Spagna

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Testo

SPAGNA
Posizione geografica e confini
La Spagna è uno stato dell’Europa sudoccidentale. Occupa la maggior parte della penisola iberica e confina con la Francia e Andorra a nord est e ad ovest con il Portogallo; è bagnata a nord dal Mar Cantabrico a sud-ovest dall’Oceano Atlantico e a sud e a est dal Mar Mediterraneo. Sono territori spagnoli le isole Baleari nel Mar Mediterraneo, le Canarie nell’Oceano Atlantico, Ceuta e Melilla in Marocco, le isole Penòn de Velez de Alhucemas e l’arcipelago di Chafarinas al largo delle coste africane. La superficie del paese, compresi i territori insulari., è di 505.954 Kmq.
La Spagna occupa l’85% della penisola iberica. In Spagna c’è un’importantissima catena montuosa: quella dei Pirenei. Il territorio spagnolo è prevalentemente montuoso. I monti più importanti sono: la Sierra de Guadaramma, la Sierra de Gredos e i Montes de Toledo La parte centrale della Spagna è occupata da un grande altipiano: la Meseta che ha un’altitudine media di circa 500 metri. La Meseta è delimitata a nord dalla Cordigliera Cantabrica, a nord-est dal Sistema Iberico e a sud dalla Sierra Morena. C’è poi il Sistema Betico i cui monti principali sono quelli della Sierra Nevada.
Le pianure non sono molto estese e molte volte sono interrotte dai rilievi che scendono verso il mare a formare promontori rocciosi; particolarmente lungo la costa mediterranea. Le uniche pianure presenti sono: la pianura di Valenza, il Bassopiano Andaluso e la pianura del Guadalquivir (la più estesa di origine alluvionale).
Morfologia del territorio
Il territorio Spagnolo, in prevalenza montuoso, alimenta una fitta rete idrografica caratterizzata da fiumi di modesta portata, dato il clima del paese. Quattro sono i fiumi che sfociano nell’Atlantico, il Douro (il più esteso del paese) il Tago, il Guadiana e il Guadaluivir, mentre l’Ebro, l’unico navigabile, attraversa regioni nordorientali e sfocia nel Mediterraneo.
In Spagna ci sono molti canali e sono: il Canale de Penas, quello di Veras, quello di Ortegal e quello de la Finisterre.
I mari che bagnano la Spagna sono: il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.
I porti spagnoli più importanti sono: quello di Barcellona, quello di Galizia e quello di Valenza.
Clima
La Spagna presenta notevoli differenze climatiche. Ha un clima umido nella zona Atlantica dove gli inverni hanno una temperatura abbastanza mite che oscilla tra i 5° e i 10° C, mentre l’estate ha una temperatura media che raggiunge i 18° e i 20° C. Nella zona Mediterranea c’è un clima di tipo mediterraneo con inverni miti ed estati calde e asciutte. La costa mediterranea meridionale ha un clima subtropicale con inverni abbastanza caldi.
L’interno della Spagna ha invece un clima di tipo continentale arido con piogge molto scarse e con forti sbalzi di temperatura. Lì arriva a fare molto caldo in estate (fino a 40 °C) e molto freddo in inverno (anche – 25 °C).
Aspetto socio- ambiente
In Spagna solo una piccola percentuale del territorio è dominata da boschi. L’umidità della costa Mediterranea favorisce la crescita di latifoglie e ad altitudini maggiori si possono trovare anche pini e abeti. La Macchia Mediterranea, costituita da querce da sughero, viti, ulivi, palme nane, limoni, aranci, fichi e castagni cresce sulla costa orientale. Arbusti ed erbe costituiscono la vegetazione più diffusa sull’arido altipiano della Meseta.
Gli animali che possiamo trovare sono: il lupo, la lince, il gatto selvatico, la volpe, la capra selvatica, il cervo e la lepre.
Aspetto- economico
La Spagna è stato un paese tradizionalmente agricolo, ma dagli anni cinquanta la crescita industriale è progredita rapidamente. Dal 1964 una serie di piani di sviluppo ha contribuito all’evoluzione dell’economia, ma alla fine degli anni settanta si è verificato un rallentamento nella crescita industriale del paese dovuto all’aumento del costo del petrolio e di altre materie prime d’importazione. Di conseguenza, il governo ha promosso lo sviluppo della siderurgia, della cantieristica navale, dell’industria tessile e mineraria. Oggi il turismo è una delle risorse maggiori dell’economia nazionale. Il primo gennaio del 1986 la Spagna è divenuta un membro dell’Unione Europea.
L’agricoltura è il settore principale dell’economia spagnola. Vengono coltivati: frumento, orzo, mais, segale, avena, riso, ortaggi, tabacco, barbabietola, canna da zucchero, cotone, arachidi, girasole, luppolo, soia, colza, olivo, vite, alberi da frutto.
