Schopenhauer, Nietzsche, Kierkegaard, Heidegger, Fromm, Freud, Adler, Jung, Husserl

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Categoria:Filosofia
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Data:19.09.2001
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Testo

ADLER
Ritiene che l’uomo (e l’inconscio) agisca per desiderio di potere, perché l’inconscio agisce su un terreno più ampio della sola sessualità. Lo scontrarsi dell’individuo e della sua volontà di potenza con la società e la sua struttura porta alla nevrosi e alla frustrazione (impossibilità di autoaffermarsi porta al fallimento).
Educazione è importante perché può far nascere primi e più radicati difetti psichici.
JUNG
La libido di cui parla Freud è energia psichica vitale non solo sessuale.
L’inconscio del singolo è collegato a uno collettivo da cui esso estrae gli ARCHETIPI (immagini primordiali: Dio–pace–papà–mamma ).
Approfondisce lo studio della cultura popolare (mito–religione) dando ottimi risultati antropologici.
HUSSERL
INTUIZIONE EIDETICA
Conoscenza inizia dall’esperienza, dalla quale noi cogliamo dati di fatto utili nella vita quotidiana e nella scienza. Ma ogni volta alla nostra coscienza non giunge solo il dato di fatto ma anche un’esperienza (es. il suono) tanto che, dopo averne incontrata più di una, possiamo parlare di essenza comune che deriva dalla percezione immediata (EVIDENZA) della loro essenza (EIDOS). Questa intuizione eidetica permette di riconoscere i singoli casi del concetto universale.
RIDUZIONE EIDETICA E ONTOLOGIE REGIONALI
Fenomenologia è legata all’esperienza ma non ai dati di fatto: ha come oggetto le essenze (dei dati di fatto) e ciò è reso possibile dalla riduzione eidetica, la possibilità di prescindere dagli aspetti empirici degli oggetti e dalle nostre pre-occupazioni nei loro confronti. Perché le cose affiorino alla coscienza così come sono, H. propone la riduzione fenomenologia (EPOCHÉ), sospensione del giudizio su concetti filosofici tradizionali (normali). Il fenomenologo parte da elementi indubitabili per costruire una filosofia come una scienza rigorosa. L’atteggiamento fenomenologo permetterà di cogliere la realtà nella sua visione invariante (essenze). Descrizione delle essenze deve coinvolgere ontologie regionali (religione, morale, società…) per scoprire come la conoscenza coglie tali fenomeni.
L’INTENZIONALITÀ DELL’IO
La coscienza è sempre di qualcosa, l’analisi è sempre analisi degli atti con cui riceve i suoi oggetti. L’intenzionalità è natura della conoscenza che si pone in rapporto con un oggetto. Husserl definisce NOESI l’aver coscienza (il sogg.) e NOEMA ciò di cui si ha conoscenza (l’oggetto come viene percepito): l’oggetto non viene posto nell’atto conoscitivo ed è realmente trascendente il soggetto; ma non coincide con la cosa in sé, perché essa si dà alla conoscenza attraverso fenomeni percettivi, dunque sempre per-un-soggetto. Pur non essendoci divisione tra apparenza e realtà (l’apparenza infatti è ciò che della realtà appare, ciò che si presenta), le due dimensioni non coincidono totalmente per l’oggetto esterno, ma sono inscindibili per la conoscenza nell’atto del conoscere. Applicando la riduzione fenomenologia anche all’IO, Husserl giunge all’individuazione di un IO trascendentale che non ha più i connotati del singolo uomo pensante: l’io trascendentale si pone il problema della possibilità dell’esistenza del mondo, collocandosi in una posizione che lo identifica con tutta la realtà. La speculazione husserliana sembra spostarsi verso una direzione sempre più vicina all’idealismo, soprattutto negli ultimi scritti.
