itinerario barcellona

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Testo

Barcellona, luna y sol
Federico Geremei

Barcellona è una città di mare, una metropoli europea. Anzi spagnola. Anzi catalana. Con un'anima cosmopolita, ma dalle componenti ben identificabili, si presenta come un affresco caotico e proporzionato.
(05-03-2002) Barcellona è una città di mare, una metropoli europea. Anzi spagnola. Anzi catalana. Con un'anima cosmopolita, ma dalle componenti ben identificabili, si presenta come un affresco caotico e proporzionato.

Il clima imprevedibile ma mai eccessivamente freddo, contrubusice, insieme alla suggestione de, a fare di un soggiorno a Barcellona un'esperienza che si ha voglia di riprovare. È una città da vivere all'aria aperta, alternando, nella visita che turismo.it suggerisce, viali a vicoli e stardine.
Sulle tracce di Gaudì, dalle sue realizzazioni più celebri e celebrate a quelle "minori". Oppure alla scoperta della nuova Barcellona, quella del quartiere olimpico del Porto Vecchio e di Montjuic.

Un detto, sicuramente vero, presenta Barcellona come una città che non dorme mai. Deve essere per una particolare legge del contrappasso che una gran parte della Catalunia dorma anche per gli abitanti della capitale. In realtà non è una vera e propria aria di sonno, quella che si respira nelle città che circondano Barcelona, ha più a che vedere con la meditazione e la magia. Due di questi luoghi di magia e meditazione vanno senz'altro visti: Montserrat e Garraf, raggiungibili in meno di un'ora da Barcellona.

Sul palcoscenico di Barcellona non cala mai il sipario. Non ci sono intervalli nel ritmo serrato della città catalana, una delle più vive d'Europa. Così, quando arriva la sera, Barcellona si prepara ad accogliere le centinaia di persone che fin all'alba affollano ristoranti, caffè, pub, discoteche e locali di ogni genere.
Impossibile trascorrere una notte nella città spagnola senza rimanere coinvolti nel valzer frenetico della movida catalana. L'importante é lasciarsi andare e accettare l'idea che, con ogni probabilità, quella lunga notte avrà termine solo alle prime luci del nuovo giorno.

Tra tutte le città spagnole sicuramente Barcellona è quella che più di tutte ha sempre mantenuto un respiro europeo. Questo si può chiaramente percepire visitando i suoi musei e i luoghi d'interesse storico e artistico che la città offre. Ecco infine una lista di dieci posti da vedere, dieci imprescindibili visite per non sentirisi dire: Ma come, sei stato a Barcellona e non hai visto...?

Barcellona non dorme mai
Sandra Jelmini

Impossibile trascorrere una notte nella città spagnola senza rimanere coinvolti nel valzer frenetico del divertimento. L’importante é lasciarsi andare e accettare l’idea che, con ogni probabilità, quella lunga notte avrà termine solo alle prime luci del nuovo giorno.
(12-12-2001) Sul palcoscenico di Barcellona non cala mai il sipario. Non ci sono intervalli nel ritmo serrato della città catalana, una delle più vive d’Europa. Così, quando arriva la sera, Barcellona si prepara ad accogliere le centinaia di persone che fin all’alba affollano ristoranti, caffè, pub, discoteche e locali di ogni genere.
Impossibile trascorrere una notte nella città spagnola senza rimanere coinvolti nel valzer frenetico del divertimento. L’importante é lasciarsi andare e accettare l’idea che, con ogni probabilità, quella lunga notte avrà termine solo alle prime luci del nuovo giorno.

Prima di immergerci nella movida di Barcellona dobbiamo solo chiarirci le idee e scegliere una delle mille opportunità che la città offre. Puntiamo allora la nostra attenzione sulle zone “giuste”. A Barcellona ci sono locali sparsi un po’ dovunque ma, come accade in molte altre città europee, ristoranti, pub e discoteche si concentrano in aree ben precise. Quante volte abbiamo sentito parlare del barrio gotico! Non a caso in questo quartiere, che si sviluppa attorno ai viali delle Ramblas, decine di locali si aprono nella fitta ragnatela di vicoli e stradine.

