La crisi dei valori e la mancanza di punti di riferimento e guide per i giovani

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Testo

“Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte” (Purgatorio vv. 67-69 canto XXII). Illuminare il cammino a quelli che vengono dietro, per far seguire le orme, intraprendere strade già battute, come fecero i maestri guida del passato.
Oggi come ieri, le nuove idee hanno bisogno di coraggiosi pionieri del pensiero e dell’azione. Ancora di più se se si pensa al diffuso nichilismo della moderna società, dove sempre più spesso i giovani sembrano non essere animati da ideali e da passioni. Esistono ancora buoni maestri?e se sì, chi sono?
La cosiddetta dottrina del nichilismo, che già a partire dall’800 molti filosofi hanno trattato e apertamente criticato, è probabilmente uno tra i mali peggiori della società moderna. Il termine nichilismo, in senso stretto, viene utilizzato per designare l’atteggiamento di quegli individui che negano l’esistenza di qualsiasi valore. Questo fenomeno sta alla base della tanto discussa crisi dei valori odierna. I giovani del XXI secolo non hanno più ideali, non provano stimoli nei confronti della realtà, non riescono a pensare a iniziative che li possano attrarre, diventano apatici. I veri valori, la giustizia, l’amore, la cultura, sono stati subordinati a un unico “valore” moderno, l’apparenza. Le cause scatenanti di questa crisi risiedono nella mancanza di punti di riferimento, di guide che possano divenire modello dei giovani. Gli unici messaggi che i giovani sembrano recepire sono quelli inviati quotidianamente dai mass media. Nel circolo dei mass media c’è del bene e c’è del male: il bene è nell’informazione capillare che si realizza e nel potente impulso all’economia, quindi al benessere che ne deriva; il male è nella possibilità della disinformazione, della manipolazione delle coscienze, del condizionamento delle scelte degli individui. I mass media sono potenti strumenti di formazione del consenso, di diffusione di modelli di comportamento, di orientamento dei consumi. La massa si lascia facilmente sedurre dai messaggi televisivi e pubblicitari dove i protagonisti sono belli, sorridenti, possiedono automobili lussuose e gadget elettronici del tutto inutili, vivono in dimore sfarzose, godono di un successo che ha arriso loro senza alcun impegno o fatica, vivono quasi esclusivamente nella dimensione del tempo libero, non hanno nessun tipo di problema o preoccupazione. Questo probabilmente è il prezzo da pagare per lo sviluppo, la crescita economia e tecnologica.
La crisi dei valori si manifesta nello smarrimento e nel senso di solitudine delle nuove generazioni. Probabilmente tanti ideali nel passato sono stati causa di immani rovine e disastri, basti pensare al male procurato dall’esasperato nazionalismo o da un malinteso amor di patria. Nonostante questo il non aver alcun punto di riferimento valido porta le giovani generazioni ad una crisi d’identità e ad un rifiuto acritico ed inconcludente del passato.
Sin dall’antichità si è assistito al contrasto tra vecchie e nuove generazioni: la riflessione, la saggezza e il senso della misura degli anziani, si sono scontrati con l’esuberanza, l’entusiasmo e la voglia del nuovo, tipici dei giovani. Esiste un rapporto logico tra il mondo dei giovani e il mondo degli anziani: questi ultimi lasciano la loro esperienza, danno il senso della continuità, mentre i giovani hanno il compito, una volta recepito il meglio del passato, di spingere oltre, verso il nuovo, le conoscenze e le attività umane. L’entusiasmo e l’irruenza dei giovani nella storia hanno sempre avuto il compito di rompere l’immobilismo, l’inerzia e la moderazione degli anziani che dovevano invece garantire alla società la stabilità e la sicurezza spirituale. Gli ideali e i valori morali rappresentano il legame spirituale tra le vecchie e le giovani generazioni: il senso della continuità, che pur si avverte nel succedersi delle epoche storiche e della società, è dato proprio da questo riconoscersi in qualcosa di spiritualmente identico, come un ideale testamento che le generazioni si trasmettono. Per questi motivi i giovani hanno bisogno di guide degne di questo compito. In passato furono moltissimi gli uomini disposti a tutto pur di portare avanti i loro ideali. Gandhi o anche Martin Luther King sono due esempi lampanti. Sono uomini che hanno combattuto per la pace, la giustizia, la non-violenza e che sono divenuti il prototipo dei posteri. E’ difficile stabilire se al giorno d’oggi esistono ancora modelli di questo tipo, uomini disposti a non tirarsi indietro, a rischiare la vita per portare avanti le loro convinzioni. Padre Pino Puglisi potrebbe essere un esempio, nonostante non sia più di vita da ormai 15 anni. Egli cercò di ostacolare la mafia palermitana, convincendo uomini e donne a non avere paura, coinvolgendo i bambini in attività che li tenessero lontani dal mondo della mafia. Egli ha anteposto alla propria vita le cose in cui credeva, gli ideali che lo animavano. Al di là dell’aspetto religioso, egli fu un eroe.
Altro esempio potrebbe essere quello di Roberto Saviano, autore del libro “Gomorra”. Il libro-inchiesta contiene informazioni riguardo la camorra, per questo motivo l’autore, dal momento della pubblicazione, subisce frequenti minacce e intimidazioni. Pochissimi mesi fa un pentito ha rivelato che esisteva un piano per uccidere Saviano entro Natale, così l’autore ha deciso di abbandonare momentaneamente l’Italia. Per il suo coraggio anch’egli è considerato un eroe.
Al giorno d’oggi è davvero necessario trovare nuovi esempi o nuove guide che possano sanare il senso di smarrimento dei giovani, al fine di prevenire un’altra futura crisi dei valori.

Arianna Fazio 4B

Esempio



  


  1. letizia

    la societa attuale considera piu sulla basedi quello che anno o di quello che sono cioe le loro qualita morali