L'Italia

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Testo

ITALIA

NOME UFFICIALE Repubblica Italiana
ORDINAMENTO Repubblica democratica
SUPERFICIE 301 302 kmq
POPOLAZIONE 56 411 000 ab
DENSITA' 187 ab/kmq
LINGUA UFFICIALE italiana
RELIGIONE cattolica
MONETA lira italiana
CRESCITA ANNUA 0,3%
POPOLAZIONE ATTIVA 21.592.000 con l'8,4% dedito all'agricoltura
POPOLAZIONE URBANA 67,2%
AUTOVEICOLI 1 ogni 2 ab
RADIO 1 ogni 4 ab
TELEVISORI 1 ogni 4 ab
TELEFONI 1 ogni 3 ab
MEDICI 1 ogni 345 ab
POSTI LETTO OSPEDALIERI 1 ogni 141 ab
MAGGIORI SEDI UNIVERSITARIE 23
QUOTIDIANI 73
DISPONIBILITA ALIMENTARI PER AB. 3542 calorie al giorno
PRODOTTO NAZ. LORDO 15.150 $ USA per ab
CAPITALE Roma.

La prima Roma, quella attribuita alla fondazione di Romolo, sorgeva sul Palatino a ridosso del Tevere, fra il Campidoglio e l'Aventino, dove il fiume forma una grande ansa per un facile approdo. A partire da Varrone, uno dei primi storici che avevano fissato l'avvenimento al terzo anno della sesta Olimpiade, Roma nasce il 21 aprile del 753 a.C., il giorno della festa pastorale dei Parilia. Il solco tracciato da Romolo con l'aratro costituм il perimetro della cittа originaria, quella "Roma quadrata" che sarebbe poi stata gradualmente occupata dal palazzo imperiale, le cui rovine si impongono tuttora nel paesaggio urbano dove il Palatino si affaccia verso il Circo Massimo, il Campidoglio e il Foro Romano. La cittа si sviluppт rapidamente e visse un'inarrestabile espansione sino a diventare la capitale del piщ grande impero mai esistito: andava dalla Penisola iberica alla Persia, dal Nord Africa alla Britannia. La cittа arrivт ad avere un milione e mezzo di abitanti e si coprм di palazzi e monumenti. Dopo la caduta dell'impero romano da parte delle popolazioni barbare, nel 476, Roma visse un periodo di decadenza, fino a diventare capitale dello Stato Pontificio, sotto il governo papale. Con la breccia di Porta Pia, Garibaldi riconquistт la degna capitale dello Stato Italiano, come il re Vittorio Emanuele II si apprestт a nominarla.
Roma non и perт mai stata una capitale amata. Anzi, per molti italiani и simbolo di corruzione e degrado. Certo и una capitale dei veleni, assediata dalle auto, e nel Tevere -che una volta era il "biondo fiume"- i romani scaricano ogni giorno migliaia di metri cubi di liquame. Bastano due ore di pioggia e la cittа и paralizzata dal traffico, un giorno di sciopero ed и sommersa dai rifiuti. Chiassosa, violenta, sporca. In una parola: invivibile. Eppure resta forse la piщ bella cittа del mondo, anche perchй piщ agibile della splendida Venezia. Lo sanno bene i 10 milioni di turisti che la visitano ogni anno. Lo sanno soprattutto i tre milioni di residenti, che ne parlano male, ma faticano a staccarsene.
Giа, ma quale Roma? La Roma imperiale dei Fori, del Colosseo e della via Appia Antica o la Roma fascista di via della Conciliazione e dell'EUR? La Roma rinascimentale delle chiese, delle basiliche e dei palazzi o la Roma barocca della Cappella Sestina e di piazza Navona.? O la Roma di oggi: quella elegante e moderna di via Veneto e di via Condotti, oppure popolare e calorosa di Trastevere? I saggi direbbero "Ai posteri l'ardua sentenza".
