Mandragola

Materie:Scheda libro
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Testo

Nome
Caratter. Fisica
Caratter.. Sociale
Caratter. Culturale
Caratter. Morale
Caratt. Linguistica
Nicia
Uomo di mezza età (Callimaco)
Ricchissimo (Callimaco - Timoteo)
Dottore (Callimaco)imparò legge studiando Boezio (Prologo)
Poco astuto (Prologo) Non c’è uomo più sciocco di costui (Ligurio- Timoteo - Lucrezia) pazzo (Ligurio) Poca prudenza, ancor meno animo (Ligurio) semplice (Callimaco)
linguaggio volgare e basso, tenta di ornarlo e renderlo più elegante nel tentativo di adeguarsi ad una condizione sociale di cui non è un degno esponente: manca delle qualità intellettive e morali necessarie a integrarlo nella classe al potere
Callimaco
Giovane (Prologo)di belle carni, bianche morbide e pastose (Nicia)
Ricco (Timoteo) 20 anni a Parigi (lui stesso)
Studi a Parigi (lui stesso) conoscenze di “latino” (Nicia credendolo dottore)
Porta pregio e onor di gentilezza, è amante meschino (Prologo) Astuto (Lucrezia, ma non molto obiettivo non sa che dietro c’è Ligurio)
linguaggio colto, gentile, misurato, talvolta eccedendo nelle leziosità
Ligurio
Nessun dato
Parassita (Prologo) Mediatore di matrimoni, poi mendicante di pranzi e cene (Callimaco)
Nessun dato
Malizioso (Prologo) Piacevole uomo prende in giro Nicia (Callimaco) pazzo, tristo, diavolo (Timoteo)
linguaggio è ponderato, accuratamente calcolato, ricco di allusioni anche sarcastiche, mirato e diversificato per forgiare il pensiero e la volontà degli interlocutori
Lucrezia
Giovane (Prologo) Donna di grande bellezza (Camillo Calfucci - Ligurio)
Rango sociale piuttosto elevato (Nicia)
Nessun dato
Accorta (Prologo) Costumata (Camillo Calfucci) Onestissima e del tutto aliena alle cose d’amore (Callimaco) savia atta a governare un mondo (Ligurio) prudente (Ligurio) dolce e facile (Nicia) buona (Timoteo) prudente e dura (Callimaco)
il suo linguaggio è gentile, moderato, misurato, si accorda alla descrizione che tutti ne fanno, di donna savia, costumata
Timoteo
Nessun dato
Frate (Prologo – Ligurio) confessoro (Lucrezia)
Nessun dato
Trincato, astuto (Ligurio) tristo (Lucrezia) frate malvissuto (Prologo)
linguaggio persuasivo, soprattutto nei confronti di Lucrezia, ricco di citazioni bibliche atte a persuaderla

1. Il personaggio meno caratterizzato degli altri è il frate Timoteo, di cui sappiamo molto poco, ma anche Ligurio è poco caratterizzato. Il personaggio di cui gli altri parlano di più è Lucrezia, ma anche Nicia è molto nominato e caratterizzato.
2. Nella commedia di Machiavelli è presente il personaggio del frate che ovviamente nella commedia latina non esisteva; inoltre nella commedia latina le donne oggetto del desiderio del giovane erano principalmente prostitute (Pseuodolus, Menecmi), mentre nella Mandragola si tratta di una donna di buona famiglia.
3. Il personaggio di Lucrezia viene ingannato da Timoteo, ma l’inganno subito dalla donna ha solo la funzione di esaudire il desiderio di Callimaco, è fine a se stesso. Diverso è l’inganno subito da Nicia: egli infatti viene beffato nel senso che oltre all’inganno deve subire lo scherno e la derisione degli altri personaggi e del pubblico.
4. Il pubblico è chiamato a ridere di Nicia, che interpreta la parte del vecchio signore ottuso e stupido che si fa beffare dal giovane astuto, è chiamato a ridere di Callimaco e del suo tragicomico sentimentalismo e della semplicità della madre di Lucrezia.
