Forse un mattino... (Montale)

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Testo

FORSE UN MATTINO…

PARAFRASI
Forse un mattino, trovandomi in una prigione invisibile, smarrito, girandomi, vedrò la fine dell’inganno del mondo: ci sarà il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di m, sarò terrorizzato avendo perso il senso dell’orientamento. Poi come se fosse su uno schermo, alberi, case e colli riprenderanno la loro posizione in un attimo, a causa della rappresentazione ingannevole che la nostra mente ha costruito del mondo e dell’esistenza. Ma ormai il velo che si interpone tra me e la realtà autentica delle cose si è dissipato mostrandomi il nulla; ma io me ne andrò senza poter rivelare la mia scoperta; passerò tra gli uomini che si accontentano dell’apparenza ordinaria delle cose, portandomi dentro ciò che ho scoperto, il mio segreto.

LIVELLO TEMATICO
Il poeta immagina che la sua visione della realtà sia offuscata da un filtro e ancora immagina che questo filtro si rompa facendogli vedere la vera realtà delle cose; ciò dura solo un istante e lui è l’unico ad avere questo privilegio.

LIVELLO METRICO-FONICO
La poesia è a rima alterna. Tutte le rime terminano in : “miracolo” e “ubriaco” formano tra loro una rima ipermetra o dissimulata. Ci sono molte consonanze in (allitterazione al verso 2) e numerose consonanti doppie. È presente al verso 5 la coordinazione per asindeto (s’accamperanno di gitto/alberi case colli) e sempre nello stesso verso è presente un enjambement (s’accamperanno di gitto/alberi case colli). Troviamo un altro enjambement anche al verso 3 (il vuoto dietro/di me).
La poesia è composta da due quartine di versi di lunghezza diseguale, la cui prima parte è solitamente costituita da un settenario e la seconda da versi di misura differente.

LIVELLO SINTATTICO
Nella prima strofa predominano le virgole mentre nella seconda ne troviamo soltanto due. Il primo punto fermo è al termine della prima strofa, invece la successiva è composta da due periodi.
Al verso 5 troviamo anche la coordinazione per asindeto (s’accamperanno di gitto/alberi case colli). Questa mancanza di punteggiatura aumenta il senso della subitaneità.

LIVELLO LESSICALE
In questa poesia abbiamo individuato sei immagini ricorrenti:
- (primo verso) “aria di vetro”, che richiama l’idea di una prigione invisibile.
- (secondo verso) “arida” denota lo smarrimento del senso delle cose.
- (secondo verso) “miracolo” rappresenta la rottura del sottile velo che divide la vera realtà da quella apparente.
- (terzo verso) il “nulla” e il “vuoto” mostrano la visione pessimista del poeta.
- (sesto verso) l’”inganno consueto” designa il mondo delle apparenze che si riforma.
- (ottavo verso) il “segreto” rappresenta il non voler turbare le certezze altrui inutilmente.

LIVELLO RETORICO
Nella poesia “Forse un mattino…” osserviamo subito al primo verso una metafora: “aria di vetro”, ovvero un’aria di prigione trasparente. In seguito al quinto verso c’è una similitudine (“come s’uno schermo). Infine al verso sei si presenta la coordinazione per asindeto: “alberi case colli”.

LIVELLO IPERTESTUALE
Il poeta, sentendosi diverso dagli altri, riesce a cogliere aspetti della vita che la gente comune non riesce a captare. Questo emerge oltre che in “Forse un mattino…” anche in altre sue opere: “Limoni” e “Spesso il male di vivere ho incontrato”.

Esempio