Un libro era intitolato "Roma, non basta una vita". Ed in effetti la straordinaria storia di questa cittа ha fatto sм che in ogni angolo si possano ritrovare memorie illustri e curiositа. La stagione turistica inizia a Pasqua e termina con le famose tiepide "ottobrate". Il mese piщ freddo и febbraio. Da non dimenticare un'importante presenza a Roma: Cittа del Vaticano, il piщ piccolo stato del mondo -appena 44 ettari- con infiniti tesori d'arte, residenza del Santo Padre. Di eccezionale importanza sono i Musei Vaticani e la Cappella Sistina.
ORDINAMENTO COSTITUZIONALE
Secondo la Costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, l'Italia и "una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranitа appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nelle limiti della Costituzione"(art.1). Strumenti ed espressione di tale sovranitа non sono solamente la partecipazione alle elezioni e ai referendum, ma anche la possibilitа di un'iniziativa legislativa (mediante presentazione di un progetto di legge redatto per articoli da parte di almeno 50000 cittadini aventi diritto al voto), della presentazione di petizioni, e soprattutto l'esercizio dei diritti sanciti dalla costituzione.
Organi dello Stato Massimo soggetto costituzionale и lo Stato, i cui organi sono: il Parlamento, il Presidente della Repubblica, il governo. Il Parlamento и a struttura bicamerale e si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, i cui membri sono eletti per cinque anni a suffragio universale diretto per quanto riguarda la Camera (che attualmente conta 630 membri) e su base regionale per il Senato (attualmente 315 membri, elettivi), rispettivamente dai cittadini italiani che abbiano compiuto 18 e 25 anni d'etа. Sono eleggibili a deputati e senatori i cittadini italiani che hanno compiuto i 25 e 40 anni. Sono senatori di diritto a vita gli ex presidenti della Repubblica, piщ cinque cittadini "che hanno illustrato la patria per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario"(art.59), nominati dal presidente della Repubblica.
Funzione del Parlamento Prerogativa del Parlamento и la funzione legislativa, esercitata collettivamente dalle due Camere, ma spettano a esso altri poteri, come il controllo dell'attivitа del governo mediante concessione o rimozione della fiducia, la deliberazione dello stato di guerra, l'approvazione dei bilanci, la ratifica di trattati internazionali di carattere economico e politico e la promozione di "inchieste su materia di pubblico interesse"(art.80). Il parlamento, in seduta comune dei suoi membri, elegge il Presidente della Repubblica: a questa partecipano tre delegati per ogni regione eletti dai Consigli regionali in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze (la Val d'Aosta ha solo un delegato).
Presidente della Repubblica Puт essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino italiano che abbia compiuto i 50 anni d'etа. Egli rimane in carica sette anni. E' il capo dello Stato e rappresenta l'unitа nazionale; indice le elezioni delle Camere, promulga le leggi e puт richiedere, con messaggio motivato, una successiva deliberazione; ha il comando delle Forze Armate, presiede il Consiglio superiore della magistratura. Nessun atto del Presidente della Repubblica non и valido se non и controfirmato dai ministri proponenti. Attribuzione del Presidente della Repubblica и la nomina del presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, dei ministri.
Governo Il Consiglio dei Ministri rappresenta l'organo generale del governo ed esplica la funzione esecutiva. Il presidente del Consiglio и responsabile della politica generale del governo, promuove e coordina l'attivitа dei ministri; inoltre redige il programma di governo da sottoporre alle Camere per l'approvazione. Il potere giudiziario и esercitato dalla magistratura, che "costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere"(art.104) e amministra la giustizia "in nome del popolo"
Corte costituzionale Organo di controllo e garanzia costituzionale di tutte le leggi и la Corte costituzionale, che giudica sulle controversie relative alla legittimitа costituzionale delle leggi; la norma o l'atto in cui sia stata dichiarata l'illegittimitа costituzionale cessa di avere efficacia il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della decisione. Per quanto riguarda le leggi di revisione della Costituzione, questa precisa le modalitа relative e stabilisce che "la forma repubblicana non puт essere oggetto di revisioni costituzionali"(art.139).
