Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia e Islanda

Materie:Appunti
Categoria:Geografia
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Testo

Danimarca
Cifre
Governo: monarchia costituzionale Incremento demografico: 0,2% annuo
Superficie: 43.093 Km² Analfabeti: 1%
Popolazione: 5.146.000 Strade: 71.040 Km
Densità: 119 ab./Km² Ferrovie: 2.311 Km
Capitale: Copenaghen Marina mercantile: lordo 4.736.000 t
Moneta: corona danese Auto: 37 ogni 100 ab.
Lingua: danese Letti ospedalieri: 5,8 ogni 1000 ab.
Religione: Protestante Turisti: 1.716.000
Urbanizzazione: 86,4% ab. PNL/ ab.: 26.510 $
Utilizzo del territorio:
59% culture
5% prati e pascoli
11% foreste e boschi
25% altro (incolto)
Popolazione attiva:
2.898.000 ab.
Addetti:
5,5% agricoltura
27,7% industria
66,8% terziario
Confini nord:
Skagerrak
Confini ovest:
Mar del Nord
Confini sud:
Germania (sud- est Mar Baltico)
Confini est:
Kattegat
Territorio
Il territorio danese è costituito in prevalenza da una vasta pianura che non supera un’altitudine di 30 m sul livello del mare e raggiunge un’altitudine massima di 173 m (Yding Skovhøj, una collina nello Jylland centrorientale). Questa morfologia è stata causata dalle glaciazioni; durante l’ultima glaciazione, infatti, i depositi nord- europei raggiunsero questa regione, come è testimoniato dalla morena che si estende dal fiordo di Nissum, sulla costa occidentale dello Jylland, fino a Viborg, nel centro del paese e procede in direzione sud attraversando l’intera penisola. Questa morena segna il limite dei paesaggi della Danimarca. La sezione occidentale è infatti un’area pianeggiante, dove il suolo è composto di sabbia e argilla depositatesi in seguito allo scioglimento dei ghiacci, comprendente una fascia costiera formata da dune e affioramenti sabbiosi; la sezione orientale, che è una zona più elevata, presenta fertili pianure e colline ondulate, con una fascia costiera frastagliata e segnata da fiordi che penetrano profondamente nell’entroterra; il Limfjorden, il più settentrionale di questi, si estende per 180 km in direzione est-ovest percorrendo la penisola in tutta la sua larghezza, dal Kattegat al mare del Nord, attraverso il canale del Thyborøn.
Clima
Grazie agli influssi della Corrente del Golfo la Danimarca ha un clima temperato, con estati miti e inverni piovosi; la temperatura media nei mesi estivi è di circa 16 °C, in quelli invernali di 0 °C. I cambiamenti della direzione dei venti provocano inoltre quotidiane e marcate variazioni della temperatura. La media annuale delle precipitazioni, che risentono dell’influenza atlantica e sono quindi più frequenti nelle aree occidentali del paese, è di circa 610 mm, di cui il 10% circa di carattere nevoso.
Flora e fauna
Il territorio danese, in gran parte occupato da estesi territori coltivati, è coperto per circa il 10% da foreste, costituite da conifere, faggi, querce e frassini e da numerose varietà di felci e muschi, molto diffusi nel paese. Caprioli e cervi rossi sono i mammiferi più numerosi, oltre a volpi, scoiattoli e lepri; sono inoltre presenti più di 300 specie di uccelli e ricca è la fauna marina che comprende merluzzi, aringhe e passere di mare.
Cultura e storia
I danesi sono un popolo in bilico tra due culture: quella scandinava e quella continentale. Abitato fin dall’antichità solo dopo il VII sec. d.C. il paese entra nella storia con le prime documentazioni scritte dai Vichinghi. Verso il mille si hanno testimonianze di una monarchia che si estende fino in Norvegia e in Gran Bretagna, ma che dura poco: infatti il paese rimane isolato e il governo si stabilisce nell’isola di Sjælland. C’è un periodo di sviluppo culturale ed economico e, nel 1389 la Danimarca si unirà con la Norvegia (che comprendeva l’Islanda) e la Svezia per dare vita all’unione di Kalamar. La Danimarca mantiene il regno fino al 1523, quando la Svezia si separa e comincia una contesa fra le due nazioni per avere il predominio sulla Norvegia, che dura sino al 1814, anno in cui la Danimarca è costretta a lasciarla alla Svezia mentre mantiene il dominio su Islanda e Groenlandia. Rimasta indipendente dopo la prima guerra mondiale, viene invasa, nonostante i patti, dai tedeschi. Nel 1960 partecipa alla fondazione dell’EFTA (associazione di stati che non aderiscono alla CEE) ma ne esce nel ’73, quando entra nella CEE. Oggi la Danimarca è un paese con monarchia costituzionale che comprende anche la Groenlandia e le isole Fær-Øer. La religione quasi totalmente praticata è quella evangelico- luterana. La lingua ufficiale è il danese.