La quercia da sughero è la risorsa forestale principale della Spagna e la produzione annuale di sughero è molto importante per l’economia del paese.
Abbastanza importante è anche l’allevamento di volatili, ovini, bovini, equini e suini.
Molto importante per la Spagna è la pesca : tonni, seppie, naselli, sardine, acciughe sgombro e molluschi si trovano in grande quantità nei mari spagnoli. La ricchezza del sottosuolo spagnolo è considerevole. Fra le principali risorse minerarie vi sono carbone, lignite, ferro, pirite, zolfo, piombo, zinco, mercurio, fluorite, antimonio, oro, argento, magnesite, sale e sali potassici, uranio, petrolio, gas naturale.
Il settore industriale è abbastanza sviluppato. L’industria spagnola si basa soprattutto, sulla lavorazione del petrolio, sulla produzione di birra, zucchero, tabacco e infine la lavorazione del cemento, del vetro, della carta e dei pellami, importanti anche le industrie alimentari (lavorazione del pesce) e la produzione di vino (la Spagna è uno dei maggiori produttori mondiali di vino).
Il settore terziario è dominato dal turismo, che ha dato impulso allo sviluppo dei trasporti, ma ha provocato seri problemi di degrado ambientale con l’eccessiva espansione delle infrastrutture alberghiere.
La rete stradale e quella ferroviaria sono abbastanza sviluppate e favoriscono i commerci interni. Anche la linea aerea è abbastanza sviluppata.
Aspetto demografico
La popolazione spagnola presenta una forte mescolanza etnica dovuta a invasioni, migrazioni e dominazioni( celtiche, elleniche, italiche, teutoniche, semitiche e arabe che si sono succedute nei secoli. Malgrado ciò, alcuni gruppi hanno mantenuto peculiarità etnico-linguistiche: è il caso dei baschi, che sono circa 2,5 milioni e vivono nel nord-est della Spagna, ma anche dei galiziani, di origine celtica e dei catalani.
La popolazione della Spagna è di 39.630.000 abitanti, con una densità di circa 78 abitanti per Kmq. La popolazione urbana e al 77%. La crescita annua è di circa 0,1, e la speranza di vita è di 78 anni. Le zone meno popolate sono quelle interne. Nell’area della capitale la popolazione presenta una densità di oltre 6.161 abitanti Kmq.
Aspetto politico
La Spagna è una monarchia costituzionale di tipo ereditaria, governata da un re Juan Carlos I di Borbone. La funzione legislativa è svolta dalle Cortes, che comprendono il Congresso dei deputati e il Senato, eletti a suffragio universale e diretto. La funzione esecutiva è affidata invece al Governo, guidato da un presidente che viene eletto dai deputati e designato del re. Il sovrano spagnolo è anche il comandante in capo delle forze armate. Il sistema giudiziario è governato da un Consiglio Generale retto dal presidente della Corte Suprema. Il più alto tribunale del paese è la Corte di Giustizia, con sede a Madrid. Vi sono altre 17 corti territoriali, per ciascuna delle regioni autonome, 52 corti provinciali e alcuni tribunali minori che si occupano di questioni penali e civili. Un’apposita corte vigila sul rispetto della Costituzione .I maggiori schieramenti politici nazionali sono: il Partito socialista operaio spagnolo (PSOE) ; il Partito popolare, di destra; la Sinistra unita; Convergenza e unione della Catalonga, il Partito nazionale basco ed Herri Batasuna, l’organo politico dell’ETA.
Ciascuna delle 17 regioni autonome della Spagna elegge un’assemblea legislativa unicamerale, che seleziona un presidente tra i suoi membri. Sette regioni autonome hanno una sola provincia, le altre dieci sono formate da due o più province. Ciascuna delle 50 province ha un governatore e un Consiglio; ciascuna delle oltre 8000 municipalità è governata da un Consiglio che elegge come sindaco uno dei suoi membri.
Storia
Le prime testimonianze della presenza umana nella Penisola Iberica sono le pitture rupestri risalenti al Paleolitico che sono state ritrovate in alcune grotte della Spagna Settentrionale, del Golfo di Biscaglia e dei Pirenei. Le regioni meridionali vennero poi invase dagli iberi, originari dell’Africa settentrionale che, intorno al 1000 a. C., costituivano l’etnia principale. E’ proprio a questa popolazione che la regione Iberica deve il suo nome.
I marinai fenici, intorno all’XI secolo, stabilirono una colonia nel territorio dell’odierna Cadice.
In seguito anche i greci ed i Cartaginesi iniziarono la colonizzazione e la conquista della Penisola Iberica. Nel 197 Roma occupò la penisola. I romani ebbero un ruolo molto importante nella storia di tale regione perché la unificarono culturalmente e politicamente.
