Divina commedia - Inferno - Canti 10, 13, 15, 19

Materie:Appunti
Categoria:Dante

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Testo

CANTO X
Cerchio VI Eresiarchi
Farinata
D. e V. proseguono il viaggio nella città di Dite con le tombe arroventate in cui sono puniti i negatori dell’immortalità dell’anima. Queste tombe si chiuderanno il giorno del giudizio universale. Un dannato Farinata dal linguaggio usato da D. capisce che si tratta di un suo concittadino. Un altro dannato Cavalcante dei Cavalcanti si leva e cerca il figlio Guido che, come poeta , poteva affiancare Dante il quale gli spiega
che il viaggio è dovuto per grazie divina e non per meriti poetici. Cavalcante fraintende le parole di D. e pensa che il figlio sia morto.
Farinata profetizza a Dante che non passeranno 50 mesi e anche D saprà quanto pesa l’esilio. D. spiega che la famiglia di Farinata è condannata per la strage della battaglia di Montaperti, ma Far. dice di aver difeso Firenze quando ne era stata decisa la distruzione. D. ha un dubbio: i dannati prevedono il futuro, ma non conoscono il presente; Far. gli spiega che questo cesserà il giorno del giudizio universale quando la luce di Dio non illuminerà più il futuro, ma sarà tutto presente. A questo proposito D. gli chiede di correggere l’errore in cui è caduto prima Cavalcanti:il figlio Guido è ancora vivo.
D. sa che tra gli epicurei c’è anche Federico II. E’ sconvolto dalla profezia di Farinata ma Virgilio lo rincuora e gli dice che Beatrice in Paradiso gli svelerà la verità sul suo futuro.
CONTRAPPASSO: gli eresiarchi sono in tombe infuocate con il coperchio sollevato. Come in vita furono abbagliati da una luce falsa ora sono costretti nelle tombe di fuoco.
CANTO XIII
Cerchio VII Violenti
Pier della Vigna
D. e V, traghettato il Flegetonte ,si inoltrano in un bosco molto folto dove abitano le Arpie mostri dalla testa umana con ali, artigli e ventre pennuto. D. è spaventato e V. gli consiglia di spezzare un ramo ma da questo escono parole e sangue.: l’anima prigioniera dice di essere Pier della Vigna, segretario di Federico II egli dice che fu la sua fedeltà verso il sovrano che scatenò l’invidia che ha portato al sospetto di tradimento per cui il dannato si è ucciso. D. è angosciato e V: chiede al dannato di descrivere la pena dei suicidi. Appena Minosse ha emesso la sentenza le anime precipitano nel VII cerchio dove mettono radici e rami per il pasto delle Arpie, le anime non si ricongiungono mai con il corpo. L’attenzione dei poeti è attirata da una scena terribile .due scialacquatori nudi e graffiati scappano seguiti da un branco di cagne voraci. D. vicino ad una pianta lacerata da questo inseguimento raccogli le fronde. È un fiorentino che si è impiccato nella sua casa.
CONTRAPPASSO I suicidi sono tramutata in piante secche. Hanno disprezzato il proprio corpo e lo hanno straziato ora sono straziati delle Arpie. Gli scialacquatori sono inseguiti da cagne affamate che lacerano i loro corpi. Come furono dilapidatori in vita ora le loro membra sono lacerate.
CANTO XV
Cerchio VII Violenti
Violenti contro Dio nella natura (sodomiti)
Brunetto Latini
I poeti proseguono il cammino reso sicuro dal vapore bollente che forma un ombrello in protezione dalla pioggia di fuoco.. Incontrano dei sodomiti che li guardano, uno tocca la veste di Dante e questi riconosce Brunetto Latini suo antico maestro. Il dannato, che continua a camminare altrimenti il castigo si inasprisce, gli chiede perché sia giunto vivo all’Inferno; inoltre gli annuncia l’invidia e la corruzione dei Fiorentini. D. non si mostra turbato. Prima che uil dannato ritorni nella sua schiera gli nomina alcuni sodomiti (Prisciano di Cesarea e Francesco d’Accorso)
CONTRAPPASSO I dannati sono costretti a girare suklla sabbia infuocata sotto una pioggia di fuoco, chi si ferma è costretto ad esporsi alla pioggia per 100 anni senza riparo. Agitati in vita da passioni contro natura ora non possono stare fermi e sono distrutti dal fuoco.
CANTO XIX
Cerchio VII Simoniaci
Niccolò III
Alla sommità del ponte che domina la 3a bolgia D. scorge lungo le pareti rocciose una serie di fori di uguale dimensione analoghi ai pozzetti battesimali del Battistero i S. Giovanni in Firenze. I. dannati conficcati dentro a testa in giù fino al tronco agitano le gambe per schivare la pioggia infuocata. Un peccatore, la cui pena sembra più violenta, attira l’attenzione di D.. il Papa simoniaco Niccolò III. Il papa peccatore, credendo che Dante fosse il proprio successore

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