Economia e benessere
La popolazione è distribuita prevalentemente nelle città; il luogo con maggior densità è l’isola di Sjælland, con 287 ab./ Km²; mentre nello Jylland scende bruscamente sugli 80 ab./ Km². Le comunicazioni sono facilitate da una grande rete stradale e ferroviaria, aiutata anche da traghetti. Il terreno fertile e l’elevata meccanizzazione favoriscono l’agricoltura. Circa il 60% del terreno è coltivato con orzo, avena, frumento, segale, barbabietole da zucchero, ortaggi. L’allevamento comprende bovini, ma soprattutto suini e animali da cortile. La pesca era fiorente un tempo, ma ora, a causa del troppo sfruttamento del mare, si è molto limitata. Negli ultimi anni si è sviluppata l’industria conserviera e alimentare, insieme alla cantieristica navale, all’industria chimica e, infine, alle attività di sfruttamento delle risorse del sottosuolo. L’industria è favorita dalla continua ricerca nel campo delle energie alternative. L’agricoltura occupa solo una piccola parte degli occupati insieme all’industria, mentre il terziario è al capo dei settori. Il commercio si sta sviluppando nell’esportazione degli alimenti.
Svezia
Cifre
Governo: monarchia costituzionale Incremento demografico: 0,7% annuo
Superficie: 410.934 Km² Analfabeti: 1%
Popolazione: 8.692.000 Strade: 97.8200 Km
Densità: 21 ab./Km² Ferrovie: 10.927 Km
Capitale: Stoccolma Marina mercantile: lordo 2.884.000 t
Moneta: corona svedese Auto: 45,6 ogni 100 ab.
Lingua: svedese Letti ospedalieri: 5,8 ogni 1000 ab.
Religione: Protestante Turisti: 646.000
Urbanizzazione: 84,3% ab. PNL/ ab.: 24.830 $
Utilizzo del territorio:
6% seminativo e culture arboree
1% prati e pascoli
62% foreste e boschi
31% altro (incolto)
Popolazione attiva:
4.431.000 ab.
Addetti:
3,1% agricoltura
25,3% industria
71,6% terziario
Confini nord:
Norvegia (a nord- est Finlandia)
Confini ovest:
Norvegia (sud- ovest Kattegat)
Confini sud:
Mar Baltico (anche a sud- est)
Confini est:
Golfo di Botnia
Territorio
La Svezia può essere suddivisa in sei regioni fisiche. Nella sezione nordoccidentale si trovano i monti Kjölen, parte dei versanti orientali delle Alpi scandinave che segnano sezioni del confine con la Norvegia e raggiungono la massima altitudine nella vetta del Kebnekaise (2111 m), la più elevata del paese. A est di questa regione di alteterre un vasto altopiano digrada progressivamente verso una pianura costiera che si affaccia sul golfo di Botnia dove sfociano i numerosi fiumi che nascono dai rilievi settentrionali. Lungo il loro corso si formano innumerevoli laghi, rapide e cascate e sono state costruite importati centrali idroelettriche: i principali sono l'Ångermanälven, il Dalälven, il Klarälven, l'Umeälven e il Torneälven. Nella sezione meridionale del paese il territorio diviene pianeggiante e costellato da estesi bacini lacustri tra i quali il lago Vänern e il lago Vättern. A sud le pianure si innalzano nell'altopiano dello Småland che digrada a sua volta nelle pianure della Scania. Il territorio svedese è parte integrante dello Scudo Baltico che occupa parte dell'Europa settentrionale. Dello scudo affiorano in vasti tratti antiche rocce precambriane quali graniti, scisti e gneiss; nella zona settentrionale del paese si trovano invece rocce metamorfiche originatesi in periodi successivi mentre nelle pianure della Scania e nelle isole di Gotland e di Öland le rocce sono di tipo sedimentario. La topografia attuale della Svezia fu determinata dalla glaciazione del Quaternario; il fenomeno è all'origine della morfologia arrotondata dei rilievi, del corso accidentato dei fiumi e della formazione di numerosissimi laghi. Depositi di roccia, ghiaia, sabbia e argilla furono lasciati ovunque dal ritiro dei ghiacci che hanno inoltre profondamente inciso le coste e creato le molte isole appartenenti al paese. Circa il 9% del territorio svedese è coltivabile. I terreni fertili si trovano in prevalenza nelle regioni meridionali dove i suoli sono costituiti da argilla e, nelle fertili pianure della Scania, calcare scistoso. Nel resto del paese predominano suoli poveri e rocciosi.
