I dodici abati di Challant

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Testo

SCHEDA DEL LIBRO

1- Autore, titolo, edizione.
Mancinelli, L., “I dodici abati di Challant”, Torino 1981, (13) Einaudi, 2006.
2- Elementi della biografia dell’autore utili alla comprensione del testo.
Laura Mancinelli è stata docente di letteratura tedesca e medievale prima di ritirarsi dalla cattedra e diventare scrittrice di romanzi. Le sue conoscenze nell’ambito della letteratura medievale, in particolare quella tedesca, le hanno permesso di ambientare i suoi romanzi nella Germania e nella Francia del tempo descrivendone con chiarezza i paesaggi e la cultura e di adottare un linguaggio che riprende i tratti più tipici di quello medievale.
3- Breve sintesi dei due testi.
“I dodici abati di Challant”
Questo romanzo tratta delle vicende che avvengono nel castello degli Challant. Quest’ultimo viene lasciato dal marchese Alfonso di Challant al duca Franchino da Mantova a patto che questo rimanga casto per tutta la vita. Per controllare il duca, vengono inviati dal marchese dodici abati con l’obbiettivo di distogliere il duca da ogni fonte di peccato. Il castello è abitato inoltre dalla figlia del marchese, Bianca, a cui non spetta alcuna parte dell’eredità, e da un misterioso uomo, Venafro, giunto al castello da un luogo lontano. Molti viaggiatori vengono continuamente ospitati nella dimora del duca portando con loro nuove idee, invenzioni e scoperte. Durante lo svolgersi del racconto, quasi si fosse abbattuta sul castello una maledizione, i dodici abati trovano ad uno ad uno la morte nei modi più strani. La storia termina con l’incendio del castello da parte dell’ultimo abate sopravvissuto e con la conseguente separazione di coloro che ci vivevano. In particolare la marchesa deciderà di continuare a vivere con Venafro.
“Gli occhi dell’imperatore”
Questo romanzo narra del viaggio compiuto da Bianca di Agliano, nel Monferrato, per raggiungere il suo amato, il re Federico II di Svevia, in Puglia. L’amore fra i due era nato quando Bianca era una ragazzina e Federico II aveva fatto visita alla sua famiglia. I due si erano da subito innamorati e come frutto del loro amore era nato il figlio Manfredi. Federico però, dovendo svolgere tutti i compiti che essere re comporta, aveva lasciato il Monferrato con la promessa di tornare a prendere la sua amata. Bianca, rimasta sempre fedele al suo amore, dopo aver atteso con ansia per 16 anni viene mandata a prendere per ordine di Federico dal fedelissimo cavaliere Tannhauser. Così ha inizio il lungo e difficile viaggio durante il quale si crea un forte legame fra Bianca e il coraggioso cavaliere. Questo sentimento che rasenta l’amore non viene portato avanti da entrambi perché legati dalla fedeltà verso l’imperatore. Federico non è più come quando Bianca lo aveva conosciuto, ora appare vecchio e malato e non bello e coraggioso come nei suoi ricordi. Nonostante questo i due si sposano ma il loro matrimonio viene a breve interrotto dalla solenne morte di Federico.
4- Lo spazio: dove si svolgono le vicende in ciascuno dei due romanzi?( individuazione dei vari luoghi dove si svolge il rcconto. Sono reali, immaginari? Prevalgono spazi chiusi o spazi aperti? Motivazioni possibili della scelta dei luoghi). Vi è una relazione tra i personaggi principali e gli spazi in cui si muovono?
“I dodici abati di Challant”
La vicenda si svolge interamente nel castello degli Challant, in valle d’Aosta, e nella valle circostante. La vita nel castello è chiusa e ripetitiva e rispecchia l’intera società medievale: la divisione sociale è così netta che leggendo il romanzo sembra che nella valle sia presente solo il castello e non tutto il popolo che lo circonda. Una continua ricerca di novità anima gli abitanti del castello che cercano di sottrarsi alla esasperante monotonia della loro esistenza. È solo per alimentare questa ricerca che vengono presentati individui esterni alla corte che, essendo stranieri, portano all’interno di questa nuove conoscenze. Sono poche le vicende che hanno luogo in luoghi aperti e hanno ugualmente tutte ripercussioni nella vita all’interno del castello.