5. I personaggi che non sono oggetto di riso sono Timoteo, che rappresenta il frate (e in generale tutto il clero) corrotto e scostumato, Ligurio, parassita scaltro e ingannatore, e Lucrezia, che deve subire l’inganno grazie alla stupidità del marito ma che non ha colpe.
6. (Vedi allegato) I giudizi che si rivelano errati sono quelli di Nicia nei confronti di Lucrezia (la considera sciocca, e sostiene che “quando le sì vo’ far fare nulla è una storia” anche se in realtà non è proprio “nulla” quello che propone alla donna, e la considera pazza), e nei confronti di Callimaco, credendolo esperto dottore e valente uomo. Nicia, Callimaco e anche Lucrezia non sembrano capaci di giudicare correttamente chi si muove intorno a loro (anche se Lucrezia alla fine scoperto l’inganno decide di continuare la relazione con Callimaco); i personaggi dotati di maggiore capacità di giudizio sono Ligurio, che tesse tutta la rete di inganni della commedia, e Timoteo, che si accorge subito quando Ligurio cerca di raggirarlo ed è perfettamente conscio della situazione che lo circonda.
7. Non si incontrano tra loro Ligurio e Lucrezia. I due non interagiscono mai perché pur essendo Lucrezia vittima dell’inganno del giovane parassita lei non è il bersaglio di Ligurio, che con le sue macchinazioni vuole colpire solo Nicia. Forse nel giovane c’è anche un po’ di rimorso per aver intromesso nell’imbroglio Lucrezia che ne vittima innocente. Inoltre Lucrezia, come dimostrato nel dialogo con Callimaco dopo la notte d’amore, non è a conoscenza che dietro l’imbroglio ci sia la mente di Ligurio.
8. Nella commedia il Machiavelli esprime un giudizio severo e critico nei confronti della classe dominante che lo aveva cacciato ed escluso dalla vita politica prima e mai riaccettato completamente nonostante egli avesse dedicato tutta la sua vita ed un’opera (Il Principe) alla politica fiorentina. Tali giudizi potrebbero essere condivisi da una parte del pubblico che assiste allo spettacolo e cioè dalle classi più deboli e sottomesse al potere ma tutta la rappresentazione e la satira politica è inserita in un contesto carnevalesco (come i Saturnali delle commedie latine) e quindi il rovesciamento delle parti e la critica dei ceti dominanti è accettata in quanto lontana dalla realtà e ininfluente in quanto confinata in questo breve periodo di tempo.
9. I cittadini comuni erano divertiti dal rovesciamento dei ruoli, dalla comicità esplicita e dalle allusioni erotiche; il pubblico più colto apprezzava invece il parallelismo con la commedia latina (espressione del Rinascimento e dell’Umanesimo, rispetto delle regole canoniche delle tre unità aristoteliche, di luogo, tempo e azione).
10. A nostro giudizio la scenografia è la stessa dell’allestimento teatrale (cambiano solo le inquadrature necessarie per la resa televisiva) ma è diversa dalla scenografia delle rappresentazioni cinquecentesche, molto più ricca e sfarzosa. La scena cinquecentesca è prospettica e proporzionale, e nella struttura teatrale e scenografica si cerca la spettacolarità e il fascino visivo, anche con l’ausilio di tecnologie e accorgimenti scenotecnici.
11. Nicia N La recitazione è convincente, è spontaneo e efficace nelle intonazioni, nel modo di parlare e nella mimica.
Callimaco C Il personaggio è sufficientemente patetico e tragicomico, ma è un po’ troppo artificioso nell’espressione di alcuni stati d’animo e forza un po’ troppo la propria caratterizzazione.
Ligurio L Molto azzeccato il modo di parlare oscuro, sarcastico, lento, ponderato e quasi sussurrato che dimostra l’estremo controllo del ragionamento e il calcolo razionale insito nel linguaggio, ne evidenzia il lato subdolo e ingannatore: i movimenti lenti e compassati danno ancora impressione di calcolo e autocontrollo.
