La filosofia di Hegel

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Testo

Hegel
La vita
Hegel nacque nel 1770 a Stuttgart. Seguì i corsi di filosofia e teologia all’università di Tubinga dove conobbe Shelling e Holdering. Gli avvenimenti della rivoluzione francese lo scossero molto e lo portarono a diventare un grande oratore dei principi di libertà e di uguaglianza. Terminati gli studi divenne precettore in case private e soggiornò per qualche tempo a Berna.Ed è proprio a Berna che risalgono i suoi scritti giovanili.
Gli scritti giovanili
Gli scritti giovanili sono una raccolta dei brani scritti in gioventù da Hegel. Tali scritti non erano destinati alla pubblicazione infatti vennero pubblicati solo dopo la sua morte da Nohl.Tra gli scritti giovanili ricordiamo: “Vita di Gesù” e il saggio “Sulla relazione della religione razionale con la religione positiva”.Ma, la prima grande opera di Hegel è senz’altro “la Fenomenologia dello Spirito” nella cui prefazione egli dichiara il suo distacco dalla filosofia di Shelling.
Cristianesimo ed ebraismo
Nell’opera “positività della religione cristiana” Hegel critica duramente le strutture delle chiese cristiane in quanto in esse sarebbe sparito il senso profondo del messaggio religioso del maestro. Gesù infatti ha predicato l’amore, la comunanza dei cuori e la fratellanza. Le chiese invece hanno trasformato il suo messaggio costruendo una religione positiva cioè una religione fatta di dogmi e di precetti del tutto esteriori.
Hegel, essendo un grande studioso della Bibbia e della figura di Gesù comprende che la religione degli ebrei è una religione destinata a dargli infelicità. Questo perché gli ebrei leggono il diluvio universale come un tradimento della natura nei confronti dei suoi figli e quindi essi scelgono di vivere in ostilità con la natura vedendola in contrapposizione con Dio. Essi quindi ripongono al loro salvezza nel loro Dio ma allo stesso tempo sono in ostilità con esso perché il dio stesso è nella natura.
I capisaldi del sistema
Per poter seguire proficuamente il pensiero filosofico di Hegel è bene conoscere i 3 capisaldi del suo sistema:
• La risoluzione del finito nell’infinito
• L’identità fra ragione e realtà
• La funzione giustificatrice della filosofia
Finito e infinito
Hegel intende che la realtà che ci circonda non è un insieme di sostanze autonome ma piuttosto un organismo unitario.Questo organismo, non avendo nulla al di fuori di sé, coincide con l’assoluto e di conseguenza con l’infinito.Ne consegue che i vari enti esistenti nella realtà, non sono altro che manifestazioni di esso quindi sono entità che coincidono con il finito. Pertanto Hegel afferma che il finito non esiste in quanto esso è puramente una manifestazione dell’infinito.Questa concezione hegeliana è da vedere come un tipo di monismo panteistico in cui il mondo-che è finito- è una manifestazione di Dio(infinito).
Ragione e realtà
Questo aspetto dell’hegelismo è spiegabile attraverso il famoso aforisma: ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale . In pratica ciò che sta alla base della realtà è un soggetto spirituale infinito che Hegel chiama Idea o Ragione.La ragione è quindi ciò che costituisce il reale e il reale è espressione della ragione.
La funzione della filosofia
Il compito della filosofia è quello di prendere atto della realtà senza preoccuparsi di determinarla e guidarla. Hegel afferma che la filosofia è come la nottola di Minerva la quale inizia il suo volo sul fare del crepuscolo cioè quando la realtà è già bell’e fatta.
Idea, natura e spirito:le partizioni della filosofia
Hegel divide in tre momenti il divenire dell’assoluto:idea in sé e per sé(tesi), idea fuori di sé(antitesi), idea che ritorna in sé(sintesi).
L’idea in sé e per sé è l’idea considerata in se stessa a prescindere dalla sua concreta realizzazione nel mondo. L’idea fuori di sé è l’idea che si concretizza nella natura. L’idea che ritorna in sé è praticamente l’idea che dopo essersi fatta Natura torna presso di sé.
A questi tre momenti dell’idea, hegel fa corrispondere le tre sezioni in cui si divide il sapere filosofico: la logica(in sé e per sé), la filosofia della natura(fuori di sé) e la filosofia dello spirito(che ritorna in sé).