“Gli occhi dell’imperatore”
Il romanzo ha inizio fra le mura del castello di Bianca, nel Monferrato. Successivamente, durante il viaggio da questa compiuto, è ambientato i varie zone di Italia per finire nuovamente nel castello di Federico II in Puglia. Le tre diverse tipologie di spazio sono in relazione alle tre fasi di sviluppo della storia.
Nella prima troviamo Bianca che attende un segno del suo amato e soffre per la loro distanza: le sofferenze e i turbamenti del suo animo sono rispecchiati da un ambiente chiuso, freddo e privo di contatti con il mondo esterno come la corte in cui vive.
Nella seconda parte, la più lunga, viene descritto il difficile viaggio compiuto da Bianca e il cavaliere Tannhauser. L’avvicinarsi a Federico e quindi alla realizzazione della vita di Bianca si contrappone al sentimento che nasce il lei nei confronti del prode cavaliere. La continua presenza di spazi aperti, particolarmente selvaggi e ricchi di pericoli, rispecchiano il profondo turbamento di Bianca che teme che il puro sentimento che prova per Federico sia compromesso dal forte legame con il cavaliere. Infine, nella parte conclusiva, torniamo ad essere in un castello poiché Bianca ha finalmente ottenuto ciò che voleva e ora il suo animo è in pace accanto a quello del re.
5- Il tempo:rapporto tra le due vicende e il tempo storico a cui si riferiscono. Ricerca tutti i riferimenti significativi(diretti e indiretti) al tempo storico del racconto. Analisi del tempo narrativo:individua l’arco di tempo complessivo della vicenda e la durata degli episodi più significativi. Assai raramente l’autore modifica l’ordine cronologico di esposizione degli eventi. Come spieghi questa scelta? Nel racconto sono presenti ellissi o flashbacks?
“I dodici abati di Challant”
Nel racconto viene nominato lo scontro fra Pisa e Genova che avviene attorno al 1162. Da questo si presuppone che la storia sia ambientata attorno a questa data. Il tempo, nel medioevo, era scandito dai ritmi della natura, in particolare dalle stagioni il cui susseguirsi viene dettagliatamente descritto nel testo. Grazie a questo tipo di descrizione si intuisce, essendosi completato l’intero ciclo delle stagioni, che il racconto si svolge per la durata di un anno. Non viene data particolare importanza a nessun preciso avvenimento; ognuno di questi infatti è narrato per la stessa durata di tempo, nessuno si protrae più a lungo. Frequenti sono le ellissi; non siamo a conoscenza di ciò che avviene nel castello giorno per giorno ma soltanto dei fatti salienti.
“Gli occhi dell’imperatore”
Federico II è un personaggio storico molto noto di cui conosciamo con chiarezza la collocazione storica (1194-1250). Sapendo che dura circa un anno, l’inizio del racconto si colloca circa nel 1249. Viene dato molto spazio alla descrizione del viaggio che costituisce quasi l’intero racconto. Questo perché si protrae per molto tempo e perché i personaggi devono affrontare molte avventure.
All’inizio del racconto troviamo un flashback quando Bianca ripensa a quando ha visto per la prima volta l’imperatore, 16 anni prima. Non sappiamo cosa succeda durante il viaggio giorno per giorno ma solamente i fatti più interessanti. L’autore ha infatti utilizzato delle ellissi.
In entrambi i racconti gli eventi vengono quasi sempre esposti in ordine cronologico per permettere al lettore di seguire con più facilità lo svolgersi della trama e per dare l’idea di continuità: ne “i dodici abati di challant” questa è riferita al rigoroso ritmo di vita nel castello, ne “gli occhi dell’imperatore” al proseguirsi di un viaggio che ha una meta ben precisa.
6- I personaggi: quali sono i principali? Come vengono introdotti nel racconto? Quale ruolo svolgono nelle due vicende? A quale ceto sociale appartengono? I personaggi femminili
“I dodici abati di Challant”
I personaggi principali che troviamo in questo racconto sono: Venafro, il duca di Mantova, la marchesa Bianca e i dodici abati.
La storia di apre con l’arrivo di Venafro nel castello degli Challant. Da subito questo personaggio ci viene descritto come misterioso, oscuro. Nessuno sa con precisione chi sia né da dove venga ma tutti lo stimano ugualmente. Questo infatti dimostra di essere erudito in molte dottrine e curioso di apprendere ciò che ancora non sa. È una figura importante anche per il piccolo Cicco a cui fa da padre. Riesce alla fine del racconto a raggiungere il suo scopo conquistando il cuore della marchesa che decide di andarsene con lui.