FREUD
Prima avversato poi esaltato
DALL’IPNOSI ALLA SCOPERTA DELL’INCONSCIO
Mutamento radicale della concezione dell’uomo e della sua interiorità, la coscienza umana è un agglomerato di pulsioni, quindi è la psiche (inconscio) la parte più nascosta su cui indagare per conoscere il soggetto. L’inconscio diviene un’esperienza interiore che riaffiora e si manifesta lasciando parlare liberamente il paziente (lapsus, dimenticanze…)
INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
Il sogno è rappresentazione apparentemente incoerente del profondo della psiche, come le piccole anomalie del linguaggio. L’origine di tale materiale è l’infanzia (esistenza psicologica molto complessa). Per Freud la sessualità è componente originaria fondamentale dell’uomo: già il bambino vive una forte pulsione sessuale (libido) che lo spinge ad interessarsi del proprio corpo. Le fasi sono 3: orale – anale – fallica. Il bambino identifica il proprio oggetto d’amore con la madre e vede nel padre un rivale (complesso di Edipo), questo può lasciare tracce anche in età adulta.
IL SISTEMA DELLA VITA PSICHICA
Coscienza – preconscio – inconscio. Le istanze che concorrono alla vita psichica sono: EGO (coscienza, equilibrio), ES (istinto, agisce per il piacere), SUPEREGO (censura secondo norme di comportamento e fa nascere i complessi).
FROMM
CRITICA A FREUD
Uomo tende sì naturalmente al piacere ma la repressione di tali pulsioni è generata dalla società borghese in cui viviamo e non ha quindi cause psicanalitiche. La “società nuova” dovrà liberare dalle repressioni lasciando all’uomo la responsabilità e l’istinto di vita che lo porteranno a realizzarsi senza dover attendere il cambio delle strutture e ad arrivare alla felicità.
AVERE O ESSERE
La riflessione di Fromm è attenta ai modelli creati dalla società e alla ricerca che l’uomo deve compiere per non perdere se stesso. La società futura avrà i caratteri della tipologia umana che prevarrà. L’uomo è l’unico animale per il quale l’esistenza è un problema da risolvere. Ad esempio l’aggressività umana si differenzia da quella animale perché ha 2 aspetti: 1 positivo, guida relazione ad adattamento all’ambiente e 1 negativo (Hitler-Stalin) per il quale la distruzione è fonte di piacere. Bisogna reprimere la libertà (secondo l’aspetto negativo) per dominare gli altri perché fuggire dalla libertà comporta meno pericoli (non se ne sopporta il peso) in quanto la libertà ha sempre fatto paura al potere, che quindi ha cercato l’obbedienza punendo la disobbedienza. È la disobbedienza a rendere possibili nuove idee. Se non si ha paura della libertà è possibile disobbedire agli schemi imposti dal sistema: questo è l’unico modo per vivere autenticamente in una società fondata su falsi valori, ciò significa, in una società consumistica fondata sull’avere (sono ciò che ho) bisogna mettere al centro l’essere, ricordare gli insegnamenti di chi ha spinto l’uomo ad essere di più (Buddha, Cristo, profeti, Marx umanista), sviluppare doti molteplici che l’individuo possiede (ognuno di noi) e costruire la CITTÀ DELL’ESSERE.
HEIDEGGER
ORIGINE DEL PROBLEMA DELL’ESSERE
Essere e tempo, 1927, è analisi dell’esistenza umana, un’opera esistenzialista perché ritiene che il problema dell’essere possa venir posto partendo dall’analisi dell’esistenza nella sua effettività, è il tentativo di indagare il legame concreto che unisce esistenza ed essere. In un clima filosofico neokantiano non accetta l’ipotesi di un soggetto puro che non sappia cogliere la storicità della vita della coscienza. La concretezza nel rapporto con il mondo. Si avvicina ad Husserl, più concreto, perché non riduce tutta la conoscenza a conoscenza scientifica intendendola come ANSCHAUNG (intuizione) delle cose stesse. Il tema della LEBENSWELT (mondo della vita) che accomuna i due, è legato all’analisi del tempo e della storicità del soggetto.
