Pareto

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

VILFREDO PARETO
BIOGRAFIA
Nasce a Parigi nel 1848 da una famiglia di origini ligure diventata nobile. Suo padre mazziniano era stato esiliato per le sue idee politiche ma nel 1850 poterono ritornare in Italia dove Vilfredo conseguì la laurea in ingegneria. Nel 1874 fino al 92 egli è direttore generale delle Ferrovie italiane a Firenze. In questi anni si da alla politica senza successo e studia economia. Conosce Walras che gli propone di succedergli nella cattedra di Economia politica a Losanna. Dal momento in cui accetta nel 1893 incomincia per lui un'altra vita dedicata alla scienza. Nel 1901 la moglie lo abbandona e lui chiede la separazione. Va a vivere con un'altra donna che sposa prima di morire. Colto da malattia si ritira a poco a poco dal lavora. Le sue ultime lezioni le terrà nel 1916 dopo si stabilisce a Firenze. Nel1923 è nominato senatore del regno di Italia ma muore il 23 agosto a Céligny.
L'AZIONE NON-LOGICA E LA SCIENZA
La comprensione del sistema paretiano esige un'interpretazione dei concetti di azione logica e di azione non-logica. La prima è la cosa più facile da osservare un esempio è offerto dai comportamenti dell'ingegnere e dello speculatore. L'ingegnere che vuol costruire un ponte conosce il suo scopo ed è in grado di calcolare la relazione tra i mezzi a lui disponibili e i fini. Esiste dunque una corrispondenza mezzi-fini come egli la concepisce nella sua mente e questa si attua oggettivamente nella realtà. La condotta dello speculatore presenta gli stessi caratteri infatti egli si propone come fine quello di guadagnare denaro e stabilisce una relazione logica tra i mezzi che impiega per acquistare titoli nel momento in cui il costo è basso e lo scopo che vuol raggiungere aumentando il suo capitale nella loro rivendita. Perché un'azione sia logica bisogna che la relazione mezzi-fini nella realtà oggettiva corrisponda alla stessa nella coscienza di chi agisce.
Rientrano nella categoria delle azioni non-logiche tutte quelle che non presentano tali legami logici. La distinzione fondamentale si fonda su un criterio essenziale: la coincidenza tra il rapporto oggettivo e quello soggettivo dei mezzi e dei fini comporta che la condotta sia determinata dal ragionamento. Le azioni logiche quindi sono quelle motivate dal ragionamento in cui il soggetto agente ha pensato a ciò che voleva raggiungere mentre le condotte non-logiche comportano una motivazione sentimentale o di un qualsiasi stato spirituale diverso dal ragionamento logico.
La scienza riguarda tutto ciò che è legato all'esperienza e alla realtà e non al senso che diamo alee parole. Tuttavia la scienza non è una pura e semplice riproduzione dei fenomeni che osserviamo né il mondo umano o quello naturale in cui viviamo che sono troppo complessi perché la scienza possa coglierli nella loro interezza. Per questo essa comincia sempre con delle semplificazioni: osserva e ritiene alcuni aspetti di determinati fenomeni che designa con concetti rigorosi e successivamente stabilisce le relazioni tra questi sforzandosi di combinarli progressivamente per ricomporre la realtà. La scienza per sua natura è incompiuta ed è logico-sperimentale perché deduce conseguenze che risultano da premesse, definizioni poste o relazioni osservate e viene applicata e riferita alla realtà. Una proposizione che non comporti una dimostrazione o una confutazione con l'esperienza non è scientifica - KARL POPPER-.
DALLE ESPRESSIONI AI SENTIMENTI
La sociologia paretiana segue 2 vie:
1. Quella induttiva che consiste nel cercare come le azioni non-logiche sono state conosciute o mal conosciute, dissimulate e sfigurate, come l'uomo le abbia intuite e si è sforzato di non farne la teoria perché essendo essere raziocinante preferisce credere che la sua azione sia logica e non ama confessare che nei suoi atti è mosso da sentimenti.
2. Quella deduttiva che consiste nell'andare immediatamente se non allo stato psichico almeno ad una realtà vicina ad esso e nello stabilire una classificazione dei RESIDUI che sono le manifestazioni dei sentimenti e le cause principali delle azioni non-logiche.
Il metodo di Pareto consiste nello studiare un gran numero di espressioni, di teorie e di comportamenti curiosi, di pratiche di magia e stregoneria che manifestano una certa consistenza. Ad es. nel corso della civiltà gli uomini hanno annesso un valore benefico o malefico ad alcuni numeri o determinati giorni o a certi luoghi - nr.13, venerdì etc.-. sono tendenze che conosciamo e che hanno in comune la tendenza di attribuire per ragioni oscure un significato benefico o malefico a numeri giorni luoghi o circostanze. Pareto dice che per motivi continuamente rinnovati e che mutano da società a società si trova sempre una ragione pseudologica per spiegare queste azioni. In questo modo possiamo distinguere 2 elementi del fenomeno osservato: una parte A costante e una parte B variabile. La parte A è la tendenza degli uomini a stabilire rapporti tra cose, numeri, luoghi e significati felici o disgraziati e ad attribuire a fatti qualsiasi un valore di simbolo o di indizio.