È qui che può iniziare la serata, magari in un pub per bere qualcosa prima di cena. Si chiamano pub ma dagli inglesi hanno mutuato solo il nome, per il resto hanno un identità tutta latina. In questi locali, già pieni alle nove di sera, ci si incontra per un appuntamento, per scambiare due chiacchere mentre si beve e si ascolta la musica. Ma dopo il pub andare in uno dei ristoranti del barrio gotico non é una cattiva idea. Non c’é che l’imbarazzo della scelta.

Possiamo spostarci a Borne, una zona fino a pochi anni fa poco frequentata e adesso piena di vita. Molti giovani ora scelgono di vivere qui, aprono nuove attività e quest’angolo del quartiere diventa una meta sempre più ambita dalla gente della notte. I ristoranti non mancano, allora si può scegliere se mangiare piatti tipici catalani, gustare cucina internazionale come al Santa Maria o provare delle tapas come quelle preparate a La estrella de plata. Questo locale, in Plaça Palau, é uno dei molti che ormai prepara tapas innovative, che aggiungono qualcosa in più alle ricette della tradizione basca, già creativa di per sé. Cosa sono le tapas? È bene saperlo prima di andare in Spagna. Sono piatti tipici serviti in piccole porzioni al banco o al tavolo (l’origine del nome la ricollega all’usanza di coprire – tapar - l’aperitivo appoggiando una tartina o una fetta di prosciutto sul bichhiere). Ma le tapas rappresentano soprattutto uno stile nel mangiare: é il piacere di assaporare gusti diversi passando dall’uno all’altro senza doversi per forza saziare con un’unica pietanza.

E dobbiamo rimanere sempre a Borne se dopo cena abbiamo vogliamo bere i cocktail più buoni di Barcellona. Qui si trovano i bar che preparano da sempre i miglior mojito e caiperiña della città. Andiamo alla ricerca del Tripode o del Barimbau, i cocktail di questi due bar che non li dimenticheremo facilmente.

Anche se il barrio gotico continua a pullulare di persone che passano da un bar all’altro, che si fermano agli angoli della strada per chiaccherare o semplicemente per guardarsi attorno, ci sono altri quartieri dove spostarsi per continuare la serata.
Ci dirigiamo verso il mare e raggiungiamo Port Vell e Port Oimpic. Anche qui é pieno di gente, forse l’ambiente é più caotico che al barrio gotico e notiamo che la maggior parte delle persone sono ragazzi giovani. Il motivo é chiaro: a Port Vell come a Port Olimpic si trovano molte discoteche. Intramezzate da bar e ristoranti, le piste sono sempre piene. Per entrare non si paga il biglietto e una volta dentro si può assistere a spettacoli, ascoltare musica di genere diverso, andare nelle sale giochi.
Sulla Plaça Reial ci sono due delle discoteche più frequentate il Jamboree e il Karma. Se ancora non ci basta a Port Vell c’é il Maremagnum, un centro commerciale costruito sull’acqua in mezzo al porto. All’interno, oltre ai negozi, ci sono otto discoteche, tutte con ingresso gratuito.

Se alla fine della serata non ci siamo lasciati scappare nessuna delle occasioni offerte dalla movida di Barcellona, ci accorgiamo che é l’alba. La notte é passata ma siamo sicuri che ci sono ancora dei bar aperti dove gli instancabili del divertimento si incontrano per bere l’ultimo bicchiere.

Barcellona in dieci tappe
Federico Orlandi

Ecco una lista di dieci posti da vedere, dieci imprescindibili visite per non sentirisi dire: Ma come, sei stato a Barcellona e non hai visto...?
(13-12-2001) Tra tutte le città spagnole, sicuramente Barcellona è quella che più di tutte ha sempre mantenuto un respiro europeo, per i rapporti storici e commerciali con il bacino del Mediterraneo e per la posizione geografica che la fa propendere più verso la Francia che verso la Spagna. Questo si può chiaramente percepire visitando i suoi musei e i luoghi d’interesse storico e artistico che la città offre.
Ecco dunque una lista di dieci posti da vedere, dieci imprescindibili visite per non sentirisi dire: Ma come, sei stato a Barcellona e non hai visto...?