ANALITICA ESISTENZIALE
Analizza la struttura dell’essere, bisogna stabilire a quale ente ci si riferisce (perché l’essere è sempre di qualche ente). es. Ente-Uomo, possessore di un primato ontologico e indicato col termine DASEIN (esserci). L’essere del Dasein è l’esistenza quindi la prima fase di un’interrogazione sull’essere sarà una analitica esistenziale. Il cammino dovrà essere il seguente:
1) analisi esistenziale preparatoria dell’essere del Dasein (I sezione)
2) analisi esistenziale definitiva del senso dell’essere del Dasein (II sezione)
3) determinazione del senso dell’essere in generale in conformità al modo di essere nel Dasein (III sezione, mancante)
EX-SISTENZA
L’uomo si pone di fronte alla realtà come verso un insieme di possibilità tra cui scegliere. Si parla di ex-sistere come trascendere la pura e semplice realtà in vista della possibilità: l’uomo è ciò che sceglie di essere. L’uomo è un essere nel mondo, un prendersi cura delle cose, che diventano utilizzabili. Trascendendo la realtà di fatto degli oggetti, il Dasein progetta la realtà secondo una totalità di significati facenti capo a lui. L’uomo non è nel mondo come l’acqua è nel bicchiere perché l’uomo si prende cura degli enti che diventano mezzi utilizzabili: la casa per abitare, sentiero per camminare…
RAPPORTO CON GLI ALTRI
È un prendersi cura che può mirare a sottrarre agli altri le loro cure (forma in autentica) o ad aiutarli ad essere liberi di assumersi le proprie cure (forma autentica). Come punto di partenza per comprendersi l’esserci può assumere il mondo e gli altri uomini: in questo caso si ha l’esistenza anonima (di tutti e nessuno, “si dice”, “si fa”) caratterizzata da chiacchiere, curiosità, equivoco. Questo poter-essere dell’esserci, definito DEIEZIONE (caduta al livello delle cose del mondo), è una possibilità non una colpa. Un’altra possibilità è la MORTE (possibilità che tutte le altre diventino impossibili) che svela nullità dei progetti; esistenza è un essere-per-la-morte che ci libera dal venir sommersi da fatti e circostanze. L’anticipazione della morte ci mantiene aperte le possibilità, ponendoci nella condizione di un’esistenza vera e autentica perché mossa dalle proprie possibilità (non dal sì impersonale). La determinazione fondamentale del tempo diventa il FUTURO (è progettualità che non si lascia travolgere dalla ricerca del successo).
METAFISICA COME STORIA DELL’ESSERE
Metafisica è connaturata all’esserci dell’uomo, però la sua storia è percorsa dall’errore nel pensare l’essere come semplice presenza: il pensiero occidentale non ha saputo cogliere la differenza ontologica ente-essere. Pensare l’essere come fondamento degli enti equivale a pensarlo in funzione e a immagine di quelli
Oblio dell’essere (il nulla, pagina 150)
STORIA DELLA VERITÀ
Anch’essa dominata dall’oblio, solo Parmenide si era avvicinato all’idea di verità col termine A-LETHEIA (non nascondimento) suggerendo il nascondersi originario da cui proviene la verità. Poi Platone (Idea), Aristotele (Entelechia), portano la verità come visione luminosa discostandosene. Filosofia cristiana medievale dà Dio come essere sommo e Cartesio restringe il reale al visibile (certo). Le cose vengono sempre più fondate dal soggetto (tecnicazione del mondo), l’uomo vuole volere e riduce tutto a ente. La metafisica giunge a compimento nel pensiero di Nietzsche perché in esso si rileverebbe la natura nichilista della metafisica.