Lucrezia L Recitazione troppo forzata, sguardo fisso e intonazione della voce troppo languida e lamentosa.
Timoteo T Timoteo è razionale, attento, giudice. Il suo modo di parlare è perentorio, inequivocabile. L’accezione pessimista dell’attore rappresenta bene il degrado della morale, che nulla può salvare.
12. Lucrezia dice: “Poi che l’astuzia tua, la sciocchezza del mio marito, la semplicità di mia madre e la tristizia del mio confessoro mi hanno condotta a fare quello che mai per me medesima avrei fatto, io voglio iudicare che è venga da una celeste disposizione che abbi voluto così, e non sono sufficiente a recusare quello che ‘l cielo vuole che io accetti”. Lucrezia quindi acclude tre motivazioni principali alla sua decisione: - Vendetta nei confronti di chi l’ha ingannata (ora Callimaco dovrà stare con lei per sempre) - Differenza fra Nicia e Callimaco (quest’ultimo è molto più attraente ed intelligente) - Motivo volontà divina (era scritto lassù)
13. Nicia avrai i tanto desiderati figli e accoglierà a casa Callimaco declamando a destra e a manca le sue doti di valente dottore. Callimaco stesso continuerà felicemente il suo rapporto con madonna Lucrezia, mentre Timoteo continuerà la sua vita di frate corrotto e malvissuto. La vita di Ligurio al di fuori della commedia è difficile da immaginare perché la caratterizzazione del personaggio è in funzione della storia: è difficile pensare che il comportamento del parassita sia in ogni momento quello tenuto all’interno della commedia. Il personaggio riporta il punto di vista dell’autore e la sua funzione può essere quella del narratore che porta avanti la storia fino alla conclusione ma che si esaurisce assieme ad essa.
A cura di:
Alessandra Cigolini
Edoardo Govoni
Marco Leone
Federica Luchini
Daniele Nocchi
IV D
Nome
Caratter. Fisica
Caratter.. Sociale
Caratter. Culturale
Caratter. Morale
Caratt. Linguistica
Nicia
Uomo di mezza età (Callimaco)
Ricchissimo (Callimaco - Timoteo)
Dottore (Callimaco)imparò legge studiando Boezio (Prologo)
Poco astuto (Prologo) Non c’è uomo più sciocco di costui (Ligurio- Timoteo - Lucrezia) pazzo (Ligurio) Poca prudenza, ancor meno animo (Ligurio) semplice (Callimaco)
linguaggio volgare e basso, tenta di ornarlo e renderlo più elegante nel tentativo di adeguarsi ad una condizione sociale di cui non è un degno esponente: manca delle qualità intellettive e morali necessarie a integrarlo nella classe al potere
Callimaco
Giovane (Prologo)di belle carni, bianche morbide e pastose (Nicia)
Ricco (Timoteo) 20 anni a Parigi (lui stesso)
Studi a Parigi (lui stesso) conoscenze di “latino” (Nicia credendolo dottore)
Porta pregio e onor di gentilezza, è amante meschino (Prologo) Astuto (Lucrezia, ma non molto obiettivo non sa che dietro c’è Ligurio)
linguaggio colto, gentile, misurato, talvolta eccedendo nelle leziosità
Ligurio
Nessun dato
Parassita (Prologo) Mediatore di matrimoni, poi mendicante di pranzi e cene (Callimaco)
Nessun dato
Malizioso (Prologo) Piacevole uomo prende in giro Nicia (Callimaco) pazzo, tristo, diavolo (Timoteo)
linguaggio è ponderato, accuratamente calcolato, ricco di allusioni anche sarcastiche, mirato e diversificato per forgiare il pensiero e la volontà degli interlocutori
Lucrezia
Giovane (Prologo) Donna di grande bellezza (Camillo Calfucci - Ligurio)
Rango sociale piuttosto elevato (Nicia)
Nessun dato
Accorta (Prologo) Costumata (Camillo Calfucci) Onestissima e del tutto aliena alle cose d’amore (Callimaco) savia atta a governare un mondo (Ligurio) prudente (Ligurio) dolce e facile (Nicia) buona (Timoteo) prudente e dura (Callimaco)
il suo linguaggio è gentile, moderato, misurato, si accorda alla descrizione che tutti ne fanno, di donna savia, costumata
Timoteo
Nessun dato
Frate (Prologo – Ligurio) confessoro (Lucrezia)
Nessun dato
Trincato, astuto (Ligurio) tristo (Lucrezia) frate malvissuto (Prologo)
linguaggio persuasivo, soprattutto nei confronti di Lucrezia, ricco di citazioni bibliche atte a persuaderla

1. Il personaggio meno caratterizzato degli altri è il frate Timoteo, di cui sappiamo molto poco, ma anche Ligurio è poco caratterizzato. Il personaggio di cui gli altri parlano di più è Lucrezia, ma anche Nicia è molto nominato e caratterizzato.