La dialettica
La dialettica è la legge che regola il divenire dell’assoluto.Essa si compone di tre momenti:l’astratto-intellettuale, il dialettico o negativo-razionale e lo speculativo o positivo-razionale. Il momento astratto si ferma alle determinazioni rigide e isolate della realtà limitandosi a considerarle nelle loro differenze reciproche.Il momento dialettico nega le determinazioni astratte dell’intelletto, mettendole in rapporto con le determinazioni opposte(ogni affermazione sottintende una negazione e una cosa è quando esiste il suo contrario).Il momento speculativo coglie l’unità delle determinazioni opposte, ricomponendole in modo sintetico.
La dialettica hegeliana è assimilabile a una sorta di spirale i cui elementi sono la tesi, l’antitesi e la sintesi di un concetto.La sintesi è il momento più importante in quanto in essa si ha la riaffermazione della tesi e la negazione dell’antitesi ma allo stesso tempo la sintesi ha la proprietà di conservare la tesi,l’antitesi e la loro lotta.
La critica alle filosofie precedenti
• Gli illuministi
Gli illuministi, che avevano fatto dell’intelletto il giudice della storia, ritenevano che il reale non è razionale al contrario di quanto Hegel affermava.
• Kant
Hegel si contrappone a Kant essenzialmente per due aspetti:il primo riguarda il fatto che Kant afferma che le idee della ragione sono solo ideali che spingono la ricerca scientifica verso un processo infinito.Il secondo è che Kant afferma che la volontà non coincide con la ragione.
• Romantici
Hegel, pur avendo subito l’inflenza dei romantici,li critica sotto due aspetti: il primo riguarda il fatto che i romantici attribuivano un primato ai sentimenti e all’arte. Hegel invece diceva che la filosofia, essendo la scienza dell’Assoluto, non può che essere razionale.Il secondo luogo Hegel critica l’atteggiamento individualistico dei romantici affermando che l’intellettuale non deve chiudersi in se stesso e invocare le leggi del cuore ma deve curare soprattutto il divenire del mondo integrandosi nelle istituzioni sociali e politiche del suo tempo.
• Ficthe
In primo luogo, Hegel accusa Ficthe di non riuscire a ridurre l’oggetto ad un semplice ostacolo esterno dell’io.In secondo luogo lo accusa di aver ridotto l’infinito a semplice meta ideale dell’io finito.In tal modo il finito, per ricongiungersi con l’infinito, cade in un processo all’infinito che non raggiunge mai il suo termine.
• Shelling
Hegel critica la concezione dell’assoluto di Shelling in quanto esso è un’unità astratta che, essendo priva di vita e concretezza interiore, risulta incapace di dar ragione di vita alla molteplicità delle cose.
La fenomenologia dello spirito
Il principio della risoluzione del finito nell’infinito è spiegato da Hegel in due opere:La “Fenomenologia dello spirito” e l’ “enciclopedia delle scienze filosofiche”.Nella prima opera Hegel spiega il cammino che la coscienza umana ha dovuto percorrere per giungere ad esso.
L’opera si divide in tre momenti:la coscienza(tesi), l’autocoscienza(antitesi) e la ragione(sintesi).
• Coscienza
La coscienza è la certezza di una cosa sensibile.Essa può sembrare come la più certezza più ricca e sicura ma in realtà è la più povera in quanto essa non rende certi di una cosa ma di questa cosa in quanto qui ed ora.Quindi la coscienza non rende certi del particola, ma piuttosto è certezza dell’universale.
• Autocoscienza
Con l’autocoscienza dall’oggetto si passa allo studio del soggetto cioè all’attività concreta dell’io considerato nei suoi rapporti con gli altri.
Signoria e servitù
La figura più nota dell’autocoscienza è quella del servo-signore. Il signore è colui che ha fatto di tutto, ha anche messo a repentaglio la propria vita per raggiungere l’indipendenza; il servo è invece colui il quale ha rinunciato alla propria indipendenza pur di avere salva la vita.Ma Hegel sostiene che il rapporto servo-signore è destinato ad una paradossale inversione di ruoli.Infatti il signore è destinato a diventare servo del servo e il servo è destinato a diventare signore del signore. Questo perché il servo, che inizialmente appariva dipendente, è divenuto il fulcro dal quale il signore trae sostentamento.Viceversa il signore che all’inizio appariva indipendente finisce per dipendere dai servigi del servo.La figura del servo-signore è una delle figure più apprezzate della fenomenologia, soprattutto dai marxisti i quali hanno visto in essa un’intuizione dell’importanza del lavoro.
