Thomas Brown

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Categoria:Filosofia
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THOMAS BROWN
la filosofia dello spirito e l’arte del dubitare

Thomas Brown, scozzese, nacque a Kirkmabreck nel 1778. allievo di Steward, insegnò all’università di Edimburgo, sino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1820. il suo primo lavoro sono le Osservazioni sulla Zoonomia del dr Erasmus Darwin (1798). Del 1804 sono, invece, le Osservazioni sulla natura e la tendenza della dottrina del signor Hume sulla relazione di causa e d’effetto; osservazioni sulle quali Brown lavorò ancora e che gli farà confluire nella Ricerca sulla relazione tra causa ed effetto, pubblicata nel 1818. nel 1820 apparvero le Lezioni di filosofia dello spirito umano. E come analisi della mente, infatti, intende la filosofia di Thomas Brown. Tale filosofia della mente comprende in primo luogo la filosofia della mente, considerata come una sostanza capace di varie modificazioni, o stati, che costituiscono i fenomeni del pensiero e del sentire. In secondo luogo le dottrine dell’etica generale, come l’obbligo di aumentare ed estendere il più largamente possibile la felicità di ogni essere vivente. In terzo luogo le dottrine politiche come il mezzo che pone in grado di perseguire, col maggior successo possibile e col minore rischio possibile, quella felicità di tutti che è dovere di ogni individuo desiderare e promuovere. In quarto luogo le dottrine della teologia naturale sotto il cui governo morale noi viviamo e la fondazione della nostra fede, che la morte sia soltanto un cambiamento di scena, ma che rispetto all’anima è soltanto uno degli eventi della sua vita eterna. Inoltre Brown dice che la filosofia della materia e la filosofia della mente s’accordano completamente sotto questo rispetto e cioè che in entrambe egualmente la nostra conoscenza è confinata ai fenomeni che essa rappresenta.
Inoltre, siccome nei nostri ragionamenti ci debbono pur essere dei principi da cui partire che non possono essere messi in dubbio. Altra verità, sulla quale non si può dubitare è quella che riguarda la realtà del mondo esterno: la mente, dotata delle facoltà di percezione e di giudizio, osserva, compara e combina; ma i fenomeni sono di un mondo che, benché connesso con la mente attraverso molte relazioni meravigliose di azione reciproca, esiste ancora indipendente da essa.
Non bisogna soffocare la nostra curiosità. Bisogna stare ai fatti e soprattutto bisogna imparare a dubitare, ma con pregiudizio e saggezza: occorre, insomma, sapere in quali circostanze il dubbio sia legittimo e in quali esso debba cessare.
“La verità è l’ultimo anello di una lunga catena che la natura ha posto nelle nostre mani”

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