Cicerone In Catilinam II

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Testo

II [3] Insomma, padri coscritti, provvedete a voi stessi, provvedete alla patria, Salvate la vostra vita, quella delle vostre mogli, dei vostri figli e le vostre ricchezze, Difendete il nome e la salvezza del popolo romano; cessate (di preoccuparvi), di pensare a me. In primo luogo, infatti, (devo confidare in tutti gli dèi, che proteggono questa città, per ciò che io merito); mi contraccambieranno; Poi, se mi dovrà capitare qualcosa, morirò con animo preparato e sereno. Infatti la morte non può giungere vergognosa per gli uomini valorosi, né precoce per chi ha raggiunto la carica consolare, né triste per il saggio. Tuttavia non sono insensibile a tal punto da non essere commosso per il dolore del mio carissimo e affezionatissimo fratello, qui presente, e per lacrime di tutti coloro che mi vedete intorno. D’altra parte la mia mente spesso richiama il mio pensiero a casa da mia moglie mezza morta di paura e da mia figlia prostrata dal terrore dal mio piccolo figlio, che mi sembra che lo stato lo abbracci come pegno per il mio consolato, e né da mio genero, che sta davanti a me ad aspettare l'esito di questa giornata. Sono mosso da tutto ciò ma solo nel senso che siano tutti illesi con voi (sebbene qualcosa abbia arrestato la mia forza), piuttosto che morire noi e loro insieme alla rovina dello Stato..
[4] Allora, padri coscritti, dedicatevi alla salvezza dello Stato, volgetevi attorno a osservare tutte la tempeste, che si abbatteranno,se non provvederete. Non è sottoposto ad alcun rischio e alla severità del vostro giudizio Tiberio Gracco, che volle essere nominato per la seconda volta come tribuno della plebe, né Caio Gracco, che tentò di incitare gli agrari, né Lucio Saturnino, che uccise Caio Memmio. Sono in mano vostra quelli, che restarono a Roma per scatenare l’incendio della città,per uccidervi tutti, per accogliere Catilina. Nelle nostre mani ci sono lettere, sigilli, scritture, infine la confessione di ciascuno. Sono istigati gli Allobrogi, si spingono gli schiavi alla rivolta, è chiamato Catilina; si prese la decisione di eliminare tutti perché non rimanga nessuno a piangere neppure il nome del popolo romano e a compatire le sventure di un impero così vasto.

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