RICERCA DEL LINGUAGGIO
Bisogna trovare nuova interpretazione, nuova pratica linguistica perché manca un linguaggio adeguato al pensiero dell’essere. Heidegger giunge alla conclusione che nel linguaggio (parola poetica) è l’essere che parla e l’uomo può essere solo pastore dell’essere. “Linguaggio è dimora dell’essere, qui abita anche l’uomo, pensatori e poeti sono guardiani di tale dimora”. L’oscurità delle ultime riflessioni è causata dallo spostamento che va dal logos occidentale a una parola in grado di rievocare il mistero dell’essere.
KIERKEGAARD
CRITICA A HEGEL:
Non si può raggiungere la visione del tutto (non c’è propria posizione in quanto singolo)
Non si può vedere come può fare Dio (tra Dio e uomo c’è differenza ontologica)
L’idea di formulare un sistema è ridicola (la filosofia deve portare ad un “giornale intimo”)
SINGOLO: l’esistenza non è riconducibile ad un concetto dialettico, se il reale non è razionale i contrasti restano inconciliabili, l’unico passaggio possibile (rischioso) è il salto. Nulla ha senso perché tutte le possibilità dell’esistenza sono aperte nella libertà umana anche se 3 sono le fondamentali possibilità dell’esistenza e ognuna impegna il singolo ad una scelta radicale:

ANGOSCIA (RAPPORTO UOMO-MONDO):
L’uomo è libero di diventare ciò che vuole essere, l’esistenza è possibilità di scelta e ciò genera angoscia: non si riferisce a nulla di preciso (se non all’esistenza), perciò è proiettata nel futuro che l’uomo non può dominare, il possibile è infinitamente possibile e questo rende il futuro ancora più angoscioso.
DISPERAZIONE-FEDE (RAPPERTO UOMO CON SE):
La disperazione è la malattia mortale in cui si cerca ogni tentativo di difendersi dalla realtà, con la fede (opposta alla disperazione) l’uomo si affida a Dio, signore di ogni possibilità, vivendo con fiducia e speranza abbandonandosi ad un Dio che rende tutto possibile (non è freddo e impersonale come la “sola possibilità”). Dio, al contrario di Hegel, non si manifesta nella storia intesa come sviluppo che porta alla chiarezza concettuale perché Dio sfugge alla concettualizzazione restando ad una distanza assoluta.
CRISTIANESIMO:
In ogni istante è possibile il contatto peccatore-redentore (gli apostoli non sono i più fortunati), il cristianesimo come fede è inconciliabile come religione di stato perché sarebbe confinato alla pura eticità, ma non potendo essere addomesticato resta inconciliabile con lo stato.

NIETZSCHE
MAESTRO DEL SOSPETTO , ASSISTE AL CROLLO DEI VALORI CONSAPEVOLMENTE, MASCHERA LA FALSITÀ DELLA CIVILTÀ OCCIDENTALE, BISOGNA CHE I VALORI CAMBINO INSIEME ALL’UOMO (SUPER-UOMO) CHE DIVENTERÀ CAPACE DI SOSTENERE L’ANNUNCIO DELLA MORTE DI DIO.
DIONISIACO ED APOLLINEO: (la nascita della tragedia dallo spirito della musica, ovvero grecità e pessimismo, 1871)
Nascita della tragedia
Il mondo greco era considerato come mondo dell’armonia ma per N. questa condizione è frutto di evoluzione, l’armonia è il punto di arrivo dopo una drammatica lotta.
Il dionisiaco
L’uomo che fa esperienza di Dioniso si perde nel divenire, nel dio siamo tutti vita, Dioniso riporta l’uomo in seno alla natura. L’uomo però ne ha paura.
L’apollineo
Apollo è fenomeno onirico, ispiratore dei sogni con cui cura le sofferenze pur restando cosciente dell’illusione del sogno. Apollo nasconde le radici dionisiache allontanando il terrore del nulla. Il mondo Apollineo è rassicurazione, l’Olimpo mentre il mondo Dionisiaco è dolore, è il mondo alle radici dell’Olimpo, la terra degli uomini.