Stoicismo
Lo stoicismo è un tipo di visione del mondo in cui si celebra la libertà e l’autosufficienza e la libertà della propria persona nei confronti di ciò che lo circonda.Ma nello stoicismo l’autocoscienza raggiunge soltanto un’astratta libertà interiore.
Scetticismo
Lo scetticismo è invece un tipo di visione del mondo in cui una persona pretende di mettere completamente da parte il mondo esterno da cui lo stoico si sente indipendente.Lo scettico nega tutto ciò che è comunemente ritenuto vero reale. Ma lo scettico cade in una grande contraddizione.Infatti negando tutto ciò che è reale finisce per negare anche la propria persona e la propria esistenza.
La logica
La Scienza della logica si divide in tre parti, che riguardano rispettivamente la "logica dell'essere", la "logica dell'essenza" e la "logica del concetto". L'opera principia infatti dal concetto di essere , il quale, essendo il concetto più indeterminato e non presupponendo quindi per la propria determinazione nessun altro concetto (ma, viceversa, entrando nella determinazione di tutti gli altri), può costituire il "cominciamento" della scienza della logica. La seconda parte della Scienza della logica , riguardante la "logica dell'essenza", si apre con l'espressione: " La verità dell'essere è l'essenza " ; con questa asserzione Hegel intende dire che l'essenza è l' essere considerato non nella sua immediatezza (come nella "logica dell' essere"), ma come oggetto della riflessione, del pensiero che lo conosce nella sua verità. L' ultima parte della Scienza della logica è "la logica del concetto ", che comporta l' unione dell' essere (immediato) e dell' essenza (riflessa), consentendo in questo modo l' intellegibilità dell' essere. A sua volta, questa parte si divide in: 1) dottrina della soggettività (o del concetto formale), nella quale si esaminano gli elementi in cui si articola l' attività del soggetto pensante: il concetto, il giudizio, il sillogismo (che in questa sede non possono essere oggetto di trattazione); 2) dottrina dell' oggettività, che riguarda i diversi momenti dello sviluppo dell' oggetto del pensiero, cioè la natura: meccanismo, chimismo, teologia (temi ripresi più ampiamente nella "filosofia della natura"); 3) dottrina dell' Idea, intesa come "unità assoluta del
concetto e dell' oggettività", cioè come realtà razionale considerata nella sua totalità.
.Hegel opera una rassegna delle varie posizioni del pensiero logico rispetto all’oggettività.
La prima posizione è data dal procedere ingenuo,il quale ritiene che da una parte vi sia il pensiero e dall’altra vi siano le cose, e che il pensiero, mediante la riflessione, possa conoscere la vera essenza delle cose.La seconda posizione è quella dell’empirismo
La filosofia della natura
La filosofia della natura di Hegel ha come presupposto la fisica empirica la quale deve però limitarsi a fornirle il materiale di cui essa poi si avvale per mostrare la necessità con le quali le determinazioni naturali si concatenano in un organismo concettuale.Le divisioni fondamentali della filosofia della natura sono: meccanica, fisica e fisica organica.La meccanica considera l’esteriorità che è l’essenza propria della natura.Essa comprende lo spazio-tempo, la materia e il movimento(meccanica finita) e la meccanica assoluta(movimento).La fisica comprende la fisica dell’individualità particolare cioè delle proprietà fondamentali della materia,dell’individualità universale cioè degli elementi della materia e la fisica dell’individualità totale cioè delle proprietà magnetiche, chimiche ed elettriche della materia.Infine vi è la fisica organica, che comprende la natura geologica, la natura vegetale e gli organismi animali.
