’animo ai toni morbidi, ma sempre sulla base che tende a evocare e non a illustrare. E’ il contrario di Rembau. Parte dell’intellettualismo anarchico, Verlen rappresenta lo spirito più sensibile nella sensibilità. Si orienta verso il rifiuto della religiosità (Rembau). Verlen è credente. Predilige i toni impressionisti nel momento della crisi del cristianesimo. crisi = tardo antico C’è una crisi spirituale e si ritrova nella crisi del cristianesimo. Ha la consapevolezza della sua fragilità. “Arte Poetica ” enuncia i suoi principi artistici; descrive la poesia pura come ogni rifiuto di retorica. Si oppone al razionalismo. C’è la riflessione antica tra linguaggio poetico / oratorio. L’oratoria è applicata al sociale. Poesia è applicata al privato, all’individuo. Il poeta scrive per se e non deve avere il problema del pubblico. E’ il poeta delle analogie degli stati d’animo crepuscolari ( decadentismo e non decadentismo).Scrivono negli anni ’70, Il decadente era il titolo di una rivista francese. Indica una fase finale della grande giornata dell’800.L’immediata percezione della scomparsa dei valori del passato e sta nascendo qualcosa di nuovo ma non si sa ancora cosa. E’ l’età in cui prevalgono le sfumature,è l’età del trapasso, in cui non si ha un qualcosa di nitido. Si avvalgono di tecniche analogiche, simboliche. Mallarmet parte da un presupposto di simbolismo; è una tecnica che può essere manipolata con freddezza logica. La tecnica a cui ricorre si basa sulla ricerca di un linguaggio puro. E’ un qualcosa che si allontana dagli usi della tribù ( no influssi sociali). Questo linguaggio è prodotto dall’intelligenza. Il simbolo è ricreato dall’intelletto. (il linguaggio della tribù non può essere irrazionalista). La caratteristica dei decadenti è la ricerca di linguaggi alternativi. IL minimo è considerare decadente il periodo di Pascoli, D’annunzio: uomo come figura d’eccezione, cioè figure umane alternative. razionalismo = irrazionalismo L’elemento dominante è un modo di percepire la vita senza nessuna certezza.
(il periodo decadente arriva fino al massimo alla metà del ‘900). L’esperienza decadente si fonda: sulla crisi del razionalismo in base filosofica o l’esistenzialismo. Tutta la cultura esistenzialista risale a Pascoli (il fanciullino di Pascoli – il superuomo di D’Annunzio – i matti di Pirandello – i malati di Svevo).
Pascoli
E’ un personaggio di grande rilievo. Le opere dell’esordio sono le più importanti. IL genere della poesia decedente è lirico. Le sue vicende famigliari hanno condizionato le sue composizioni e si è evoluta l’analisi psicoanalitica. IL suo rapporto con ilo socialismo è cambiato soprattutto dopo il carcere. Si è iniziato a chiudere in se stesso. Era un’po’ maniaco, soprat-
Tutto per il vincolo sacro che lo legava alla famiglia. ’80 – ’90 = poetica del fanciullino vuole codificare una facoltà poetica. E’ tratta dal Fedone di Platone.La vita è soggetta ad un divenire cosmico che sfugge al controllo dell’uomo. I nuclei tematici sono l’espressione di un certo tipo di angoscia esistenziale, che deriva dalla crisi dei rapporti dell’uomo con il mondo. L’uomo vive da solo perso nell’universo. La vita sfugge all’uomo e non ne conosciamo nessun aspetto. E’ smarrito. irrazionalismo – esistenzialismo – individualismo L’unica possibilità di superamento è il nodo, anche se offre molte possibilità di uscita all’esterno. Il fanciullino è un qualcosa che si porta dalla fanciullezza all’anzianità. Mariù è la voce di Pascoli e afferma che il fanciullino lo possiedono tutti gli uomini. Il fanciullino è un modo di approciarsi alla vita, è decadente, irrazionalista. E’ l’uomo che considera tutto puro di scorie civili. E’ l’u0mo puro, che non ha cumuli con la storia. Il mito del decadentismo europeo può essere l’esteta (in Gran Bretagna). In questo caso la bellezza è fine a se stessa. IL fanciullino è la risultante di alcuni influssi. Ci sono molti influssi di Vico. Vive all9o stato di natura. L’ambiente è quotidiano agreste. Pascoli risente della sua formazione classica (Virgilio). Pascoli non vive in campagna, ma rimane il mito della campagna. E’ un sogno. Il nido non è la casa civile, ma è pertinente alla vita dei campi. La vita è la vita allo stato puro e non in un tessuto sociale. Pascoli non è cristiano. L’uomo sa solo due cose non per ragionamento, ma attraverso una semplice e pura intuizione: nascita / morte, e sa anche dove è nato e dove morirà. La madre è la terra, ci siamo nati e ci ritorneremo. Questo è un simbolo tipo. Quindi il fanciullino ha dei poteri che lo rendono in grado di percepire dei contatti che sono superiori alle facoltà dell’uomo. Si cresce e aumentano tutte le facoltà. La prospettiva virgiliana esiste sempre all’interno di questa vita ed esistono dei rapporti di solidarietà e affetto.

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