Suddivisione amministrativa Per quanto riguarda la divisione amministrativa, la Costituzione istituisce, a fianco dei Comuni e delle Provincie, le Regioni (20), attribuendo a queste ultime propri poteri autonomi e capacitа legislative in varie materie, nei limiti dei principi fondamentali dello Stato. Le provincie fino al 1992 erano 94, ma l'anno successivo sono state nominate 8 nuove provincie e si и inoltre rinominata la provincia di Forlм in Forlм-Cesena.
GEOGRAFIA ECONOMICA
Politica economica fino al 1950 L'Italia ha un'economia essenzialmente fondata sull'industria, ponendosi anzi nel novero dei Paesi industrialmente piщ sviluppati del mondo. Ciт и il risultato di un processo molto rapido: prima della II guerra mondiale, l'Italia era infatti eminentemente agricola, benchй non mancassero le industrie di tipo anche moderno, dislocate in alcune aree del nord e innestate sull'economia capitalistica che aveva privilegiato il settore tessile. Ma gli sviluppi dell'industria italiana, che aveva conosciuto i suoi primi slanci nell'era giolittiana, quando aveva preso avvio anche l'industria siderurgica e poi quella meccanica (giа all'inizio del Novecento si era verificato l'affermarsi di alcune grandi aziende, come la FIAT), non potevano essere consistenti e sicuri in un paese povero di materie prime e con un mercato molto ristretto. Con la salita al potere del fascismo, la grande industria fu protetta con una politica doganale nel quadro di un regime autarchico, che cercт di reggersi puntando sulla ricchezza della braccia e sull'espansione massima dell'agricoltura; tuttavia, tranne l'area padana -dove effettivamente l'agricoltura aveva caratteri capitalistici e un notevole dinamismo imprenditoriale- il rimanente mondo rurale era in genere poco produttivo e fortemente arcaico (latifondo nel Sud, mezzadria nell'Italia centrale, piccola proprietа nell'area circumpadana). Comunque col dopoguerra l'Italia attuт un radicale cambiamento: scelse l'Europa, entrando nel 1948 a far parte dell'OECE, l'odierno OCSE, l'organizzazione internazionale promossa dagli Stati Uniti per la ricostruzione economica dei Paesi europei mediante aiuti economici (il famoso PIANO MARSHALL).
Scelta europea Nella progressiva apertura dell'economia italiana agli scambi con l'estero una tappa decisiva fu, nel 1951, l'adesione alla CECA, base e premessa per la futura Comunitа Economica Europea, di cui l'Italia fu uno dei membri fondatori. Col 1951 nasce in pratica la moderna economia italiana, che adotta come criterio fondamentale di sviluppo un'industrializzazione la piщ accelerata possibile con un crescente inserimento delle importazioni e delle esportazioni a scapito, inevitabilmente, della soliditа e del globale equilibrio delle strutture produttive. Questa economia industriale di scambi sfruttava ancora una volta l'unica grande risorsa a disposizione dell'Italia, cioи la grande abbondanza di manodopera fornita dalle masse contadine sovrabbondanti del Sud e delle aree piщ arretrate del Nord, avvantaggiandosi cosм dei relativamente bassi costi di produzione. Era un taglio reciso con l'Italia rurale del passato, il che, se da un lato costituiva un indubbio salto di qualitа implicante profonde ripercussioni sociali oltre che economiche, dall'altro poneva le premesse di quello sviluppo contraddittorio, che avrebbe finito col portare il Paese all'attuale situazione, con alcuni settori industrialmente ben sviluppati, altri del tutto carenti e con un'agricoltura rimasta povera e pressochй abbandonata a sй stessa.