La filosofia della storia
Hegel concepisce la storia come un qualcosa di razionale.Il fine della storia è la realizzazione della libertà dello spirito.Questa libertà si realizza nello stato; lo Stato è dunque il fine supremo.La storia del mondo è da questo punto di vista la successione di forme statali che costituiscono momenti di un divenire assoluto.La storia si serve di mezzi.Questo mezzi non sono altro che gli individui con le loro passioni.Tutta la storia secondo Hegel è frutto del volere degli individui di realizzare le proprie passioni.La storia si è servita delle passioni dei grandi uomini(Cesare,Napoleone) per attuare i suoi fini.Il disegno provvidenziale della storia si rivela nella vittoria dell’uomo o del popolo prescelto da essa.

La filosofia dello spirito
Hegel definisce la filosofia dello spirito come la conoscenza più alta e difficile.Tale conoscenza è intesa come lo studio dell’idea nei sui diversi aspetti.La filosofia dello spirito si compone di tre momenti:lo spirito soggettivo(che è individuale) lo spirito oggettivo(che sovra individuale o sociale) e lo spirito assoluto( che è praticamente lo spirito che sa e conosce se stesso nella propria infinità o assolutezza).
Spirito soggettivo
Lo spirito soggettivo studia lo sviluppo della coscienza dell’uomo individuale ossia dell’uomo come persona singola. Esso si divide in tre momenti: antropologia, fenomenologia e psicologia. L’antropologia studia lo spirito come anima in quanto essa rappresenta tutto quel complesso di legami tra spirito e natura che nell’uomo si manifesta come carattere.La fenomenologia studia lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione.La psicologia invece lo spirito nelle sue manifestazioni universali quali il conoscere, l’attività pratica e il volere.
Spirito oggettivo
Lo spirito oggettivo studia l’insieme delle relazioni esteriori al singolo individuo che costituiscono lo sviluppo della sua vita.Lo spirito oggettivo si compone di tre momenti: il diritto, l’eticità e la moralità.
• Il diritto astratto
Ogni singolo individuo è considerato come una persona fornita di capacità di giuridiche.il diritto astratto riguarda quindi l’esistenza delle suddette capacità giuridiche indipendentemente dalle caratteristiche che diversificano i vari soggetti tra di loro.Il primo momento del diritto può essere visto nella proprietà cioè in quell’atto con il quale un individuo definisce come proprio un qualcosa.Ma l’esistenza della proprietà è tale soltanto quando è presente una certa concordanza sul possesso di quella cosa;la concordanza è appunto l’istituto giuridico del contratto. L’esistenza del contratto determina anche l’esistenza del suo contrario:il torto che nel caso più grave si configura come delitto.Ovviamente l’esistenza del torto richiede la presenza della pena che è vista, nella filosofia hegeliana come un ripristino del diritto violato.
• La moralità
La moralità è l’insieme delle leggi interiori della coscienza che determinano l’agire del singolo.Riflettendo si può notare che il proponimento genera un azione.Il proponimento, essendo generato da un soggetto pensante prende le forme dell’intenzione. Il fine cui mira l’azione è il benessere.In altri termini, il dominio della moralità è caratterizzato dalla separazione tra la soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato.Da ciò deriva la contrapposizione alla moralità di Kant definita formale e astratta e priva di contenuti.
• L’eticità
L’eticità è praticamente la coincidenza tra le norme esteriori del diritto e le norme interiori della moralità.In altre parole la tipica separazione della moralità tra soggettività e bene viene risolta da Hegel nell’eticità dove praticamente il bene si è attuato concretamente ed è divenuto esistente.
L’eticità si compone di tre parti:la famiglia, la società civile e lo stato.La famiglia è il primo momento dell’eticità e comporta un’unione spirituale dei sessi fondata sull’amore e sulla fiducia. La famiglia comporta il matrimonio, il patrimonio e l’educazione dei figli, i quali una volta divenuti personalità autonome formeranno altre famiglie ognuna aventi interessi propri.Con la formazione di nuovi nuclei familiari si arriva al secondo stadio dell’eticità: lo stato civile. Lo stato civile costituisce l’antitesi alla famiglia e si configura essenzialmente come il luogo di scontro tra particolari interessi che sono soprattutto di natura giuridico amministrativa e economica.Esso si configura in tre momenti: Il sistema dei bisogni, l’amministrazione della giustizia e la polizia. Il sistema dei bisogni nasce dal fatto che ogni individuo per soddisfare i propri bisogni deve produrre ricchezza.La produzione della ricchezza determina la formazione delle classi che si dividono in:sostanziale(agricoltori) il quale mezzo di produzione di ricchezza è nella capacità di coltivare un terreno; formale(artigiani) che producono ricchezza dando forma al prodotto naturale) e infine la classe universale(funzionari pubblici) che si occupa degli interessi della situazione sociale.
