"Seta", Baricco

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:13.03.2007
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Testo

“Per vivere, Hervé Joncour comprava e vendeva bachi da seta.”, comincia così la storia che Baricco ci narra in questo libro. Era il1861 e Hervé viveva in un paesino nel sud della Francia chiamato Lavilledieu. “Aveva 32 anni. Comprava e vendeva. Bachi da seta.” Quando le epidemie attaccano e incominciano a distruggere prima gli allevamenti europei, poi quelli del vicino Oriente, il protagonista si spinge avventurosamente fino alla Cina, per procurarsi delle uova di contrabbando.
Si reca al palazzo di Hara Key, suo fornitore, e qui incontra una “donna con il volto da ragazzina” della quale si invaghisce. Così la vita di Hervè diviene un continuo via vai di viaggi tra la Francia e la Cina non solo per questioni professionali della seta, ma anche per rivedere quella ragazza con cui riesce a comunicare attraverso delle lettere che il francese fa tradurre a una geisha parigina.
Questo libro è ricco di sentimenti. Amore, provato da Hervè verso la moglie. Passione, quella che unisce la misteriosa donna al protagonista. Paura, che inizialmente sovrasta Hervè all’idea di spingersi in una terra sconosciuta. Infine la nostalgia, il sentimento che sento più mio. L’uomo rimpiange ogni giorno il palazzo di Hara Key, circondato da enormi cedri “che ne definivano la solitudine”, e il piccolo villaggio cinese, così come io sento la mancanza del mare, del pub dove trascorro le notti estive con i miei amici, della spiaggia, perennemente affollata ma nostra e delle strette vie del campeggio.
Trovo semplicemente stupendo lo stile di Baricco: periodi brevissimi, con concetti ripetuti. Persino io, che (purtroppo devo ammetterlo) mi annoio tremendamente a leggere le descrizioni di posti e persone, sono rimasta folgorata dal modo in cui l’autore descrive le ambientazioni: la suggestione di mondi lontani e diversi è rappresentata per tutto il libro.
Un racconto breve ma inteso, con descrizioni perfette ma non complete, che permettono al lettore di viaggiare verso luoghi lontani e sconosciuti e di “finire” il quadro di magici ambienti già delineato dall’autore. Così mi piace definire “Seta”, e chi non si è già cimentato nella lettura di questa storia, deve assolutamente farlo.

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