2. Nella commedia di Machiavelli è presente il personaggio del frate che ovviamente nella commedia latina non esisteva; inoltre nella commedia latina le donne oggetto del desiderio del giovane erano principalmente prostitute (Pseuodolus, Menecmi), mentre nella Mandragola si tratta di una donna di buona famiglia.
3. Il personaggio di Lucrezia viene ingannato da Timoteo, ma l’inganno subito dalla donna ha solo la funzione di esaudire il desiderio di Callimaco, è fine a se stesso. Diverso è l’inganno subito da Nicia: egli infatti viene beffato nel senso che oltre all’inganno deve subire lo scherno e la derisione degli altri personaggi e del pubblico.
4. Il pubblico è chiamato a ridere di Nicia, che interpreta la parte del vecchio signore ottuso e stupido che si fa beffare dal giovane astuto, è chiamato a ridere di Callimaco e del suo tragicomico sentimentalismo e della semplicità della madre di Lucrezia.
5. I personaggi che non sono oggetto di riso sono Timoteo, che rappresenta il frate (e in generale tutto il clero) corrotto e scostumato, Ligurio, parassita scaltro e ingannatore, e Lucrezia, che deve subire l’inganno grazie alla stupidità del marito ma che non ha colpe.
6. (Vedi allegato) I giudizi che si rivelano errati sono quelli di Nicia nei confronti di Lucrezia (la considera sciocca, e sostiene che “quando le sì vo’ far fare nulla è una storia” anche se in realtà non è proprio “nulla” quello che propone alla donna, e la considera pazza), e nei confronti di Callimaco, credendolo esperto dottore e valente uomo. Nicia, Callimaco e anche Lucrezia non sembrano capaci di giudicare correttamente chi si muove intorno a loro (anche se Lucrezia alla fine scoperto l’inganno decide di continuare la relazione con Callimaco); i personaggi dotati di maggiore capacità di giudizio sono Ligurio, che tesse tutta la rete di inganni della commedia, e Timoteo, che si accorge subito quando Ligurio cerca di raggirarlo ed è perfettamente conscio della situazione che lo circonda.
7. Non si incontrano tra loro Ligurio e Lucrezia. I due non interagiscono mai perché pur essendo Lucrezia vittima dell’inganno del giovane parassita lei non è il bersaglio di Ligurio, che con le sue macchinazioni vuole colpire solo Nicia. Forse nel giovane c’è anche un po’ di rimorso per aver intromesso nell’imbroglio Lucrezia che ne vittima innocente. Inoltre Lucrezia, come dimostrato nel dialogo con Callimaco dopo la notte d’amore, non è a conoscenza che dietro l’imbroglio ci sia la mente di Ligurio.