Lo stato rappresenta il momento culminante dell’eticità ossia la riaffermazione della famiglia e la dispersione della società civile.Lo stato, nella concezione Hegeliana, è visto come una sorta di famiglia in grande. Esso è garante dell’eticità ed è lui a permettere l’esistenza della famiglia e della Società civile.La concezione statale di Hegel rifiuta il giusnaturalismo ossia l’idea dei diritti esistenti prima e oltre lo stato.Lo stato hegeliano è uno stato sovrano ma non dispotico nel senso che crede nel governare solo attraverso le leggi e nella forma delle leggi.La forma dello stato in cui Hegel crede è quella monarchico costituzionale ossia un organismo politico che prevede una serie di poteri distinti ma non divisi tra di loro.Tali poteri sono:il potere legislativo, esecutivo e quello monarchico.Il potere legislativo consente nel potere di determinare e di stabilire l’universale e di disciplinare il giusto mediante l’emanazione di leggi. A tale potere concorre l’assemblea delle rappresentanze di classi che può prender parte al governo tramite una camera bassa e una camera alta.Il potere governativo o esecutivo contiene in se il potere giudiziale e di polizia. Il potere monarchico è il potere del principe il quale racchiude l’incarnazione stessa dell’unità dello stato.
Lo spirito assoluto
Lo spirito assoluto è il momento in cui l’idea giunge alla piena coscienza della propria infinità o assolutezza.Il processo attraverso il quale si arriva allo spirito assoluto è rappresentato dall’arte, dalla religione e dalla filosofia.Questi tre fattori sono uguali nel contenuto(che è Dio) ma diversi nella forma.Infatti l’arte conosce l’assoluto nella forma dell’intuizione sensibile, la religione nella forma della rappresentazione mentre la filosofia nella forma del puro concetto.
• L’arte
L’arte rappresenta il primo gradino attraverso cui lo spirito acquista coscienza di se medesimo in mediante delle forme sensibili(figure, parole, musica).Hegel divide l’arte in tre momenti:simbolica, classica e religiosa. L’arte simbolica è un arte imperfetta, tipica dei popoli orientali, in cui è presente un certo squilibrio fra forma e contenuto. L’espressione dell’arte simbolica è il simbolo. L’arte classica è la forma di arte più perfetta ed è caratterizzata da un armonico equilibrio fra forma e contenuto.Infine l’arte romantica ripresenta un nuovo squilibrio fra forma e contenuto poiché lo spirito acquista coscienza che qualsiasi forma sensibile risulta incapace di esprimere in modo completo la sua interiorità spirituale.
• La religione
La religione è la seconda forma dello spirito assoluto,quella in cui l’assoluto si manifesta sotto forma di rappresentazione.La filosofia della religione non deve creare la religione, ma semplicemente riconoscerla in quanto essa è già presente. L’oggetto della religione è Dio, il soggetto è la coscienza umana indirizzata a Dio, il termine è invece l’unificazione di Dio e della Coscienza umana.Poiché nella religione è essenziale il rapporto tra Dio e la Coscienza, la prima forma della religione è l’immediatezza di questo rapporto che è propria del sentimento.Ma il sentimento non è in grado di giustificare la certezza di Dio e di trasformarla in verità oggettivamente valida.Un passo in avanti del sentimento è rappresentato dall’intuizione di Dio che si ha nell’arte.
• La filosofia
Nella filosofia che è l’ultimo momento dello spirito assoluto, l’idea giunge nella piena e concettuale coscienza di se medesima, chiudendo il ciclo cosmico. Hegel definisce la filosofia come una formazione storica che si è sviluppata attraverso una serie di gradi o momenti.In altre parole la filosofia è l’intera storia della filosofia giunta a compimento con Hegel.

Scritto da
Federico Lettieri
L.S.S Leonardo da vinci di
Vallo della Lucania(SA)

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