ETÀ DELLA TRAGEDIA E DELLA DECADENZA:
Dionisiaco è alla base dell’Apollineo, si combattono e arriveranno all’equilibrio generando la filosofia (inizio decadenza cristianesimo scienze-tecnica). La tragedia non scompare, con Euripide viene trasformata in vicende concatenate razionalmente. Euripide attinge da Socrate: rifiuto vita per intelletto, verità separata dall’errore, privilegio del sapere (ricerca certezze).
Malattia storica-scientifica
No allo storicismo hegeliano (uomo è frutto del passato idolatria storia), no allo storicismo ottocentesco (uomo incapace di produrre perché schiacciato dal divenire). Pochi atteggiamenti nei confronti della storia:
MALATTIA STORICA: pretesa di possedere scienza-storica che annulla tradizioni dei singoli e gli interessi dei singoli uomini, uniformandoli.
CRITICA DELLA MORALE: bisogna riconoscere come interpretazione ciò che ci hanno fatto credere essere verità storica. Ogni forma di vita è un’interpretazione, una maschera. N. vuole inventariarle e smascherarle perché divengano valori. Ogni maschera è un modo con cui la vita ha cercato di sopravvivere ma per questo ha dovuto farsi assoluta, dirsi vera. N. mostra il divenire di ogni verità affermatasi “valore dominante”, individuandone 4 nuove:
MORTE DI DIO:
Dio è la più alta nozione metafisica, il più necessario oggetto morale, quando la necessità storico-vitale di tale maschera cessa, Dio non ha più motivo di esistere. La critica è rivolta al fondamento stesso e coinvolge tutte le religioni, finito il bisogno di sicurezza Dio “muore”, anzi è già morto ma gli effetti tardano ad arrivare, ogni cosa perderà importanza, si apriranno nuovi orizzonti.
NICHILISMO POSITIVO:
è nichilismo cosciente e voluto, accettazione della vita come realtà possibile, si accentuano le difficoltà: estremizzato il nichilismo negativo, giungendo al positivo, non possiamo esprimere un senso nuovo con linguaggio vecchio, in più questo linguaggio deve esprimere qualcosa che non c’è.
SUPER-UOMO:
Mutazione antropologica in grado di superare la condizione umana, accettare la morte di Dio, creare i valori coscientemente e con la propria volontà, saprà accettare la vita come divenire (e la morte di Dio).
VOLONTÀ DI POTENZA:
Ricreare l’essere a propria misura, continuare a superare la vita, lasciare che domini la volontà, che non neghi il caos che è vita. L’uomo sa ricomporre i frammenti e volere nuovi valori come oggetti della propria vita.
ETERNO RITORNO:
Non si è ancora trovato chi possa realizzare la volontà che N. afferma come compito, per ora è bloccata nel tempo, consapevole che ogni sua opera è inghiottita dal divenire. Ma è l’uomo a istituire l’eterno per rivivere l’istante, lo scopo della vita è determinato dalla volontà che crea la realtà.
SCHOPENHUAER
RIPRENDE SOGGETTIVISMO KANTIANO (divisione fenomeno-noumeno)
AGGIUNGE TEMATICHE ROMANTICHE (importanza arte-musica, esistenza di un principio vitale di cui tutto è manifestazione)
AGGIUNGE SAPERE ORIENTALE (nelle sue radici culturali, contatto occidente con una realtà considerata a sé)
CRITICA AD HEGEL: Ha reso la filosofia un mezzo per fini politici e bassi guadagni
“Hegel fu ciarlatano di mente ottusa”; “Pazzi mistificanti nonsensi”(le sue teorie)
MONDO: È pura rappresentazione, oggetto per soggetto e non esiste se non per il soggetto
Idealismo sbaglia: riduce l’oggetto a soggetto
Materialismo sbaglia: riduce il soggetto a oggetto
Realismo sbaglia: non esiste una realtà a sé, tutto è rappresentazione condizionata dalle forme a
priori della conoscenza: TEMPO-SPAZIO-CAUSALITÀ
FENOMENO & NOUMENO
Il fenomeno è l’apparenza da superare per giungere alla realtà inizialmente velata è interno alla conoscenza e non ha legami con oggetti esterni.Fenomeno kantiano è possibile oggetto di conoscenza non illusoria,quello di S è come il velo di Maya:bisogna squarciarlo per vedere la realtà.