Internazionalizzazione Attualmente l'agricoltura partecipa per meno del 5% alla formazione del prodotto nazionale, mentre l'industria concorre con circa il 39% e per oltre il 56% incidono le attivitа del terziario. Le industrie che hanno avuto una funzione di sviluppo nella fase di sviluppo sono state quella chimica e quella meccanica, specie dei mezzi di trasporto. Entrambe sfruttano materie prime di cui l'Italia и pressochй mancante: il petrolio, il ferro e il carbone. Perciт l'industria и cresciuta dipendendo dalle importazioni; al tempo stesso la sua organizzazione industriale ha dovuto impegnarsi per il commercio estero, data la limitatezza di quello interno. Da ciт derivano i caratteri dell'economia italiana, che si и internazionalizzata specializzandosi nell'industria di trasformazione che puт avere fasi miracolistiche e fasi depressionarie di estrema gravitа. Il periodo di piщ forte espansione, che si definisce "miracolo", и durato dal 1951 al 1963 e ha registrato tassi di crescita annua della produzione del 6%. In tale periodo il sistema economico italiano ha posto le proprie strutture fondamentali. Oltre alla grande industria privata (in testa и rimasta la FIAT) hanno assunto un ruolo di primaria importanza le industrie di Stato, il quale partecipa direttamente alla gestione economica con la maggiore holding italiana, l'IRI, un ente creato nel 1933, cui si sono aggiunti nel 1953 l'ENI e nel 1962 c'и stata la nazionalizzazione dell'ENEL, nel settore dell'energia elettrica, la piщ importante dopo quella, avvenuta all'inizio del secolo, delle ferrovie.
Politiche per il Mezzogiorno La politica mirante a industrializzare rapidamente il Sud e di portarlo al livello del Nord si и rivelato un profondo fallimento (si ricordino, fra le maggiori iniziative, il grande centro siderurgico di Taranto, quello meccanico di Pomigliano d'Arco, quello petrolchimico di Brindisi, tutti impianti spesso rimasti vere e proprie "cattedrali nel deserto", per non parlare del mai realizzato centro siderurgico di Gioia Tauro), il cui divario economico e ancor piщ quello culturale con il resto d'Italia non affatto diminuiti in maniera sostanziale. Nonostante i colossali interventi della Cassa per il Mezzogiorno, un ente appositamente istituito nel 1950 e che ha giа devoluto migliaia di miliardi di lire, ma ha realizzato opere spesso inutili e poco funziali senza nemmeno riuscire a rallentare il vero e proprio esodo verso il Nord, il reddito medio pro capite della popolazione delle regioni meridionali й circa la metа di quello nazionale; da sola la Lombardia fornisce un quinto della produzione italiana, poco meno di quella complessiva del Mezzogiorno.
Problemi dell'agricoltura L'organizzazione dell'agricoltura italiana presenta un quadro molto vario da zona a zona come conseguenza dei diversi sviluppi, che si sono registrati soprattutto negli ultimi due secoli. Nell'Italia padana l'organizzazione capitalistica propria della pianura lombarda si spinse fino al Veneto, dove perт rimase dominante la piccola e media proprietа; nell'Italia centrale continuт a prevalere la mezzadria, di antica origine, pur ravvivata da talune imprese di tipo commerciale; nel Sud l'avvenuto processo di appropriazione individuale delle terre, prima di dominio comune, portт da una parte al latifondo (talora eminentemente improduttivo, talora anche organizzato -come in Puglia- in senso capitalistico), dall'altra al frazionamento delle terre, specie nelle zone montane. Qualunque siano le prevalenti connotazioni delle strutture produttive agricole, il settore nel suo complesso presenta ritardi e disfunzioni, che appaiono in tutta la loro evidenza se si confronta l'agricoltura italiana con quelle della maggior parte dei Paesi della Comunitа Economica Europea.
Allevamento Per quanto riguarda l'allevamento, l'area piщ produttiva и la Pianura Padana, dove i bovini vengono allevati con criteri moderni e alimentati con foraggiere che occupano vaste porzioni delle superfici poderali. E' un allevamento che opera prevalentemente in funzione della produzione del latte per il consumo urbano e per l'industria casearia; altrove il settore zootecnico и in genere male organizzato. Il patrimonio di bovini и di oltre 8 milioni di capi, pressochй uguale a quella del suino, il quale alimenta in alcune aree qualificati salumifici. Gli ovini superano i 10 milioni di capi; sono altresм numerosi gli allevamenti di volatili da cortile, in particolare struzzi.