Nel V secolo d. C. iniziarono le invasioni barbariche. Nel Medioevo fu invece fondamentale l’opera degli arabi che conquistarono gran parte della penisola: Questo popolo costruì in Spagna molte città fra cui Cordoba e Almeria, mentre altre, come Granada e Siviglia, furono da loro ampliate. Agli arabi si deve oltre che la ristrutturazione del sistema di acquedotti costruito dai romani, l’introduzione di nuove specie di piante alimentari come il riso, la canna da zucchero e il cotone.
Alla fine del XV secolo gli arabi furono definitivamente scacciati dalla Spagna. In quel periodo la Spagna iniziò la sua espansione sia nel Mediterraneo che nell’Atlantico e, in breve tempo, essa diventò una grande potenza europea a capo di uno dei più potenti imperi coloniali. Le esplorazioni di Cristoforo Colombo aprirono alla Spagna le porte del Nuovo Mondo: alla metà del XVI secolo essa controllava tutto il Continente sudamericano, l’America centrale, Cuba, e, in Asia, le isole Filippine. La scoperta dell’America portò alla Spagna grandi ricchezze : giungevano nella madrepatria prodotti agricoli e, soprattutto metalli preziosi come oro e argento. Questo fu un periodo di grande splendore per la Spagna che però non seppe sfruttare i vantaggi offerti dalle conquiste coloniali. Molte ricchezze furono sperperate dalla nobiltà e altre furono sperperate per finanziare le continue guerre contro la Francia, i Paesi Bassi e l’Inghilterra. A partire dal 1700 la Spagna iniziò così un lungo periodo di decadenza. Le attività industriali non ebbero quasi nessuna diffusione e la Spagna rimase, un paese prevalentemente agricolo fino alla seconda guerra mondiale. Ad aumentare la situazione di arretratezza economica contribuì anche l’isolamento, rispetto al resto d’Europa imposto dalla dittatura fascista del generale Francisco Franco, che prese il potere appoggiato dai regimi nazifascisti di Italia e Germania. La dittatura governò il paese dal 1936, quando ebbe inizio fino al 1975, quando morì il dittatore e si ritornò alla democrazia sotto il regno del re Juan Carlos di Borbone.
Le città
Madrid, la capitale del paese, fu fondata nel 1560 da Filippo II in un luogo piuttosto inospitale per il clima e la scarsa vegetazione ma situato al centro del paese. Nella capitale ci sono molte chiese, monumenti e biblioteche. Il museo del Prado è uno dei più importanti al mondo e raccoglie una grande quantità di opere d’arte.
Barcellona è la seconda città della Spagna. Essa è situata sulla costa mediterranea, è il principale porto della Spagna e vi si trovano numerose attività industriali.
Valencia è la terza città della Spagna per numero di abitanti ed è un importante centro industriale, sorge a pochi chilometri dal mare, ha un porto molto attivo e numerose attività industriali.
Altre città importanti sono Siviglia, Cordoba e Granada che conservano molti ed importanti monumenti che risalgono alla dominazione araba.
Tra le città dell’interno, oltre alla capitale Madrid, sono importanti Saragozza e Valladolid. Bilbao è invece la città più importante della regione settentrionale; è un attivo porto fluviale ed è al centro di una ricca regione mineraria e industriale.
Gastronomia
La cucina spagnola non è molto raffinata ma al contrario sostanziosa e molto saporita. Molto usati sono l’aglio, la cipolla e le spezie. La cucina spagnola mescola i sapori, le carni con i pesci i frutti di mare e le verdure; esempio di questo è la famosa paella valenciana. Un cibo tipico è il cocido, un piatto simile al cuscus arabo; è questa una specie di minestra con verdure, e carne di bue o di pollo. Altri piatti caratteristici sono la zuppa d’aglio e il gazpacho che è una specie di minestra, che si serve fredda, a base di pomodori, peperoni, cetrioli, cipolle sminuzzate, aglio, pane, olio e aceto.
Il merluzzo è invece cucinato in tantissimi modi diversi.. La bevanda più diffusa è il vino.
Folclore
La danza ritmica, con i gitani e la corrida , sono il simbolo del folclore spagnolo. Le danze più diffuse sono il bolero, la pericote, la muneira, la Jota. Ma la danza più celebre è il flamenco (dall’arbo fellh mencus=contadino esiliato) specialità dei gitani e degli gli zingari dell’Andalusia. Insieme alle festività religiose e alla danza anche la “corrida de toros” è una tradizione vivissima e attuale. Nella corrida sono impegnate numerose persone. All’inizio dello spettacolo entrano in scena i “banderillers” che, agitano i loro mantelli, eccitano il toro; poi con le “benderillas”, frecce dalla punta acuminata, lo feriscono sul collo. Arrivano poi i “picadores” a cavallo che colpiscono il toro con lunghe lance per indebolirlo. Fa infine il suo ingresso il “matador”; prima darà prova della sua abilità schivando le cariche del toro; poi, con un preciso colpo di spada, lo trafiggerà definitivamente.

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