Miscugli eterogenei ed omogenei

Materie:Appunti
Categoria:Chimica

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Testo

Alice Capelli 1G, 27/10/2007
Miscugli eterogenei e miscugli omogenei
Lo scopo di questo esperimento chimico è stabilire quali dei seguenti miscugli sono eterogenei e quali omogenei. Per fare questo, in laboratorio abbiamo eseguito vari esperimenti su sostanze diverse utilizzando metodi fisici differenti: la filtrazione e la decantazione.
La filtrazione è il metodo forse più usato per la separazione di un miscuglio solido-liquido, in quanto permette di recuperare interamente la parte solida. A tale scopo la sospensione (miscuglio eterogeneo di particelle solide o liquide in un fluido) viene fatta passare attraverso una superficie porosa capace di trattenere le sostanze sospese e far passare il liquido.
La decantazione viene usata qualora i componenti da separare costituiscano una sospensione, le cui particelle solide siano relativamente pesanti. Si opera lasciando riposare sul fondo del recipiente la parte solida sospesa nel liquido, fino a quando si sia separata e la parte sovrastante sia limpida.
MATERIALE E STRUMENTI:
- per tutti gli esperimenti svolti tramite filtrazione abbiamo utilizzato un sostegno di ferro con un anello. Questo sostiene un imbuto di vetro contenente della carta da filtro.
Per ogni esperimento sono stati utilizzati materiali e strumenti diversi.
Nel primo esperimento sono stati utilizzati:
- cilindro
- due becher
- provette
- bacchette di vetro
- acqua (80ml)
- permanganato di sodio (un piccolo cristallo)
Nel secondo esperimento sono stati utilizzati:
- cilindro
- due becher
- provette
- bacchette di vetro
- acqua (80 ml)
- una punta di spatola di carbone vegetale
Nel terzo esperimento sono stati utilizzati:
- cilindro
- due becher
- provette
- bacchette di vetro
- acqua (80 ml)
- una punta di spatola di farina
Nel quarto esperimento sono stati utilizzati:
- cilindro
- due becher
- provette
- bacchette di vetro
- alcol etilico (10 ml)
- mezza decina di gocce d’olio d’oliva
Nel quinto e ultimo esperimento sono stati utilizzati:
- cilindro
- due becher
- provette
- bacchette di vetro
- trielina (10 ml)
- mezza decina di gocce d’olio d’oliva
PROCEDIMENTO:
In un becher mescoliamo con una bacchetta di vetro una certa quantità di due sostanze come indicato nel foglio di lavoro. Il miscuglio è formato di volta in volta con le seguenti sostanze:
a) acqua 80 ml + un cristallino di permanganato di sodio
b) acqua 80 ml + una punta di spatola di carbone vegetale
c) acqua 80 ml + una punta di spatola di farina
d) alcol etilico 10 ml + mezza decina di gocce d’olio
e) trielina 10 ml + mezza decina di gocce d’olio
Per ogni miscuglio eseguiamo due metodi chimici di separazione delle sostanze.
Il primo consiste nella filtrazione di ogni miscuglio attraverso della carta da filtro. La sostanza filtrata fuoriesce dall’imbuto e finisce in un becher.
Il secondo invece consiste nella decantazione di questi miscugli ovvero versiamo ogni miscuglio in una provetta e lo lasciamo a riposo.
Decantazione Filtrazione

RISULTATI E OSSERVAZIONI:
Tramite il processo della filtrazione notiamo che le sostanze dei miscugli a ed e non sono possibili da separare. Deduciamo quindi che questi due miscugli sono omogenei. Le sostanze dei miscugli b, c e d invece si dividono tramite questo metodo di separazione; per questo possiamo definire questi miscugli eterogenei.
Nei miscugli a ed e infatti la sostanza che fuoriesce dall’imbuto e che è già stata filtrata non varia, al contrario dei miscugli b, c e d.
Anche tramite il processo di decantazione le sostanze dei miscugli a ed e non sono possibili da separare, mentre le sostanze dei miscugli b, c e d vengono separate.

Possiamo quindi dedurre che i miscugli a ed e sono omogenei, a differenza dei miscugli b, c e d che sono eterogenei.
CONCLUSIONI:
Nei miscugli omogenei i componenti sono mescolati in modo più profondo, tanto che essi perdono alcune caratteristiche esteriori e non sono più individuabili e distinguibili l’uno dall’altro, neppure con l’aiuto del più potente microscopio.
I miscugli eterogenei sono quelli più facili da individuare perché in genere i diversi componenti che li costituiscono si riconoscono nettamente, talvolta anche ad occhio nudo e in ogni caso ricorrendo ad una lente d’ingrandimento oppure ad un microscopio.

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