visconte dimezzato

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Data:07.04.2006
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Testo

RELAZIONE DI NARRATIVA
TITOLO: “Il visconte dimezzato” и un romanzo tratto da una trilogia di libri, scritti da Italo Calvino, chiamata “I nostri antenati”. Il titolo allude alla strana vicenda accaduta al protagonista Medardo, visconte di Terralba: и stato diviso in due metа, simmetriche (rappresentanti il Bene e il Male), da una palla di cannone durante una battaglia contro i Turchi.
AUTORE:Nacque a Cuba il 15 ottobre 1923. La famiglia tornт presto in Italia, dopo essere emigrata in America centrale, e il padre si dedicт alla realizzazione di giardini a San Remo, in Liguria. Calvino divenne partigiano durante la seconda guerra mondiale; da questa sua esperienza trovт poi spunto per alcuni suoi romanzi (in particolare “Il sentiero dei nidi di ragno”, che lo fece diventare, improvvisamente, famoso. Calvino si dedicт alla scrittura come se per lui fosse un vero e proprio lavoro: scriveva maggiormente racconti in tono fiabesco, senza perт tralasciare di far figurare la realtа in moltissimi suoi libri; alle volte scriveva delle riflessioni sui propri libri, nelle quali esprimeva anche proprie opinioni riguardo alla sua esperienza nello scrivere.
Fermamente convinto che il divertimento sia una cosa seria, a uno studente che lo interroga sul suo libro, Calvino risponde cosм: «Quando ho cominciato a scrivere Il visconte dimezzato, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso, e possibilmente anche gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell’uomo tagliato in due, dell’uomo dimezzato fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra».
RIASSUNTO: Il visconte Medardo di Terralba arriva insieme allo scudiero Curzio all’accampamento cristiano in Boemia per partecipare alla guerra contro i Turchi. Durante la sua prima battaglia, viene ferito e dimezzato da una palla di cannone. Viene ritrovata una sola parte, pensando che l'altra fosse andata distrutta; i medici del campo riescono a fasciarla e a ricucirla e la metа destra del visconte potй tornare a Terralba.
Una volta che ebbe preso il potere la gente si accorse che del visconte era tornata solo la metа malvagia, che, in quanto visconte compм numerosi atti malvagi: uccise l'uccello preferito da suo padre che, una volta appurata la cattiveria di suo figlio, si lasciт morire; mandт a Pratofungo, il paese dei lebbrosi, la vecchia balia Sebastiana, accusandola ingiustamente di avere la lebbra; condannт a morte numerose persone per reati banali o inesistenti; opprimeva gli ugonotti pervia della loro religione; una volta, tentт perfino di uccidere suo nipote facendogli mangiare di funghi velenosi, ma non riuscм nel suo intento. Tutto questo susseguirsi di eventi portarono la gente di Terralba a chiamarlo il Gramo. Si innamorт di Pamela, una contadinella, e a causa del suo rifiuto provocт grandi danni alla usa famiglia.
Intanto il nipote di Medardo andava in cerca di fuochi fatui per i cimiteri insieme al dottor Trelawney e aveva contatti con la balia Sebastiana a Pratofungo, che aveva trovato una cura per sottrarsi al contagio dei lebbrosi; e andava in giro per i boschi.
И proprio qui che un giorno tornт la metа sinistra del visconte: la metа buona, che salvт addirittura la vita al nipote, che stava per essere morso da un ragno. Il Buono (come venne chiamato) predicт dottrine per i poveri e i lebbrosi, e chiese di abbassare i prezzi dei prodotti agli ugonotti; per tutti, insomma, il Buono recava danni come il Gramo. Anche lui si innamorт di Pamela, che perт lo rifiutava.
Il Gramo ebbe un piano molto astuto per sposare Pamela: facendola sposare con l'altra metа, di fronte alla legge avrebbe sposato Medardo di Terralba, cioи lui. Il Buono, invece, disse che lasciava la cittа, permettendo al Gramo di sposarla. Dissero questo uno al padre e l'altro alla madre di Pamela. Quest’ultima, perт, incontrт entrambe le metа del visconte e ad ognuna disse che l’avrebbe sposata.
Arrivт il giorno del matrimonio ed entrambi erano sicuri che si sarebbero sposati con Pamela. Una volta che il Gramo appurт di avere un rivale lo sfidт a duello; dopo una serie di finte e colpi mancati, entrambe le metа tagliarono le bende e le cuciture dell'altro. Il dottor Trelawney, allora, riuscм a riunificare le due metа riformando il visconte Medardo, che felice sposт Pamela.
Il nipote di Medardo rimase a vivere al castello, dopo che il suo amico dottore si fu imbarcato sulla nave del capitano Cook.