RESIDUI E DERIVAZIONI
P. distingue dapprima 6 classi di RESIDUI:
1. La prima classe di residui è costituita da quelli corrispondenti all'istinto di combinazione. Questo è la tendenza a stabilire relazioni tra le idee e le cose, a trarre le conseguenze da un principio posto, a ragionare bene o male. Comporta come genere il bisogno di sviluppi logici ed è la radice dei progressi intellettuali dell'umanità, dello sviluppo dell'intelligenza e della civiltà.
2. La seconda classe è la contropartita della prima. Se l'istinto di combinazione è quello che impedisce agli uomini di istallarsi una volta per tutte in un certo modo d'azione o di società, la persistenza degli aggregati è paragonabile all'inerzia. E' la tendenza umana a mantenere le combinazioni formate, a rifiutare i cambiamenti e ad accettare gli imperativi. Questa classe costituisce insieme alla prima una coppia di termini opposti, l'uno che spinge al cambiamento e l'altro alla stabilità. Le trasformazioni violente proposte dalla politica urtano contro la persistenza degli aggregati.
3. La terza classe è denominata bisogno di manifestare sentimenti con atti esteriori e si traduce in un atto rituale destinato a manifestare un sentimento favorevole. I gesti o i rumori con cui si esprime l'approvazione variano da società a società.
4. La quarta classe è quella dei residui in relazione alla socialità. E' costituita da residui in rapporto alla vita sociale, alla disciplina che hanno molto in comune. I diversi generi che P. distingue in tale classe permettono di precisarla meglio. Il primo è quello delle "società particolari" che sono le associazioni create da tutti gli uomini esterne ai raggruppamenti primari e che tendono a suscitare sentimenti di lealtà e fedeltà- es. associazione sportiva. Il secondo genere è il "bisogno di uniformità" che è uno dei bisogni più diffusi e forti tra gli uomini. Infatti ciascuno tende a giudicare che il modo in cui vive è il modo in cui si dovrebbe vivere e ciò perché ogni società tende a rendere obbligatori certi modi di vita perseguitando coloro che non si conformano. Il terzo genere è caratterizzato dai fenomeni di "pietà e crudeltà": la sofferenza altrui è rifiutata e la benevolenza ci induce a ridurre le pene altrui ma quando i sentimenti di pietà sono eccessivi si mette a repentaglio la stabilità sociale così come sentimenti estremi di crudeltà. Il quarto genere è la "tendenza ad imporre un male a sé per il bene altrui" cioè la dedizione che spinge gli uomini a sacrificarsi per gli altri che per P. è un'azione non-logica. ciò dimostra che definire un'azione come non-logica non equivale a svalutarla ma vuol dire che il suo motivo esprime sentimenti non chiaramente noti agli agenti. Inoltre P. vuole aprire gli occhi a chi potrebbe pensare che in politica lo schieramento della classe dominante dalla parte della classe inferiore non segue questa tendenza ma ha lo scopo di ottenere dei vantaggi. Per cui gli individui non sempre sono animati dall'amore nei confronti dei propri simili ma i residui lo spingono a credervi. Il quinto genere tratta i sentimenti legati alla "gerarchia" , alla deferenza dell'inferiore verso il superiore e alla benevolenza e la protezione unite al dominio e all'orgoglio del superiore per l'inferiore che mantengono la società. Il sesto genere infine è costituito dai fenomeni di "ascetismo" che sono costituiti dall'esagerazione dei sentimenti che disciplinano i desideri .
5. La quinta classe è quella dell'integrità dell'individuo e delle sue dipendenze che sono il corrispettivo di quello che gli interessa nella sfera del logico e cioè quando l'individuo si afferma egoisticamente partendo da residui e sentimenti si comporta in modo non-logico così come agisce invece logicamente quando vuole conseguire ricchezza e potenza.
6. Quest'ultima classe è costituita dai residui sessuali ed è una realtà che non rientra nel campo degli studi sociologici.
Le DERIVAZIONI sono gli elementi variabili nell'insieme costituito dalla condotta umana e sono l'equivalente di ciò che comunemente di chiama ideologia. Sono i modi diversi con i quali gli individui e i gruppi forniscono un'apparenza di logica a ciò che in realtà non ne ha o che non ne ha tanta quanto i soggetti vorrebbero far credere. P. studia le derivazioni sotto l'aspetto soggettivo della forza persuasiva che possono avere e quindi dei procedimenti psicologici, logici o pseudologici utilizzati per convincere gli altri uomini. Da qui vengono distinte 4 classi di derivazioni:
1. Le semplici affermazioni del tipo "bisogna perché bisogna" che è efficace se detto nel tono e dalla persona adatti entro delle relazioni interpersonali di un certo tipo grazie alle quali l'affermazione raggiunge il suo scopo.