Il duca di Mantova è un esile uomo che si è arricchito grazie a una grande eredità lasciatole dal marchese Alfonso di Challant. Per rispettare la clausola di castità del contratto non può dimostrare il suo grande amore verso Bianca. Questo è solo uno dei tanti elementi che rendono il duca un uomo frustrato. Il non riuscire a realizzarsi in nessun campo lo porta a provare una profonda insicurezza e mancanza di fiducia per se stesso che non fa che enfatizzare la sua invidia verso Venafro.
L’affascinante marchesa Bianca è l’incarnazione di tutti i canoni della donna tipici dell’amor cortese. Questa viene vista quasi come una divinità, perfetta è irraggiungibile. Tutta la corte ruota intorno a lei ,a cui grazie al fascino e all’acutezza, è sempre lasciato il giudizio finale. Bianca oltre che dotata di una straordinaria bellezza ci viene descritta anche come donna dalla delicata malizia che si lascia trasportare più volte dall’amore con i viaggiatori che sostano al castello.
Una parte indispensabile nel racconta è quella dei dodici abati. A nessuno di questi viene data particolare importanza; di ognuno vengono semplicemente delineati i tratti principali per poi passare alla descrizione di come questi trovano la morte.
I personaggi femminili del racconto, oltre alla marchesa, sono le sue damigelle che interpretano un ruolo marginarlo e la pretessa che ci viene presentata come donna molto saggia e misteriosa. Sarà proprio da quest’ultima che si stabiliranno Bianca e Venafro dopo l’incendio del castello
“Gli occhi dell’imperatore”
I personaggi principali in questo romanzo sono: la contessa Bianca, il re Federico II e il cavaliere Tannhauser.
Bianca il membro più giovane della famiglia Lancia e vive con questa in un castello nel Monferrato. È il personaggio che per primo ci viene presentato ed è grazie ad un suo flashback che noi veniamo a sapere come lei e Federico II si conobbero. La contessa ci viene descritta come una donna molto bella e dai modi cortesi che sta però vivendo da sedici anni animata dalla speranza di rivedere il suo amato. Da questo possiamo intuire la sua grandezza d’animo e il credere fortemente nel valore della fedeltà rispetto all’uomo che ama e di cui custodisce il figlio. Nel corso del racconto questo suo grande valore viene messo in dubbio dal forte sentimento tra Bianca e il cavaliere ma, al termine della storia, si riconferma una donna fedele e innamorata sposando Federico.
Federico II non partecipa attivamente a tutte le vicende ma è una presenza costante durante tutto il viaggio. A lui spesso i protagonisti volgono il pensiero e agiscono tenendo sempre conto di lui. Questo personaggio ci viene descritto nelle tre fasi della sua vita: la sua giovinezza, nella quale la sua bellezza aveva incantato Bianca, il periodo di vigoroso comandante di guerra capace di conquistare vasti territori e infine la vecchiaia che lo indebolisce sia nel fisico che nella mente. Federico teme di essere rivisto da Bianca per paura di deluderla. Questo verrà smentito alla fine del racconto quando Bianca accetta di sposarlo. Nonostante sia vecchio e malato, Federico dimostra di essere un uomo forte e determinato di cui tutti hanno profonda stima e tutto ciò lo rende agli occhi di Bianca ancora valoroso.
Il cavaliere Tannhauser è il personaggio più misterioso di tutto il romanzo. Di lui sappiamo che è un cavaliere molto capace in battaglia, tanto da essere scelto da Federico per andare a prendere Bianca, e assolutamente fedele al suo re. Il suo aspetto forte e affascinante, nasconde la profonda sofferenza interiore dovuta alla perdita di ciò che più nella vita ama: la musica. Il cavaliere si innamora di Bianca e il maleficio che colpiva la sua mano nel momento di suonare l’arpa viene annullato. L’amore però, come vuole la tradizione cortese, è adultero e irraggiungibile a causa del rapporto di fiducia fra cavaliere e padrone. Dopo il matrimonio fra Bianca e Federico, Tannhauser rimane ugualmente accanto al suo re riconoscendone la grandezza.
Personaggi secondari sono il figlio di Bianca e Federico, di nome Manfredi, Nicco, paggio del cavaliere, e la nutrice di Bianca.