PERSONAGGI:
I protagonisti
— Il Gramo и la parte destra, malvagia e crudele, salvata sul campo di battaglia dai ricognitori dell’esercito. Ha la pelle tesa, la faccia angolosa, il sorriso triangolare e le parole gli escono dalla bocca con una difettosa pronuncia dovuta alla bocca dimezzata. Torna a Terralba durante la vendemmia ed inizia a terrorizzare la popolazione con atti efferati e con sentenze inappellabili ed ingiuste. Causa incidenti, incendia case e fienili, semina il panico. Si innamora di Pamela, e sarа grazie a lei che il Gramo si riunirа all’altra sua metа.
— Il Buono и la parte sinistra del Visconte, generosa e pedante fino alla noia. И stata salvata sul campo di battaglia da eremiti che, con balsami ed unguenti, gli hanno curato le ferite. Egli и cerimonioso, sputasentenze e rappresenta la bontа esagerata come una caricatura. Sempre grazie al suo innamoramento per Pamela, lui e l’altra sua metа si riuniranno.
— Il nipote di Medardo и figlio della sorella del visconte e di un bracconiere. Rimasto precocemente orfano, vive al palazzo con Aiolfo, il padre di Medardo, Medardo e la vecchia balia Sebastiana. Trascorre il suo tempo libero con il dottor Trelawney. И un ragazzo ingenuo che perт и sempre gentile con tutti, anche con la parte malvagia di suo zio Medardo.
I personaggi secondari
— Aiolfo и il padre di Medardo che ha deciso di vivere rinchiuso nella sua camera, trasformata in una gigantesca voliera. Muore dal dispiacere dopo l’incidente accaduto al suo uccello preferito, mandato al figlio come simbolo di pace.
— Sebastiana и la balia che da sempre vive al castello, ha accudito sia il visconte che suo nipote. И fatta allontanare dal Gramo con uno stratagemma, perchй, con i suoi rimproveri, rappresenta la coscienza che gli rinfaccia tutto il male compiuto. Dopo esser stata cacciata si ritira in una casa a Pratofungo.
— Il dottor Trelawney, abile nel gioco del tresette e nostalgico dei viaggi con il capitano Cook, si dedica ai suoi studi sui fuochi fatui ed и il compagno di esperienze del giovane nipote di Medardo, con cui trascorre tutto il suo tempo libero. Egli ricucirа le due parti alla fine del romanzo, poi ripartirа su una nave.
— Mastro Pietrochiodo и il carpentiere che costruisce i congegni per la tortura dei condannati. Quando il visconte sarа riunito, comincerа a costruire mulini.
— I lebbrosi che vivono a Pratofungo non sono mendicanti emarginati, poveri o sofferenti, ma persone che si divertono e trascorrono le giornate tra canti e balli . Il lebbroso Galateo mantiene i contatti tra la comunitа e il mondo dei sani, chiedendo l’elemosina agli abitanti di Terralba.
— Gli Ugonotti non ricordano piщ i motivi religiosi per cui se ne sono andati dalla loro patria e pregano con preghiere che non sanno. Odiano sia il Gramo che il Buono, e sono ossessionati dal lavoro.
— Pamela и la giovane pastorella di cui si innamorano le due metа del visconte. И il loro oggetto del desiderio, ma и anche la prima che si accorge, a Terralba , che il Gramo e il Buono sono due esseri diversi. Si rifugia nel bosco di Terralba per sfuggire alla metа malvagia di Medardo.
SPAZIO: La storia inizialmente и ambientata in Boemia, nell’accampamento cristiano, poi a Terralba, in Liguria. Gli spazi chiusi sono pochissimi, e quasi di nessuna importanza, in questo romanzo: castello di Terralba, casa di Pietrochiodo e casa della balia Sebastiana. Tutte le vicende del romanzo si svolgono invece in luoghi aperti, il campo di battaglia in Boemia, il villaggio di Pratofungo, il bosco di Terralba: questi sono i luoghi che fanno da sfondo ai fatti narrati. Gli spazi aperti hanno anche dei significati: il campo di battaglia e i morti anticipano una disgrazia; il villaggio di Pratofungo, lontano dal paese di Medardo, и il paese dove vivono le persone cacciate da Terralba, come i lebbrosi e la balia Sebastiana; il bosco simboleggia un rifugio per i personaggi, infatti capita spesso che Pamela, il Buono ed altri personaggi si trovino a nascondervi.