Clima
In Svezia il clima varia considerevolmente da nord a sud a esclusione delle regioni costiere dove è influenzato dall'azione mitigatrice della Corrente del Golfo e dei venti che soffiano dall'Atlantico. Durante l'inverno queste influenze incontrano tuttavia l'opposizione delle masse d'aria fredda provenienti da est. Nelle regioni settentrionali il clima è invece molto rigido, con una media della temperatura a gennaio di -17 °C contro i -3 °C di Stoccolma. Durante l'estate la temperatura è più uniforme e nel mese di luglio la media varia dai 16.7 °C di Göteborg, ai 18.4 °C di Stoccolma e ai 15 °C di Haparanda. Le estati sono brevi e in questa stagione, nelle regioni al di sopra del circolo polare artico, il sole non tramonta per quasi due mesi originando il fenomeno chiamato "sole di mezzanotte". La media annua delle precipitazioni, che si verificano soprattutto sul finire dell'estate, è di circa 700 mm. Le maggiori concentrazioni si verificano nelle regioni sudoccidentali e sui rilievi al confine con la Norvegia dove si manifestano spesso in forma nevosa.
Flora e fauna
La vegetazione del paese è di tipo artico e alpino nelle aree settentrionali dove crescono fitte foreste di conifere, mentre nell'estremo nord si incontra la tundra. A quote meno elevate le foreste lasciano il posto alla brughiera dove crescono arbusti e licheni. Nelle regioni meridionali la vegetazione è dominata da boschi di latifoglie quali querce, frassini e faggi. Le renne sono comuni nel nord della Svezia, nelle foreste si trovano orsi, linci, martore, lupi e cervi e nella brughiera sono comuni piccoli roditori chiamati lemming. In tempi recenti una crescita eccessiva di alghe devastò l'ecosistema marino della costa occidentale svedese e favorì il dilagare di un virus che uccise circa il 65% delle foche presenti nel mare del Nord e nel mar Baltico.
Cultura e storia
Gli svedesi sono un popolo molto civile, che rispetta molto i più deboli. Gli svedesi discendono dagli svea, una popolazione germanica che si stabili nella parte sud della Svezia, mentre a nord troviamo i lapponi, di origine ugro- finnica. Il primo regime fu fondato dagli svea e nasce tra il VI e il VII sec. e ha per capitale Uppsala. La Svezia comincia a commerciare. Nel XI sec. arriva il cristianesimo. Alla fine del XIV sec. il paese si allea in Kalamar fino al 1523, anno in cui si separa sotto Gustavo I. Nel 1723 diventa una monarchia costituzionale che durerà solo fino al 1809, con la ripresa di potere di Gustavo III. Durante i conflitti mondiali si mantiene indipendente. Nel 1953 si unisce alla Norvegia e Finlandia nel consiglio nordico. Attualmente fa parte dell’UE. La lingua ufficiale è lo svedese con una minoranza di sami. La religione maggiormente seguita è la protestante.