7- I temi: quali sono i principali in ciascuno dei due romanzi? Come vengono sviluppati?
“I dodici abati di Challant”
Nel racconto emergono tutti i tipici ideali cortesi. Ci viene infatti presentata una donna che rappresenta il centro della vita del castello. L’amore che viene provato nei suoi confronti è per lo più non corrisposto ma fa nascere allo stesso modo nell’amante quella gioia data dalla pienezza dell’animo. Viene sottolineato in modo particolare il contrasto fra amore e religione. Il sentimento dell’amore viene infatti più volte trattato dai dodici abati che trattano questo come sentimento peccaminoso che può portare un uomo al peccato.
“Gli occhi dell’imperatore”
In questo romanzo, come nel precedente, vengono trattati i tipici ideali cortesi. A differenza de “i dodici abati di Challant” tratta un amore fuori dalla corte in cui sono coinvolti sia l’uomo che la donna. Bianca e Tannhauser sanno entrambi di provare un forte sentimento un per l’altro ma preferiscono soffrire rinunciando al loro amore per fedeltà verso Federico. Il cavaliere infatti è legato a quest’ultimo dal rapporto di fedeltà che si instaura fra cavaliere e padrone mentre la contessa è vincolata dalla fedeltà per un uomo che ha atteso e a cui è stata fedele per sedici anni.
8- Hai rivelato nella narrazione aspetti simbolici significatici? Quali?
“I dodici abati di Challant”
In questo racconto potrebbe essere simbolica la figura della marchesa che incarna il conflitto tra amore e religione esasperato dai rimproveri dei dodici abati. Questi a loro volta, pur essendo uomini di chiesa, dimostrano di essere particolarmente attaccati ai beni materiali, non interessati a nuove e conoscenze e stanchi della loro vita. La loro morte si oppone alla sopravvivenza degli altri personaggi del castello quasi a sottolineare la potenza dei giusti ideali, alla mente aperte a ciò che è nuovo, rispetto ai difetti dell’animo umano causati anche da una chiusura verso il mondo.
“Gli occhi dell’imperatore”
In questo racconta l’arpa è un elemento simbolico. Tannhauser non può più suonarla perché colpito da una maledizione che impedisce alla sua mano di muoversi sulle corde per produrre una melodia. La capacità del cavaliere di suonare o meno questo strumento riflette il suo stato d’animo. Dopo avere conosciuto Bianca e essersi innamorato di lei, Tannhauser riacquista la capacità di suonare l’arpa: il forte sentimento dell’amore ha scacciato la maledizione. L’amore quindi ci viene presentato come un sentimento talmente forte da riuscire a sconfiggere ogni tipo di male.
9-Due personaggi a confronto: Venafro e il duca di Mantova.
Venafro e il duca di Mantova sono due personaggi fra loro opposti. Venafro è avvolto da un alone di mistero. Non sappiamo né da dove provenga né conosciamo con precisione chi realmente sia. Il suo scuro colore del volto è diverso da tutti gli abitanti della valle. Rappresenta un’importante figura all’interno del castello in quanto ha grande interesse di tutte le arti di cui cerca sempre di apprendere nuove nozioni. Mostra di essere particolarmente disponibile aiutando sempre tutti e facendo da padre premuroso al piccolo Cicco.
Il duca di Mantova ci viene presentato sin dall’inizio del racconto come una persona di poco valore, a partire dal suo aspetto esile e di colori chiari. Vive una continua ricerca dell’amore che non riesce e non può provare per nessuna donna. Il suo carattere nervoso e insicuro gli impedisce di relazionarsi al meglio con le persone. Inoltre il suo essere un fallito viene dimostrato anche nell’amministrazione del castello che non riesce a portare avanti da solo. L’unica arte che conosce e verso cui prova interesse è la musica che usa come mezzo per estraniarsi dal mondo.
La differenza fra questi due personaggi è inoltre rappresentata dalla stima della marchesa di Challant che al termine del racconto se ne andrà con Venafro abbandonando l’insipido duca che aveva sempre cercato inutilmente di farsi notare ma per cui lei non aveva avuto mai alcun interesse.
10- Qual è l’atteggiamento della voce narrante nei confronti della materia trattata?