MONDO COME VOLONTA’: per svelare la realtà è necessaria una riflessione su di sé in quanto perché l’uomo non è soltanto intelletto bensì anche corpo che ha esperienza di sé dal dentro,e caratterizzato dalla volontà di vivere che è l’impulso che ci spinge ad esistere.Siamo dunque volontà,comprendiamo che la volontà è la “cosa”che sostiene la realtà,domina l’universo,pur velandosi dietro ai fenomeni,è un’energia originaria che agisce ciecamente senza alcuno scopo al di fuori di essa.
OGGETTIVAZIONE DELLA VOLONTA’: gli uomini(manifestazione effimera della volontà)vivono per vivere,non esiste alcun senso verso cui indirizzare l’esistenza(Dio-altro)perché unica realtà=volontà.Si manifesta in due fasi:-1)si oggettiva in un sistema di idee(struttura mondo);-2)si oggettiva negli individui del mondo(sono moltiplicazione idee corrispondenti).
Nell’UOMO volontà è al max dell’oggettivazione,max coscienza e meno forza(ragione meno efficace dell’istinto),volontà diviene matrigna perché l’uomo conosce la sua condizione ma anche l’impossibilità di migliorarla.
DOLORE-NOIA-PIACERE:
(Leopardi):l’uomo è l’essere più sfortunato perché vive una condizione di desiderio che lo lascia insoddisfatto.Vita è bisogno e dolore,quando si è appagati è noia,sazietà.Il è piacere è solo momentanea interruzione del tormento,che si esaurisce nell’appagamento da cui viene il principio della realtà.Il mondo è il teatro della lotta che contrappone gli infelici(perché esistono).
CRITICA IDEOLOGIE:non esiste un cosmo razionalmente ordinato(dio-ragione),società è dominata dalla legge della giungla perché la regola dei rapporti sociali è la sopraffazione,si vive insieme solo per bisogno reciproco,si chiama amore l’appetito sessuale dato dalla natura per perpetuare il dolore esistenziale.Se la storia ci insegna che l’essenza delle cose non cambia a che gli avvenimenti sono ripetitivi,bisogna conoscere il filo della storia per essere consapevoli di sé e del destino.
LIBERAZIONE DAL DOLORE:nemmeno col suicidio perché nega solo un’affermazione fenomenica della realtà universale.Al dolore del mondo si risponde con liberazione dalla volontà di vivere,nel passaggio da VOLUNTAS a NOLUNTAS,con 3 tappe:ARTE-MORALE-ASCESI
ARTE(momentanea) MORALE(piccolo res.di attac. alla vita) ASCESI(pass.vol-nol)
Tende a superare limiti di Sentimento di pietà che ci permette di Dopo aver riconosciuto
spazio-tempo e a cogliere compatire(sentire con)gli altri.E’ fonte nella volontà la fonte del
le idee delle cose che di conoscenza(siamo tutti parte di una male,bisogna estirparla,
stanno dietro ai fenomeni. sola realtà impregnata di dolore). l’uomo approda al Nirvana
L’uomo contemplante è Con la giustizia(non fare agli quello (mondo=nulla) e l’Io si
liberato dal dolore ed è che non vorresti fosse fatto a te). dissolve nel tutto.E’
consapevole solo degli Si arriva all’amore:Agape cioè astensione dal piacere e
oggetti intuiti. Miglior arte caricarsi di sofferenza cosmica. Ricerca dello spiacevole.
è musica perché meno
legata a spazio e tempo.

Esempio