Economia e benessere
La Svezia è uno dei paesi con il più alto tenore di vita, ma, come in quasi tutti gli stati del mondo, ha problemi come droga e alcolismo. Ci sono delle minoranze lapponi, che hanno abbandonato la vita nomade, ma che vivono sempre male. La florida economia svedese è stata favorita da un lungo periodo di pace che ha permesso lo sviluppo dell’industria e del terziario. L’agricoltura è passata in secondo piano, ma non è diminuita la produzione: si sono infatti selezionate derrate che rendevano molto su quel territorio. La silvicoltura è molto diffusa, favorita dalle foreste e il legname viene esportato. Vengono allevati suini, bovini e moltissimi volatili. I mari sono pescosi, ma si pesca soprattutto nella costa occidentale a causa della gelata dei mari. In Svezia ci sono numerosi giacimenti minerari, ma l’energia viene importata, perché quella installata (nucleare e idroelettrica) non soddisfa il fabbisogno nazionale. Le industrie più sviluppate sono quelle metalmeccaniche, siderurgiche e metallurgiche; ma anche coltellerie, case automobilistiche e la produzione di cuscinetti a sfera sono specializzati. Sviluppata la produzione artigianale di oggetti tradizionali o di cultura.

Norvegia
Cifre
Governo: monarchia costituzionale Incremento demografico: 0,4% annuo
Superficie: 323.877 Km² Analfabeti: 0%
Popolazione: 4.289.000 Strade: 89.135 Km
Densità: 13 ab./Km² Ferrovie: 4.044 Km
Capitale: Oslo Marina mercantile: lordo 22.230.000 t
Moneta: corona norvegese Auto: 37,8 ogni 100 ab.
Lingua: bokmål (riksmål), ninorsk (landsmål) e sami Letti ospedalieri: 7 ogni 1000 ab.
Religione: Protestante Turisti: 2.138.000
Urbanizzazione: 74,4% ab. PNL/ ab.: 26.340 $
Utilizzo del territorio:
3% seminativo e culture arboree
1% prati e pascoli
26% foreste e boschi
70% altro (incolto)
Popolazione attiva:
2.159.000 ab.
Addetti:
5,3% agricoltura
22,8% industria
61,9% terziario
Confini nord:
Mar Glaciale Artico
Confini ovest:
Mar di Norvegia
Confini sud:
Skagerrak
Confini est:
Finlandia e Svezia
Territorio
Il territorio norvegese, prevalentemente montuoso, si estende in parte a nord del Circolo polare artico e può essere suddiviso in cinque regioni principali: il Vestlandet o Regione dell'ovest, l'Østlandet o Regione dell'est, il Trøndelag o Regione di Trondheim, il Nord Norge o Regione del nord e, di formazione più recente, il Sørlandet, o Regione del sud.Nel Sørlandet si trovano le cime più elevate del sistema montuoso scandinavo che separano il Vestlandet dall'Østlandet. Le montagne comprendono un sistema complesso di rilievi chiamati fjell e vasti altipiani chiamati vidder. Nella catena dello Jotunheimen ("regno dei giganti"), si trova il picco più elevato della Scandinavia, il Galdhøppigen (2469 m). Il Vestlandet è caratterizzato dai ripidi versanti dei rilievi che scendono verso il mare. Durante le glaciazioni del Quaternario i ghiacciai, penetrando profondamente nelle valli fluviali, determinarono la formazione di profondi fiordi tra i quali il più spettacolare è il Sognefjord. La costa meridionale del Boknafiord, le zone basse dell'Hardangerfjord e le isole al largo della costa sono caratterizzate da pianure nelle quali si trovano i maggiori centri abitati della regione.L'Østlandet comprende i più dolci pendii orientali dei rilievi; è caratterizzato da valli e colline e a sud, soprattutto nei pressi dell'Oslofjord, da terreni particolarmente fertili. Il Sørlandet occupa l'estremità meridionale della Norvegia e comprende la città di Kristiansand.Le fertili valli, le colline e i fiordi del Trøndelag ricordano il paesaggio dell'Østlandet. Qui si trova il Trondheimsfjord, riparato dal mare da penisole e isole.Il Nord Norge, vasta regione montuosa ricca di fiordi, è la "terra del sole di mezzanotte". L'arcipelago composto dalle isole Lofoten e Vesterålen, il principale della Norvegia, è formato da un'antica catena montuosa sommersa di origine vulcanica. A nord di questa regione si trovano i fiordi bagnati dalle fredde acque del mar Glaciale Artico che incidono il vasto Finnmarksvidde, un inospitale altopiano montuoso che comprende i più estesi ghiacciai d'Europa.