La voce narrante è onnisciente, conosce dettagliatamente tutto ciò che avviene nel racconto. Nonostante questo non interviene mai dando dei giudizi, si limita a riportare la storia permettendo al lettore di prendere qualunque posizione nei confronti di questa.
11- Quali aspetti significativi della cultura medievale hai riconosciuto nei due testi?
In entrambi i racconti sono presenti continui riferimenti ad aspetti della cultura medievale. In entrambi i racconti troviamo che i protagonisti sono fortemente influenzati dalla superstizione. Ne “i dodici abati di Challant” coloro che abitano nel castello arrivano a chiamare una saggia pretessa per scacciare delle entità maligne dal caminetto. Dai due racconti possiamo anche risalire alle materie a cui veniva data maggiore importanza: la musica, ritenuta fondamentale nella vita di un uomo ma criticata dagli abati, l’astrologia, vista come dottrina capace di leggere nel futuro, l’agronomia ( Venafro possiede un personale erbario che aggiorna ogni qual volta scopre nuove erbe) e la filosofia. È interessante come ne “i dodici abati di Challant” si dia particolare attenzione alla preparazione di raffinate pietanze. Grazie alle ampie descrizioni otteniamo delle informazione sulle pietanze e sui vini disponibile in età medievale.
12- Trascrivi qualche passo dei due testi che ti sia parso significativo, esponendo le ragioni del tuo interesse.
“I dodici abati di Challant”

“Perché anche là, dove non arrivano strade né sentieri, dove la mano dell’uomo non ara campi né pianta viti, là su rivivere dove nessun pescatore ha mai teso le reti e nave alcuna ha mai solcato il mare, là dove la natura è vergine come Dio l’ha creata, ebbene ancor là giunge la potenza del mondo con le sue tentazioni e le sue profferte lusinghiere.”(pag. 51)
Questo passo mi ha particolarmente colpito perché sottolinea come tutto nel medioevo, anche se all’apparenza innocuo, potesse essere ricondotto alla malizia quindi in grado di avvicinare l’uomo al diavolo. Il luogo che ci viene descritto in queste righe è quindi tanto puro quanto peccaminoso. Ho trovato quindi particolarmente interessante questa frase perché affianca due concezioni tra loro opposte in una stessa situazione.
“ Avevo le mani piene di gigli , e non sapevo a chi offrirli.” (pag. 101)
Questo verso ha catturato il mio interesse perché sottolinea il disinteresse verso i beni materiali nato solo dopo aver ricercato questi ultimi. Il distacco da tutto ciò che è materiale quindi non è imposto da una qualche legge morale ma viene appreso dopo avere raggiunto ciò che si desiderava senza però averne tratto alcun giovamento. Trovo che ciò che viene descritto in questo passo sia molto moderno e che quindi possa valere tanto in epoca medievale, tanto nell’era moderna.
“Gli occhi dell’imperatore”

“ È meglio anche solo una lacrima d’amore, o un sorriso, che liberamente ti siano dati, che una grande passione ottenuta per incantamento” (pag. 355)
Questo passo mi ha particolarmente colpito perché riesce, con delle belle e morbide parole, a descrivere la forza di un amore puro. Questo sentimento infatti supera ogni barriera, in questo caso rappresentata magia, per riempire l’animo e donare a chi lo prova una grande gioia.
“…anche la morte sarebbe stato un prezzo giusto per ciò che gli aveva dato il suo imperatore.”(pag. 286)
In questo verso ci viene descritta al meglio la fedeltà assoluta di un cavaliere verso il suo padrone che si dice disposto a perdere la propria vita pur di servirlo degnamente. Questa è una ulteriore conferma della solidità del rapporto che lega ogni cavaliere al suo padrone, in questo caso Tannhauser a Federico.
“..egli era rinato alla vita. Lo testimoniava quella sua mano destra, che aveva ricominciato a muoversi sulle corde dell’arpa, e non con la maestria antica, ma con la ricchezza di un esperienza nuova e grande. La più grande che la sua anima potesse conoscere.”(pag. 350)
Il sentimento d’amore provato da Tannhauser è per lui nuovo e talmente travolgente da scacciare il maleficio che gli impediva di suonare. Ancora un volta viene sottolineata la forza dell’amore che ci fa scoprire lati nascosti del nostro animo che prima non conoscevamo ma che sono sempre esistiti. Sono gli occhi dell’amore sono in grado quindi di vedere nel profondo dell’uomo.

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