Vesuvio

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Vesuvio
Vesuvio, vulcano della Campania, appartenente all'Antiappennino Campano, che si eleva maestoso, dominando il golfo di Napoli, poco a E-SE della cittа; culmina a 1.277 m..
И l'unico vulcano attivo del continente europeo (escluse le isole) e uno tra i piщ interessanti di tutto il mondo.
Tipico esempio di vulcano a recinto, и costituito da un cono esterno tronco (monte Somma), con grande cinta craterica in parte demolita, entro la quale si trova, in posizione eccentrica, un cono piщ piccolo (Gran Cono o Vesuvio) ma piщ elevato della cinta suddetta.
Il monte Somma, avanzo di un edificio vulcanico piщ antico, ha un diametro craterico di 4 km circa e raggiunge un'altezza di 1.132 m nella Punta del Nasone.
Il Gran Cono o Vesuvio propriamente detto, rilievo culminante di tutto l'apparato, di formazione piщ recente e attivo, ha un cratere di 700 m di diametro.
Il bastione semicircolare del Somma e il Gran Cono sono separati da un avvallamento lungo 5 km e largo 500 m, denominato valle del Gigante (distinta in Atrio del Cavallo a ovest e valle dell'Inferno a est), che rappresenta l'antica caldeira dove in seguito si formт il Gran Cono.
Il Vesuvio, caratteristico vulcano poligenico e misto, ossia costituito da lave di composizione chimica diversa (ad esempio trachiti, tefriti, leucititi, ecc.) e formato sia da colate di lava sia da depositi piroclastici, и pervenuto alla configurazione attuale attraverso vari periodi successivi.
All'inizio dell'era quaternaria (seconda fase eruttiva dei Flegrei) un'eruzione di trachiti fu all'origine del primitivo monte Somma; altri due parossismi si verificarono tra il 6000 e il 3000 circa a.C. e tra il 3000 e l'inizio dell'era cristiana, dando luogo soprattutto a emissioni di basalti leucitici.
Successivamente, dopo un lungo periodo di quiete, l'attivitа vulcanica si manifestт mediante scosse di terremoto che precedettero, a partire dal 5 febbraio del 63 d.C. (terremoto descritto da Seneca), la terribile eruzione verificatasi il 24 agosto del 79, durante la quale furono completamente distrutte nonchй sepolte da una spessa coltre di cenere, lapilli e lava le tre fiorenti cittа di Ercolano, Pompei e Stabia.
Questa eruzione, definita pliniana, che secondo alcuni diede origine all'attuale Gran Cono del Vesuvio, fu la prima storicamente datata e documentata in una celebre lettera a Tacito scritta da Plinio il Giovane, che nel cataclisma perdette lo zio, Plinio il Vecchio, vittima della propria passione di naturalista.
Tra le eruzioni successive si ricordano quelle del 202, 472, 685, 1036, 1139, e quella violentissima del 16 dicembre 1631, che distrusse la maggior parte degli abitati situati ai piedi del vulcano, provocando circa 18.000 vittime e durante la quale la lava raggiunse il mare.
L'attivitа del Vesuvio venne nuovamente segnalata nei secc. XVII, XVIII e XIX (1822, 1855, 1858, 1861, 1872).
Seguirono altre eruzioni che trasformarono completamente la sagoma del cratere; dopo il violento parossismo del 1906, durante il quale furono eruttati milioni di metri cubi di lava, si determinт infatti sul Gran Cono una paurosa voragine craterica.
L'ultima eruzione avvenne nel marzo 1944: furono emessi 21 milioni di mі di lava, distrutti numerosi centri abitati e le ceneri giunsero fino in Albania.
Attualmente si hanno manifestazioni fumaroliche intra ed extracrateriche.
Sulle pendici del versante di Napoli, a 608 m d'alt., si trova il celebre osservatorio vesuviano (giа diretto, fra gli altri, da M. Melloni, Luigi Palmieri, G. Mercalli, A. Malladra), fondato nel 1841-1845, con annessa biblioteca vulcanologica e piccolo museo vesuviano.
Nei pressi, a 750 m d'alt., и la stazione d'arrivo della ferrovia Vesuviana, in parte a cremagliera (attiva fino al 1956), proveniente da Pugliano, dove s'innesta con la ferrovia Circumvesuviana (120 km di rete, un tempo, a scartamento ridotto), e a 754 m si trova la stazione inferiore della seggiovia (la vecchia funicolare fu distrutta dall'eruzione del 1944) che porta poco al di sotto dell'orlo craterico del Vesuvio.
Una strada panoramica (13 km) permette di raggiungere la stazione inferiore della seggiovia.
Le pendici del Vesuvio, regolari e fertilissime, sono ricoperte di vegetazione spontanea (fichi d'India e arbusti) e di colture redditizie: ortaggi, frutta, viti (produzione di vino pregiato: lacrima Christi).
Numerosi e grandi centri abitati sorgono intorno al vulcano ai piedi e sulle pendici sino a 200 m circa d'alt.: Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, lungo la costa; inoltre, Boscotrecase, Pompei, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Ottaviano, Somma Vesuviana, Sant'Anastasia, San Sebastiano al Vesuvio, ecc..

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