Cultura e storia
I norvegesi sono un popolo molto tranquillo che discende dai vichinghi. I vari popoli che si incontrarono e scontrarono nel paese furono unificati nel X sec. da Olaf I, che introdusse il cristianesimo. In seguito la Norvegia cadde nelle mani della Danimarca fimo al 1814, per poi passare sotto quello svedese; nel 1905 il paese diventa indipendente con una monarchia costituzionale. Le lingue parlate sono il bokmål (riskmål), il nynorsk (lamdsmål) e il sami (lapponi). La maggior parte degli abitanti è concentrata nella regione sud, dove è più caldo. La religione più seguita è la protestante.
Economia e benessere
La Norvegia è un paese privilegiato: è i un ambiente naturale quasi inalterato, c’è un reddito pro capite di molto superiore alla media europea e le differenze sociali sono ridotte al minimo. Allo stesso tempo l’industria dello sfruttamento delle risorse del territorio è controllata in modo da non provocare squilibri. L’agricoltura è limitata nella zona sud del paese. Si producono soprattutto orzo, avena e patate; ma la maggiore risorsa proviene dalla silvicoltura. L’allevamento viene praticato ovunque. Al sud prevalgono ovini, bovini e suini; mentre al nord si allevano renne e animali da pelliccia. Si pesca vicino e lontano dalla costa con buone rese. Le industrie hanno a disposizione molta energia: alle centrali idroelettriche si aggiunge il petrolio dell’Atlantico. Prevalgono le raffinerie, la metallurgia, la siderurgia, le industrie chimiche e quelle del legname. Si fa spazio l’industria conserviera del pesce. In questo paese il mezzo di trasporto più veloce è il traghetto.

Finlandia
Cifre
Governo: Repubblica Incremento demografico: 0,4% annuo
Superficie: 338.145 Km² Analfabeti: 0%
Popolazione: 5.029.000 Strade: 76.755 Km
Densità: 15 ab./Km² Ferrovie: 5.885 Km
Capitale: Helsinki Marina mercantile: lordo 1.197.000 t
Moneta: markka Auto: 42,8 ogni 100 ab.
Lingua: finnico (93,6%) svedese (6,0%) Letti ospedalieri: 12,4 ogni 1000 ab.
Religione: Protestante Turisti: 2.549.000
Urbanizzazione: 62,5% ab. PNL/ ab.: 18.970 $
Utilizzo del territorio:
7% seminativo e culture arboree
1% prati e pascoli
69% foreste e boschi
23% altro (incolto)
Popolazione attiva:
2.585.000 ab.
Addetti:
8% agricoltura
28,8% industria
62,3% terziario
Confini nord:
Norvegia
Confini ovest:
Golfo di Botnia e Svezia
Confini sud:
Golfo di Finlandia
Confini est:
Russia
Territorio
Il territorio della Finlandia, prevalentemente pianeggiante, è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi (circa 60.000, tra cui i maggiori sono il Saimaa, l’Inari e il Päijanne) e da coste frastagliate, davanti alle quali emergono numerosissime isole: l’arcipelago di Ahvenanmaa (isole Åland) nel mar Baltico ne comprende circa 6500; i fiumi principali della Finlandia sono il Tornio, il Muonio, il Kemi e l’Oulu, l’unico navigabile per le grandi imbarcazioni. Nella zona settentrionale del paese si trova un’area collinare mentre a nord-ovest si innalzano alcuni rilievi che, in prossimità del confine con la Norvegia, comprendono la cima più elevata del paese, il monte Haltia (1324 m). La Lapponia, che si estende al di sopra del Circolo Polare Artico, è la regione più settentrionale della Finlandia. Gran parte del territorio finlandese è coperto da foreste, costituite principalmente da conifere e da betulle, e nell’estremo sud da pioppi, ontani, aceri e olmi; in Finlandia sono presenti quasi 1200 tipi di piante e circa1000 specie di licheni. Soprattutto nelle regioni settentrionali, le meno densamente popolate dall’uomo, vivono numerosi animali quali orsi, lupi, linci, volpi artiche, oche selvatiche, anatre e cigni mentre le renne, addomesticate dai lapponi (saami), non vivono più allo stato brado; tra i pesci d’acqua dolce prevalgono il salmone e la trota, mentre merluzzi e aringhe abbondano nelle acque marine. Nonostante la latitudine, il clima è notevolmente mitigato dalla vicinanza del mare; lungo le coste meridionali la temperatura media a luglio è di 15,6 °C, a febbraio di circa -8,9 °C; la media delle precipitazioni (incluse quelle nevose) è di 460 mm nelle regioni settentrionali e di 710 mm in quelle meridionali. Durante l’anno la neve ricopre i territori del sud per quattro o cinque mesi e quelli del nord per circa sette mesi.