La Cattedrale: al centro del Barri Gotic si erge la mole della grande chiesa gotica, tra le massime realizzazioni del Medio Evo spagnolo e in particolare del gotico catalano, caratterizzato da linee austere e fiorite. L’esterno è animato da guglie e torri e l’interno a tre navate di impianto solenne è ricco di sculture e pale d’altare devozionali gotiche e rinascimentali, collocate nelle ventotto cappelle laterali. Tra queste vi è quella del Santissimo Sacramento con il crocifisso del Cristo di Lepanto che si dice abbia protetto la flotta spagnola nella celebre battaglia. Di particolare interesse sono il chiostro e la cripta, sotto l’altare principale, che conserva il sarcofago in alabastro di Sant’Eulalia.

Museo d’Historia de La Ciutat:in Plaça del rei, accanto al Palazzo Reale dove Cristoforo Colombo fu ricevuto da Isabella e Ferdinando al ritorno dalle Americhe, assolutamente da non perdere questo museo, per la completa e documentatissima passeggiata che vi farà fare nei sotterranei tra gli scavi della città romana e altomedievale, conservati in uno stato eccezionale con numerosi reperti ed un allestimento che merita la visita.

Llotja: è l’antico palazzo della Borsa e risale al XIV secolo, quando venne costruita come dogana del grande porto di Barcellona. La sala principale di contrattazione, che si riesce a scorgere dalle grandi finestre del pianterreno, è a tre navate in stile gotico e perfettamente conservata.

Museu Frederic Mares: nel complesso del Palazzo Reale questa piccola raccolta costituisce una delle sorprese più affascinanti di Barcellona, tutta dovuta alla personalità decisamente eccentrica dello scultore catalano. Era un viaggiatore e un collezionista che ha riunito nei tre piani dell’esposizione orologi, crocifissi, pipe, tabacchiere, abiti d’epoca e una magnifica raccolta di arte religiosa romanica e gotica.

Museo Picasso: tre edifici sulla Carrer Montcada ospitano le opere donate da uno dei migliori amici del grande pittore e da Pablo Picasso stesso, che offrì le sue prime realizzazioni risalenti a quando ancora non era maggiorenne. Tra queste la celebre Prima Comunione.

Museo Marittimo: ospitato nei grandi cantieri delle Drassanes, il complesso medievale più completo del genere al mondo, che vennero fondati a metà del Duecento. Tra le grandi navi esposte ve ne sono alcune di indubbio valore storico, come la nave ammiraglia della flotta cristiana nella battaglia di Lepanto e una collezione straordinaria di codici di navigazione.

Palau De La Musica Catalana: capolavoro dell’architettura modernista, realizzato da Luis Domenech nel 1908, è l’unica sala da concerto in Europa illuminata da luce naturale.

Museu Nacional D’art De Catalunya: forse è la collezione più significativa della città, da molti considerata la principale collezione di pezzi romanici al mondo. Il pezzo forte è costituito da una splendida serie di affreschi staccati dai soffitti e dagli absidi di molte chiese di montagna dei Pirenei catalani. Sono anche in mostra opere del periodo gotico provenienti da tutta la Spagna.

Fondazione Juan Mirò: all’interno del parco del Montjuic, il più grande polo museale della città, è ospitata questa esposizione permanente di stampe, dipinti, sculture e arazzi illuminati da luce naturale, molti dei quali donati dallo stesso artista. L’edificio è stato progettato dal suo amico architetto Sert per festeggiare il ritorno della democrazia in Spagna.

Santa Maria Del Mar: sul Passeig del Born si trova quest’unico esempio di basilica interamente realizzata in stile gotico catalano, realizzata dalle corporazioni dei mercanti e dei costruttori navali. Entrando si nota subito l’assenza del coro e degli arredi, completamente perduti durante la Guerra Civile e sul lato ovest fa bella mostra di sé un rosone del Quattrocento con l’Incoronazione della Vergine.

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