comprensione del testo: proemio della gerusalemme liberata (tasso)

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Testo

Magli Alessia 23 aprile 2006

COMPRENSIONE DEL TESTO: PROEMIO DELLA GERUSALEMME LIBERATA

A)RIASSUNTO

Tasso si rivolge al lettore esponendo l’argomento al centro della sua trattazione: narrerà delle armi pietose e del condottiero il quale, attraverso le sue doti umane e l’aiuto divino, riuscì ad espugnare Gerusalemme.
Segue l’invocazione alle muse: dapprima il poeta chiede loro un’ispirazione divina, poi si scusa poiché nel suo poema intreccerà storia e fantasia, in modo che i lettori, attirati in primo luogo dal diletto, vengano poi a conoscenza del vero.
Da ultimo Tasso dedica il proprio scritto ad Alfonso d’Este, chiedendogli di accettare con benevolenza il proprio libro, ed augurandogli, nel caso di una nuova crociata, di ottenerne il comando.

B)ANALISI E INTERPRETAZIONE

1. Le arme della prima ottava sono definite pietose poiché sono consacrate ad una causa religiosa, cioè alla crociata dei cristiani in Terra Santa volta alla liberazione della stessa dai guerrieri musulmani (pagani).
2. Negli ultimi due versi della seconda ottava Tasso chiede perdono alla Musa perché, al fine di ottenere l’attenzione del lettore, è “costretto” ad adornare la sua opera di altri motivi oltre a quello religioso: intreccerà infatti alla verità storica alcuni elementi di pura invenzione. Il poeta è fermamente convinto che per tenere vivo l’interesse dei lettori per tutta la lunghezza dell’opera è necessario che essi si accorgano del fatto che la lotta tra il bene e il male in dimensioni epiche (il poema) non è altro che la stessa che si gioca nel loro cuore; la letteratura per Tasso ha un fine morale, si avvale dell’invenzione per condurre l’uomo alla piena coscienza di sé stesso. La letteratura quindi, attraverso il falso, deve portare l’uomo alla verità.
3. Tasso si serve della similitudine dell’egro fanciul per spiegare, ancora una volta, come mai sia necessario intrecciare alla verità storica elementi di pura invenzione: il vero, espresso in forma gradevole, spesso ha convinto anche i più diffidenti con l’attrattiva del diletto, così come succede con un bambino che, restio a bere una medicina amara, la trangugia senza esitazione se gli vengono cosparsi i bordi del vaso con un liquido dolce. Il bambino così (e quindi il lettore) dall’inganno trae giovamento e ne ricava la salute. Questo accade perché attraverso l’uso dell’arte (i soavi licor) si possono rendere accettabili all’uomo verità difficili o inaccettabili (i succhi amari).
Questa similitudine non è invenzione di Tasso, ma deriva da alcuni celebri versi del De rerum natura di Lucrezio.
4. L’espressione absorto nell’ottava quarta è un latinismo che significa letteralmente “sommerso”. Questo perché il poeta si sente come un pellegrino errante tra gli scogli e le onde e, quindi, quasi inghiottito, sommerso dal mare; è un esemplificazione dell’eterna lotta tra il bene e il male che si combatte nell’interiorità dell’uomo.

C) INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA

1. Tasso evidenzia lo scopo dell’opera riguardo al suo dedicatario nei versi 1-8 dell’ottava V, auspicando una nuova crociata nella quale la cristianità, riunita sotto la guida di Alfonso d’Este (emulo di Goffredo di Buglione), si batta per la riconquista del Santo Sepolcro. Il poeta vorrebbe richiamare il popolo cristiano agli esempi passati per promuovere questa nuova crociata, considerata una sorta di “riscatto” per il mondo cristiano.
Riguardo ad un lettore comune lo scopo di Tasso (ottava III vv. 1-8) è quello di incuriosire il pubblico tenendo vivo il suo interesse attraverso l’uso dell’intreccio tra fantasia e realtà in modo da fargli capire, attraverso la lettura del poema, che la sua interiorità offre alla lotta tra il bene ed il male un campo di battaglia, seppure in scala, identico a quello raccontato nell’opera (scenario epico = scenario lirico). Per ottenere tale effetto è necessario l’inganno in modo da rendere la verità, a volte dura ed inaccettabile, facilmente comprensibile a tutti.

2. La letteratura per Tasso non ha per oggetto il falso ma la sola trasposizione del vero in modo da renderlo accessibile a tutti. Se non ci fosse l’aiuto dell’inganno sarebbe impossibile per qualsiasi persona riuscire a comprendere le verità fondamentali. La scrittura per Tasso ha un fine morale, si avvale della fantasia per condurre l’uomo alla piena conoscenza di sé stesso.

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