Cultura e storia
La popolazione è costituita da finni e saami (laponi) che si stabiliscono in Lapponia. La Finlandia ha un lungo periodo di dominazione straniera. Nel 1155 il paese viene annesso al regno di Svezia; nel 1809 la Svezia cede la Finlandia alla Russia. Solo nel 1917 riuscirà ad ottenere l’indipendenza e nel 1919 diventerà una repubblica parlamentare. Durante la seconda guerra mondiale la Finlandia si schiera con la Germania. Al termine del conflitto deve risarcire i danni e sviluppa l’industria. Dal 1995 è membro dell’UE. La religione è la protestante.
Economia e benessere
I Finlandesi hanno saputo sfruttare al massimo le risorse e oggi hanno un livello di vita molto alto: disponibilità di beni, tecnologie avanzate e servizi efficienti in gran parte gratuiti. L’agricoltura praticata è intensiva e meccanizzata; si coltivano soprattutto cereali e patate, ma anche barbabietole da zucchero e ortaggi. La maggiore risorsa sono le foreste, che coprono i 2/3 del paese. E’ sviluppata l’industria del legno e quella della carta. L’allevamento comprende bovini,. Suini, ovini, renne e volatili. Oltre all’industria del legno ci sono quelle siderurgiche, chimiche, tessili e meccaniche.

Islanda
Cifre
Governo: Repubblica Incremento demografico: 1,1% annuo
Superficie: 102.819 Km² Analfabeti: 0%
Popolazione: 255.700 Strade: 12.537 Km
Densità: 2,5 ab./Km² Ferrovie: nessuna
Capitale: Reykjavík Marina mercantile: lordo 177.000 t
Moneta: corona islandese Auto: 53,6 ogni 100 ab.
Lingua: islandese Letti ospedalieri: 9,7 ogni 1000 ab.
Religione: Protestante Turisti: 143.000
Urbanizzazione: 91,4% ab. PNL/ ab.: 23.620 $
Utilizzo del territorio:
0,1% culture
22,1% prati e pascoli
1,2% foreste e boschi
76,6% altro (incolto)
Popolazione attiva:
141.000 ab.
Addetti:
10,4% agricoltura
38,9% industria
50,7% terziario
Confini nord:
Mar di Groenlandia
Confini ovest:
Stretto di Danimarca
Confini sud:
Oceano Atlantico
Confini est:
Mar di Norvegia
Territorio
L’Islanda ha una forma ovaleggiante molto irregolare, con coste profondamente incise, estese per circa 5955 km. Sulle coste occidentali sono situate le due principali insenature: Faxaflój (Faxa Bay) e Breidhafjördhur (Breidha Fjord); protesa verso nord- ovest, tra il circolo polare e la baia di Húnaflói, si trova una formazione peninsulare le cui coste costituiscono circa il 30% della linea costiera islandese e presentano numerose irregolarità, fiordi e aspre scogliere. Geologicamente giovane e di origine vulcanica, il territorio dell’Islanda è composto da un tavolato di lava, interrotto da formazioni montuose di rocce vulcaniche; le zone pianeggianti costituiscono il 25% della superficie totale e si trovano lungo le coste, specialmente nella zona meridionale e sud- occidentale dell’isola. Il paesaggio si configura come una serie di altipiani che hanno elevazioni comprese tra i 610 e i 915 m; le vette più alte si trovano nella zona sudorientale dell’isola, nei monti Hvannadalshnúkur (2119 m). Quasi il 15% della superficie è ricoperto da neve e ghiaccio: nel paese ci sono oltre 120 ghiacciai, tra cui il Vatnajökull (ghiacciaio Vatna), il più esteso, che copre una superficie di circa 8550 km2, pari alla somma della superficie di tutti i ghiacciai europei. Nell’isola sono numerosi anche i laghi e i fiumi dal corso breve e impetuoso, per la maggior parte di origine glaciale. L’Islanda si trova sulla linea della dorsale medio- atlantica, una delle più estese della crosta terrestre, che provoca un’intensa attività tettonica, con frequenti terremoti e numerosi fenomeni dovuti alla presenza di vulcani, fonti termali con emissioni di acqua calda e solfatare. In Islanda ci sono più di 200 vulcani, quasi tutti attivi, come il monte Hekla (1491 m), che ha eruttato nel 1766, 1947 e nel 1980, e il Laki che nel 1783 ha causato la morte di oltre 9000 persone e ha provocato danni gravissimi all’agricoltura e ai pascoli. Nel 1963 l’eruzione di un vulcano sottomarino provocò la nascita dell’isola di Surtsey, al largo della costa sud- occidentale del paese. Nelle zone vulcaniche sono molto comuni le emissioni di acqua calda dal terreno, sia sotto forma di laghi di fango bollente sia sotto forma di geyser; nella località di Geysir (che ha dato nome al fenomeno) si assiste a intervalli regolari all’emissione di getti di acqua calda che formano colonne alte oltre 50 m. Questo fenomeno naturale viene sfruttato per riscaldare le abitazioni: l’impianto di riscaldamento di molti edifici di Reykjavík è infatti collegato alle sorgenti di acqua calda situate vicino alla città.