2. Argomentazioni basate sul principio di autorità.
3. Argomentazioni basate su entità giuridiche o metafisiche che traggono la loro forza persuasiva dall'accordo con i sentimenti o i principi.
4. Le derivazioni verbali ottenute attraverso l'uso di termini di senso indeterminato, dubbio, equivoco che non corrispondono alla realtà
LA SINTESI SOCIOLOGICA
Dopo aver studiato la natura dell'uomo sociale con i suoi residui e le sue derivazioni P. analizza il funzionamento della società considerata nel suo insieme. L'influenza del darwinismo sociale lo tentò a spiegare la lotta tra le classi e le società con la lotta per la vita ma non si è spinto molto avanti in questa interpretazione ma ne ha conservato l'idea. I residui o sentimenti non devono essere in contrasto con le condizioni della sopravvivenza altrimenti la società non può durare. In astratto si possono concepire 2 tipi estremi di società:
a. Una dove operano esclusivamente i sentimenti a cui si avvicinano le società animali.
b. Una in cui operano solo i ragionamenti logico-sperimentali. Questa è inconcepibile in quanto il pensiero logico-sperimentale non è in grado di determinare i fini ultimi della società.
Ogni individuo agisce logicamente nella misura in cui tende a massimizzare le sue soddisfazioni che dipendono dalla scala di preferenze individuale. Per la società le cose si complicano in quanto gli individui che la compongono non hanno gerarchie di preferenze distinte. Si parla dunque di utilità sociale che è un concetto definito in funzione di un criterio arbitrariamente scelto dal sociologo. Il problema dunque si pone nei seguenti termini:
1. Non esiste una soluzione logico-sperimentale del problema sociale o anche del problema della condotta che l'individuo deve adottare perché gli scopi del comportamento non sono determinati in modo logico-sperimentale;
2. La nozione di utilità sociale è equivoca e si chiarifica soltanto con la scelta di un criterio che spetta al sociologo;
3. Si può misurare in teoria rigorosamente ed oggettivamente l'ofemilità (le soddisfazioni che un individuo ottiene in funzione della sua scala di preferenze e dei suoi mezzi) ma solo se si ammette come valida la gerarchia delle preferenze dell'individuo agente;
4. Se si ammette un concetto definito di utilità bisogna distinguere tra quella diretta e quella indiretta di cui l'utilità totale ne è la somma. L'utilità indiretta risulta dagli effetti dell'atto su quanti circondano l'individuo agente e può essere positiva o negativa.
Nella sociologia di P. una funzione importante è svolta pure dalla nozione di eterogeneità sociale. La società non può essere considerata come una persona in quanto i sistemi di valori degli individui sono eterogenei. Tutte le società note comportano la separazione tra la massa degli individui governati e l'élite che P. distingue dandone 2 definizioni. La prima è ampia e considera facenti parte dell'élite il piccolo numero di individui che nella loro sfera di attività sono riusciti ad arrivare ad un gradino superiore della gerarchia professionale. La seconda definizione è ristretta e comprende le élite di governo. Le società sono caratterizzate dalla natura delle loro élite e soprattutto da quelle di governo. I beni materiali e morali sono distribuiti in modo disuguale e ciò è reso possibile dal fatto che una minoranza governa ricorrendo all'astuzia e alla forza nel primo caso P. parla di volpi nel secondo di leoni. Per ciò che riguarda Marx secondo P. egli ha ragione sulla lotta di classe ma sbaglia a credere che sia determinata esclusivamente dall'economia perché questa non è altro che lotta per la vita ed inoltre sbaglia quando pensa che termini con la dittatura del proletariato. La storia delle società è il succedersi delle minoranze privilegiate che si formano, lottano e arrivano al potere per poi decadere ed essere sostituite da altre. Le cause della scarsa stabilità e durata delle élite sono per P. le seguenti:
• Molte aristocrazie essendo militari sono state decimate in combattimento
• Col passare del tempo certe aristocrazie perdono la loro vitalità o la loro capacità di utilizzare la forza per cui vengono spazzate via da élite violente
• Non può esservi armonia durevole tra le doti degli individui e le posizioni sociali che essi occupano.
SCIENZA E POLITICA
Secondo Pareto lo studio logico-sperimentale delle condotte non-logiche deve essere moralmente e politicamente neutrale, spoglio di giudizi e passioni ma è difficile per un uomo come lui evitare di esprimere le sue antipatie.. egli riserva la sua ironia ad alcuni uomini e ad alcune idee. Non sopporta le associazioni e i propagandisti che si sforzano di migliorare i costumi dei loro concittadini e colore che in nome della scienza pretendono di prescrivere una moralità o un programma sociale. Inoltre ha orrore della c.d. borghesia decadente che ha smarrito il senso dei suoi interessi ed è incapace di difendersi.

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