TEMPO: La vicenda и ambientata nel Seicento, il periodo in cui i cristiani facevano guerra contro i Turchi. I fatti narrati avvengono nell’arco di alcuni mesi, da quando Medardo arriva all’accampamento cristiano a quando le due metа si riuniscono. Le scene hanno la stessa velocitа del lettore mentre le legge, non ci sono sbalzi di ritmi, le vicende si svolgono come nel tempo reale. La fabula corrisponde con l’intreccio e non sono presenti prolessi, vi и solamente un’analessi (il ricordo delle vicende passate dal Buono prima di arrivare a Terralba).
STILE: La struttura fiabesca permette all’autore di togliere pesantezza ai problemi trattati (anche indirettamente), alludendo soltanto e lasciandoli trasparire sotto una narrazione fantasiosa e coinvolgente. Il linguaggio и semplice e scorrevole, spesso ironico: le cattiverie compiute da Medardo maligno non sono mai riportare con accenti crudeli o macabri, come del resto le buone azioni del Buono sono registrate senza quella vera e propria “generositа”, con cui invece dovrebbe apparire. Non sono state utilizzate parole dialettali o straniere per due principali motivi: facilitare la comprensione del testo; non si adattavano al periodo in cui era ambientata la vicenda.
TECNICHE DI PRESENTAZIONE DELLE PAROLE E DEI PENSIERI: Lo scrittore usa frequentemente discorsi diretti, anche perchй il narratore и un personaggio, quindi, per esprimere parole e pensieri di altri personaggi, questo tipo di scrittura и essenziale. Per facilitare la presentazione e la comprensione dei pensieri dei personaggi, tramite un narratore interno, lo scrittore utilizza il discorso indiretto libero e vari monologhi interiori.
NARRATORE: Il narratore и interno ed и testimone della vicenda: и’ il nipote di Medardo. Il narratore racconta i fatti maggiormente secondo il suo punto di vista, anche se capita nel romanzo che i pensieri di altri personaggi vengano espressi da lui. И onnisciente e racconta vicende che avvengono anche in sua assenza.
TEMATICHE: In questo romanzo viene presentato il problema dell’uomo “dimezzato”, cioи incompleto, per questo lo scrittore ha dimezzato il suo personaggio. И, inoltre, un esempio di come, per l’uomo, sia cosм difficile vivere, nel bene e nel male, come una persona intera. Il tema principale, in questo romanzo, и celato dalle vicende insolite dei due mezzi uomini: il sapere cosa si prova ad essere dimezzato e incompleto. Il sapere di essere incompleto fa soffrire, ed и questo che le due metа (soprattutto il Buono) capiscono; la metа malvagia si accorge meno di questo aspetto in cui si viene a trovare, mentre quella buona intuisce cosa puт voler dire “essere dimezzato” (non nel vero senso della parola), incompleto anche nell’animo. A questo punto un altro problema sorge nel contesto, infatti, sentendosi incomplete, le due metа cercano ognuna la loro parte mancante, che non и l’altra metа, ma и una donna, che alla fine risolverа tutto e metterа fine a quella insolita avventura. Provocherа la morte dei due mezzi uomini, e la rinascita dell’uomo intero e completo.
COMMENTO: Mi era giа capitato di iniziare a leggere questo libro, dico “iniziare” perchй, letto il primo capitolo, non sono piщ riuscito a continuare: il campo di guerra, l’ambiente orrido dei morti, mi hanno fatto pensare che quel libro sarebbe stato un “mortorio”. Quando, questa volta l’ho dovuto leggere per la scuola, mi sono accorto che non era come avevo creduto. Arrivato gia al secondo capitolo sapevo di aver sbagliato a valutare quel libro.
Confesso che и stato difficile arrivare a scoprire i temi che vuole trattare lo scrittore in questo libro; sembra una normalissima storia fantasiosa e umoristica. Solo alla fine si comincia a capire che l’argomento reale e nascosto nel romanzo и “l’incompletezza dell’uomo”. Lo si capisce molto chiaramente quando le due metа si innamorano della stessa ragazza: i due mezzi uomini si sentono legati alla medesima persona.
L’aspetto divertente di questo romanzo и la sostanziale differenza del comportamento delle due metа del visconte: una malvagia che terrorizzava gli abitanti di Terralba, mentre l’altra infinitamente buona che si fa odiare dagli abitanti di Terralba per la sua opprimente bontа. Questa situazione crea un quadro ironico che ravviva l’intera vicenda narrata.
Un’altra cosa che serve per chiarire anche dubbi del lettore, sono le numerose riflessioni che ha il nipote di Medardo mentre racconta: anche se sono abbastanza personali, in queste vengono rispecchiati alcuni pensieri degli altri personaggi. Queste riflessioni interiori, inoltre, stimolano l’attenzione del lettore e facilitano la comprensione dei fatti senza limitare il crearsi di domande o opinioni personali del lettore.

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