Risorse minerarie Dal punto di vista minerario l'Italia и scarsamente dotata; le aree relativamente piщ ricche sono la Catena Metallifere (Toscana) con l'Isola d'Elba e la Sardegna sud-occidentale. Pochi e modestissimi sono i giacimenti di ferro, da alcuni anni non piщ sfruttati, e per quanto riguarda gli altri minerali, seppur la gamma и abbastanza vasta, le produzioni sono perт in genere piuttosto ridotte. Le miniere di zinco e di piombo della Sardegna, giа relativamente ricche, hanno ormai rendimenti; la produzione della bauxite и cessata, mentre sempre importanti sono quelle della pirite (circa 800 000 t), quasi esclusivamente dall'industria chimica, e dell'amianto. Altri prodotti dell'industria estrattiva italiana sono lo zolfo, il talco, il salgemma e il salmarino (saline di S. Margherita di Savoia e di Cagliari), il caolino, i sali potassici, oltre a tutti quei materiali vari utilizzati nell'edilizia, dove и particolarmente pregiata l'industria del marmo. La povertа и perт forse anche maggiore nel campo dei minerali energetici. I giacimenti di idrocarburi scoperti sono del tutto insufficienti al fabbisogno; tuttavia la loro scoperta и stata importante, perchй ha avviato l'industria petrolchimica che, attraverso le iniziative dell'ENI e di altre societа petrolifere, ha consentito all'Italia di svolgere ancora un ruolo di grande rilievo nel sistema petrolifero europeo. Alla scarsitа del petrolio (4,6 milioni di t) fa riscontro una piщ rilevante presenza di gas naturali, estratti soprattutto nel Mezzogiorno.
Energia elettrica Malgrado l'assoluta scarsitа di minerali energetici, l'Italia и una grande produttrice di energia elettrica, occupando il nono posto su scala mondiale; ma la disponibilitа non basta ai crescenti bisogni del Paese, che deve continuamente potenziare la produzione. La fonte di piщ antico e tradizionale sfruttamento, quella fornita dalle risorse idriche -cui si deve l'impulso ricevuto dalla prima industrializzazione italiana- и ormai prossima alla saturazione; essa fornisce meno del 26% dell'energia elettrica prodotta nel Paese, mentre i 2/3 provengono da centrali termiche alimentate prevalentemente da petrolio e gas naturale d'importazione. Nullo и l'apporto dell'energia nucleare dopo il referendum popolare del 1987 che ha sancito la decisione di non utilizzare tale fonte
Istruzione L'insegnamento prescolare и impartito nelle scuole materne ai bambini dai 3 ai 6 anni. L'iscrizione и gratuita e la frequenza facoltativa; l'organizzazione di tale scuola и di solito affidato a enti privati o al comune stesso. L'istruzione primaria si svolge nelle scuole elementari, della durata di 5 anni, divisa in due cicli: il primo biennale, il secondo triennale. Essa и gratuita, obbligatoria e uniforme. L'istruzione secondaria si divide in due parti: la prima и costituita dalla scuola media unica, della durata di 3 anni, ed и obbligatoria. Il secondo grado della scuola secondaria comprende diversi "ordini": classico, tecnico, artistico e professionale, con diploma finale di maturitа che da accesso a qualunque facoltа universitaria. La frequenza non и obbligatoria. L'istruzione superiore и svolta nelle universitа e negli istituti superiori, organismi autonomi dal punto di vista didattico e amministrativo.

GEOGRAFIA FISICA
Morfologia L'Italia и costituita in prevalenza da terre alte; poco piщ di un quinto della superficie territoriale и pianeggiante, il rimanente si classifica in proporzioni quasi uguali fra zone di collina e zone di montagna.
Fra i sistemi montuosi italiani quello di gran lunga piщ importante и la catena delle Alpi, benchй esse interessino l'Italia solo per il versante interno; a W l'arco alpino s'incurva ad abbracciare la pianura piemontese per prolungarsi poi, senza soluzione di continuitа, nella catena appenninica. L'altezza media delle masse alpine и di circa 1 300 m, con varie cime superiori ai 4 000 m, culminanti nel gruppo del Monte Bianco e del Monte Rosa. L'altro grande sistema и quello degli Appennini, costituiti da un fascio di catene formanti l'ossatura della penisola (dal Colle di Cadibona allo Stretto di Messina, e proseguenti nella Sicilia settentrionale) con una lunghezza di 1350 km e una larghezza che va dai 40 km ai 120 km. In complesso gli Appennini si differenziano dalle Alpi per la minore altitudine media, per l'assenza di ghiacciai e per le forme meno aspre.