8. Nella commedia il Machiavelli esprime un giudizio severo e critico nei confronti della classe dominante che lo aveva cacciato ed escluso dalla vita politica prima e mai riaccettato completamente nonostante egli avesse dedicato tutta la sua vita ed un’opera (Il Principe) alla politica fiorentina. Tali giudizi potrebbero essere condivisi da una parte del pubblico che assiste allo spettacolo e cioè dalle classi più deboli e sottomesse al potere ma tutta la rappresentazione e la satira politica è inserita in un contesto carnevalesco (come i Saturnali delle commedie latine) e quindi il rovesciamento delle parti e la critica dei ceti dominanti è accettata in quanto lontana dalla realtà e ininfluente in quanto confinata in questo breve periodo di tempo.
9. I cittadini comuni erano divertiti dal rovesciamento dei ruoli, dalla comicità esplicita e dalle allusioni erotiche; il pubblico più colto apprezzava invece il parallelismo con la commedia latina (espressione del Rinascimento e dell’Umanesimo, rispetto delle regole canoniche delle tre unità aristoteliche, di luogo, tempo e azione).
10. A nostro giudizio la scenografia è la stessa dell’allestimento teatrale (cambiano solo le inquadrature necessarie per la resa televisiva) ma è diversa dalla scenografia delle rappresentazioni cinquecentesche, molto più ricca e sfarzosa. La scena cinquecentesca è prospettica e proporzionale, e nella struttura teatrale e scenografica si cerca la spettacolarità e il fascino visivo, anche con l’ausilio di tecnologie e accorgimenti scenotecnici.
11. Nicia N La recitazione è convincente, è spontaneo e efficace nelle intonazioni, nel modo di parlare e nella mimica.
Callimaco C Il personaggio è sufficientemente patetico e tragicomico, ma è un po’ troppo artificioso nell’espressione di alcuni stati d’animo e forza un po’ troppo la propria caratterizzazione.
Ligurio L Molto azzeccato il modo di parlare oscuro, sarcastico, lento, ponderato e quasi sussurrato che dimostra l’estremo controllo del ragionamento e il calcolo razionale insito nel linguaggio, ne evidenzia il lato subdolo e ingannatore: i movimenti lenti e compassati danno ancora impressione di calcolo e autocontrollo.
Lucrezia L Recitazione troppo forzata, sguardo fisso e intonazione della voce troppo languida e lamentosa.
Timoteo T Timoteo è razionale, attento, giudice. Il suo modo di parlare è perentorio, inequivocabile. L’accezione pessimista dell’attore rappresenta bene il degrado della morale, che nulla può salvare.
12. Lucrezia dice: “Poi che l’astuzia tua, la sciocchezza del mio marito, la semplicità di mia madre e la tristizia del mio confessoro mi hanno condotta a fare quello che mai per me medesima avrei fatto, io voglio iudicare che è venga da una celeste disposizione che abbi voluto così, e non sono sufficiente a recusare quello che ‘l cielo vuole che io accetti”. Lucrezia quindi acclude tre motivazioni principali alla sua decisione: - Vendetta nei confronti di chi l’ha ingannata (ora Callimaco dovrà stare con lei per sempre) - Differenza fra Nicia e Callimaco (quest’ultimo è molto più attraente ed intelligente) - Motivo volontà divina (era scritto lassù)
13. Nicia avrai i tanto desiderati figli e accoglierà a casa Callimaco declamando a destra e a manca le sue doti di valente dottore. Callimaco stesso continuerà felicemente il suo rapporto con madonna Lucrezia, mentre Timoteo continuerà la sua vita di frate corrotto e malvissuto. La vita di Ligurio al di fuori della commedia è difficile da immaginare perché la caratterizzazione del personaggio è in funzione della storia: è difficile pensare che il comportamento del parassita sia in ogni momento quello tenuto all’interno della commedia. Il personaggio riporta il punto di vista dell’autore e la sua funzione può essere quella del narratore che porta avanti la storia fino alla conclusione ma che si esaurisce assieme ad essa.
A cura di:
Alessandra Cigolini
Edoardo Govoni
Marco Leone
Federica Luchini
Daniele Nocchi
IV D

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