Socrate

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

SOCRATE
Il contrasto con il passato :
Socrate basò la sua filosofia su un totale rinnovamento dei metodi e dei contenuti, collocandosi in netto contrasto con i suoi diretti predecessori: i sofisti.
Il metodo :
Socrate non ebbe mai una cattedra fissa né insegnava con il fine di arricchirsi: amava circondarsi di numerosi discepoli e discutere con loro a proposito dei vari argomenti che lo interessavano, infrangendo il metodo dell’ ipse dixit, quello utilizzato dai sofisti. Essi infatti non accettavano un dialogo con i propri discepoli e imponevano la propria parola come incontestabile. Questo gli costerà un’incomprensione con molti dei suoi contemporanei e un’accusa di corruzione giovanile, empietà (introduzione di nuovi dei e dee) e sovvertimento delle leggi dello stato.
I contenuti:
Nell’analisi dell’uomo, che di per sé era quasi una novità, Socrate partì da un nuovo principio di riflessione: il famoso “conosci te stesso”. Socrate lo fece suo durante un viaggio a Delfi, leggendolo sul tempio di Apollo. Il filosofo ci invita alla coerenza cioè a credere fermamente in ciò che pensiamo, sostenendo sempre le proprie idee. Quando fu condannato, infatti, non scelse la via dell’esilio, ma decise di affrontare il suo destino per coerenza con le sue idee.
I due momenti della filosofia socratica:
l’evoluzione del pensiero socratico passò attraverso due fasi principali, a loro volta ancora divise in altre due, secondo lo schema riportato qui sotto:
Fase distruttiva:
• Ironia (prendersi in giro): il momento dell’ironia consiste nel capire la propria ignoranza;
• Dubbio: il dubbio consiste nel prendere coscienza di questa ignoranza, facendo crollare tutte le proprie sicurezze e capendo di non sapere.
Fase costruttiva:
• Maieutica: o arte della levatrice, consiste nel far “partorire” all’uomo la verità che è dentro se stesso.
• Dotta ignoranza: è il sommo bene, e consiste nella sintesi perfetta tra virtù, sapienza, giustizia. Il sommo bene si può riassumere in una frase: chi sa di non sapere conosce più di chi crede di sapere, chi è convinto di sapere è immobile, chi pensa di non sapere si muove e cerca.
Il Dualismo e il “circolo vizioso”:

Il filosofo stabilì due modi attraverso i quali raggiungere il sommo bene:
• La teoria o conoscenza, cioè una visione universale del bene;
• La pratica, cioè una visione particolareggiata del bene;
Socrate morì però prima di riuscire a stabilire quale dei due metodi venisse prima nel raggiungimento dello stato di grazia.
La conclusione cui Socrate giunse fu perciò il limite del suo pensiero e si può riassumere in una frase: “pratico il bene conoscendolo, conosco il bene praticandolo”.
Questo dilemma, che per noi è il “dualismo”, verrà chiamato da Platone “circolo vizioso”, in quanto non conduceva a nessuna soluzione.
Fu Platone stesso a proporre una soluzione, anteponendo la conoscenza, e quindi l’universalità alla pratica.
La condanna e la morte di Socrate:
Per le sue idee rivoluzionarie Scorate fu denunziato in Atene da tre democratici oltranzisti: Meleto, Anito e Licone. L’accusa consisteva in empietà, corruzione giovanile e sovvertimento delle leggi dello Stato. Come detto, Scorate avrebbe potuto tentare di scagionarsi, oppure di lasciare Atene ma non volle. La sua difesa fu un’esaltazione del compito educativo che si era addossato nei confronti degli Ateniesi. Egli dichiarò che in nessun caso avrebbe tralasciato questo compito, al quale era chiamato da un ordine divino. Scorate fu ritenuto colpevole con una piccola maggioranza. Poteva allora andarsene in esilio o proporre una pena che fosse adeguata al verdetto. Invece, pur dicendosi disposto a pagare una multa di 3000 dracme, dichiarò orgogliosamente che si sentiva meritevole di essere nutrito a spese pubbliche nel Pritanèo, come si faceva con i benemeriti della città. Ne seguì allora, a più forte maggioranza la condanna a morte, tramite cicuta, che era stata chiesta dagli accusatori.

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