Delle zone pianeggianti, la piщ estesa и la Pianura Padana, che da sola ha una superficie di 46 000 kmq (il 15% del territorio italiano), per cui rappresenta la piщ vasta pianura dell'Europa mediterranea. Questa pianura deve la sua origine all'accumulo di materiali trasportati dai fiumi alpini e appenninici. Essa si estende dalle Alpi Occidentali fino all'Adriatico, dal Piemonte fino alla pianura veneta. La si puт dividere a grandi linee in due parti: una pianura alta ed una bassa. La pianura alta parte dalle Prealpi ed и formata da terreni argillosi, residui dei fiumi che prima scorrevano nella pianura. La fase di passaggio fra le due aree corrisponde alla linea delle risorgive, zona idrica di grande rilievo. La pianura bassa, in origine area di inondazioni, и stata progressivamente bonificata dall'uomo, che ha rinforzato gli argini dei fiumi, che nei tratti finali scorrono prensili. La parte piщ depressa della pianura и indicata dal corso del Po, che con pendenza debolissima affluisce alla costa. Questa, come tutte le coste basse, dove non c'и soluzione di continuitа morfologica fra terre emerse e fondali marini, и orlata di lagune che in alcuni casi l'uomo ha difeso (come quella di Venezia) deviando il corso dei fiumi. Delle altre pianure, le piщ estese sono il Tavoliere di Puglia e il Campidano in Sardegna; vi sono inoltre alcune pianure costiere lungo il Tirreno, come la Maremma Toscana e l'Agro Romano.
I mari e le isole L'Italia и interamente delimitata da confini naturali; a N и infatti chiusa dalle Alpi, mentre negli altri lati si affaccia a vari ,mari dipendenti dal Mediterraneo, e precisamente a Ovest al Mar Ligure e al Tirreno, a est all'Adriatico,a Sud allo Ionio. Le coste , il cui sviluppo и di 7456 km, sono assai varie; genericamente si puт dire che quelle occidentali sono molto frastagliate, spesso rocciose e caratterizzate da un rilevante numero di isole, mentre le orientali sono poco articolate e quasi prive di isole.
Delle due principali isole che appartengono al territorio italiano, la Sicilia si puт considerare come un'appendice dell'Italia appenninica. I Monti Peloritani infatti, che costituiscono l'ossatura della sua parte nord-orientale, si ricollegano ai rilievi della Calabria (rocce cristalline) e i Nebrodi con le loro rocce arenacee e argillose ricordano l'Appennino settentrionale. Di rilevante interesse geologico-minerario и l'interno dell'isola, noto come "altopiano gessoso-solfifero", per la grande diffusione che vi hanno i calcari ricchi di zolfo, ma dove sono pure argille con importanti giacimenti di salgemma. Presso la costa orientale s'innalza il vulcano dell'Etna, che sovrasta la Piana di Catania.
Quanto alla Sardegna, essa и formata da un'antica impalcatura granitica molto estesa, soprattutto nella sezione orientale, mentre in quella occidentale appaiono terreni piщ recenti: calcari miocenici lungo una fascia da Cagliari a Sassari, altrove trachiti e basalti di etа pliocenica. La maggiore pianura sarda и quella giа menzionata del Campidano, che si prolunga dal Golfo di Cagliari a quello di Oristano e che attualmente и in corso di valorizzazione agraria. Tra le altre principali isole sono l'Elba nell'Arcipelago Toscano, le Isole Ponziane e Partenopee (Capri, Ischia), le Isole Eolie o Lipari, tutte nel Tirreno, le Egadi e Pantelleria nel Mediterraneo centrale, le Tremiti in prossimitа del Gargano (Puglia).

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