Clima
Nonostante la vicinanza al Circolo polare artico, l’Islanda presenta un clima di tipo temperato freddo; le influenze oceaniche, soprattutto la corrente nord- atlantica (continuazione della corrente del Golfo), mitigano notevolmente le condizioni climatiche. A Reykjavík la media annua delle temperature è di circa 5 °C, con un minimo di -0,6 °C in gennaio e un massimo di 11,1 °C in luglio. Le regioni costiere settentrionali, sottoposte invece agli effetti della corrente polare, hanno temperature più basse, influenzate dallo spirare di venti freddi, soprattutto durante la stagione invernale. Su alcune cime montuose delle regioni interne dell’Islanda le precipitazioni possono raggiungere i 4570 mm annui, lungo le coste meridionali cadono in media da 1270 a 2030 mm di pioggia all’anno, mentre lungo le coste settentrionali le precipitazioni si riducono a 510 mm annui.
Flora e fauna
La vegetazione dell’Islanda è di tipo artico europeo; le distese erbose e le brughiere, importanti per il pascolo e l’allevamento, si trovano principalmente lungo le coste meridionali dell’isola, da cui è completamente scomparsa la foresta che in epoca preistorica ricopriva il territorio islandese. Nonostante i programmi di riforestazione avviati negli anni Sessanta, i boschi di betulle e abeti occupano solo il 2% dell’estensione territoriale. Le condizioni climatiche non favoriscono lo sviluppo di alberi da frutta e gli unici frutti che crescono in Islanda sono i mirtilli e l’uva ursina. Oltre alle volpi artiche, che popolavano l’isola già all’epoca dei primi insediamenti umani, numerose sono le renne, introdotte intorno al 1770; sull’isola non vivono né rettili né anfibi, mentre sono ospitate circa 100 specie di uccelli, anche acquatici; oltre alle oche, allevate per la produzione dei piumini, in Islanda si trovano diverse colonie di anatre, la più grande delle quali ha il suo habitat naturale sul lago Mývatna, nella regione settentrionale. Balene, foche e pesci come merluzzi e aringhe popolano le acque marine, mentre diverse specie di salmoni e trote vivono nelle acque di laghi e fiumi.
Cultura e storia
I Vichinghi furono i primi conquistatori di questo territorio nel IX sec. per poi proseguire verso l’America. L’isola in seguito andò sotto il dominio della Norvegia e dopo della Danimarca fino al 1944, quando diventa una repubblica democratica indipendente. Il suo territorio è popolato pochissimo e ha la densità più bassa d’Europa. Il 40% dei cittadini vive nella capitale. Sono protestanti di religione.
Economia e benessere
Su quest’isola il lavoro non manca e il livello di vita e soddisfacente. La pesca è la principale fonte del paese, che frutta circa 6.000 Kg di pesce pro capite l’anno. Sta avanzando anche il terziario, dove ormai lavora più di metà della popolazione. Anche l’industria del paese dipende dal pesce: si producono infatti farina e olio di pesce. L’agricoltura fornisce pochi prodotti da serra oltre che patate. Si allevano ovini, bovini, cavalli e animali da pelliccia. L’Islanda è vulcanica e gli abitanti sfruttano i geyser e i soffioni per produrre energia e riscaldare le case.

Esempio