Il Platino

Materie:Riassunto
Categoria:Chimica
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Testo

IL PLATINO - Pt -
Introduzione
Il nome deriva dallo spagnolo platina, che a sua volta deriva da plata=argento, e simboleggia gli errori che si facevano in antichità, fino a quando nel 1750 Sir Brownrigg ne diagnosticò la differente composizione; è un metallo che, per le sue caratteristiche, ha visto negli anni aumentare a dismisura il suo valore.
Il platino è un elemento metallico molto raro, di simbolo Pt e numero atomico 78; appartiene al gruppo VIIIB (o 10) della tavola periodica ed è pertanto tra gli elementi di transizione.
È il più importante del gruppo dei platinoidi, che comprende inoltre rutenio, rodio, palladio, osmio e iridio. Questi elementi venivano usati nelle leghe già ai tempi dell'antica Grecia e dei romani, ma sono citati nella letteratura europea solo a partire dal XVI secolo. La distinzione tra il platino e gli altri platinoidi risale comunque all'inizio del XIX secolo.
LA STORIA DEL PLATINO
Un antico tesoro
Dalla preistoria alle principesse sino alle dive pop la storia del platino, il cosiddetto "nuovo metallo", è molto più antica di quello che si possa pensare. Frammenti di platino sono stati ritrovati nei meteoriti che si schiantarono sulla terra due miliardi di anni fa. Da allora, questo raro e seducente metallo è apparso sporadicamente nel corso della storia, talvolta scomparendo per secoli, ma sempre affascinando coloro che avevano occasione di incontrarlo. Gli antichi Egizi, le civiltà pre-colombiane e i conquistadores spagnoli conoscevano bene il platino, che a partire dal 1700 incominciò ad affascinare in ugual misura re ed alchimisti. Il platino divenne popolare a partire dalla metà dell'800 ed oggi è il metallo prezioso preferito dalle star e da tutti coloro che amano le cose belle e preziose.
Lo schianto del meteorite
Due miliardi di anni fa, molto prima dell'età dei dinosauri, quando la vita sulla terra era
ancora a livello batterico, un enorme meteorite si schiantò sul nostro pianeta nell'area del continente nord americano. E' il più antico impatto meteoritico che sia mai stato scoperto. I meteoriti sono originati da una supernova - cioè l'esplosione di un'enorme stella (di cui vediamo alcuni resti nella foto) e sono ricchi di metalli tra cui il platino.
La tomba egizia
1200 a.C. Gli Egizi importarono dall'antico regno di Nubia
l'oro che conteneva tracce di platino e ne fecero gioielli e ornamenti utilizzando i due metalli mescolati. Nessuno ha mai scoperto se il loro uso del platino fosse intenzionale. 700 a.C. La figlia del re di Tebe, l'alta sacerdotessa Shepenupet, venne sepolta in un prezioso sarcofago decorato con geroglifici d'oro e di platino. Anche un piccolo scrigno di platino (nella foto) venne posto nella sua tomba.
Ornamenti pre-colombiani
100 a.C. Le antiche civiltà sud americane, tra cui i famosi Incas, utilizzavano sia il platino che l'oro per creare anelli da naso e altri gioielli cerimoniali. Successivamente il platino sparì per due millenni dalla storia dell'umanità, dimenticato per centinaia d'anni, per riapparire brevemente quando gli esploratori europei partirono alla scoperta del nuovo mondo.
I Conquistadores confusi
1590. Il platino venne ritrovato dai Conquistadores spagnoli, che lo definirono spregiativamente "platina", cioè "piccolo argento". Don Antonio de Ulloa y Garcia de la Torre, ufficiale della flotta spagnola, fu uno dei conquistadores che equivocò il valore del platino. Assetati d'oro e delusi dal suo aspetto, gli Spagnoli consideravano il platino un metallo inferiore, una specie di "oro acerbo" e lo ributtavano nei fiumi dell'Equador affinché diventasse maturo. Ancora una volta, il platino sparì misteriosamente dalla storia.
Alchimia
'700. Nel XVIII secolo, il platino cominciò ad arrivare in Europa e diventò presto un ingrediente altamente apprezzato dalla follia alchimistica. Per le sue qualità chimiche il platino veniva utilizzato per pozioni e intrugli di intrepidi inventori che cercavano di trasformare il piombo in oro.
Il metallo dei re
1751. Il riconoscimento scientifico del platino avvenne a cura dello scienziato svedese Theophil Scheffer+ e immediatamente il metallo diventò popolare presso le corti europee. Nel 1780 il re di Francia Luigi XVI lo dichiarò l'unico metallo adatto ai re e il suo orafo di corte Marc Etienne Janety forgiò per lui numerosi oggetti da tavola, tra cui una bellissima zuccheriera.
Il calice papale
1788. Per non essere da meno del sovrano francese, re Carlo III di Spagna, un altro grande ammiratore del platino, commissionò a Francisco Alonso la fabbricazione di un calice altamente decorato che venne donato a Papa Pio VI. Il calice è alto 30 centimetri.
Importanti scoperte
'800. Nel XIX secolo alcune importanti scoperte accrebbero il prestigio e la popolarità del platino sia da un punto di vista scientifico che di costume. Nel 1803 lo scienziato inglese W. H. Wallaston scoprì un processo per rendere il platino malleabile, facilitandone l'uso commerciale. Nel 1819 vennero scoperti importanti depositi platiniferi negli Urali in Russia e nel 1866 la scoperta dei diamanti a Kimberley in Sud Africa diede il via al boom del platino in gioielleria quale incastonatura ideale per le pietre preziose.
Le famose uova di Fabergé
1884. Peter Carl Fabergé, orafo degli zar di Russia, creò un uovo gioiello per Alessandro III che ne fece dono alla moglie Maria. Iniziò così la tradizione annuale delle uova pasquali e le uova gioiello di Fabergé diventarono dei capolavori leggendari, ornati in platino e pietre preziose. La realizzazione di ciascun pezzo era un segreto gelosamente custodito, sempre con una sorpresa all'interno, come questo con un trenino in platino e oro a molla perfettamente funzionante per celebrare il completamento della ferrovia Transiberiana. Dopo la rivoluzione russa del 1917 la collezione di Fabergé andò dispersa e parecchie uova gioiello comparvero più tardi in occidente.
La stanza reale di platino
Fine '800. In Europa e in Russia dilagava la moda del platino. Re, regine, zar e maharaja indossavano gioielli in platino e sottili fili di platino venivano utilizzati per ornare gli abiti di corte. Carlo VI di Spagna commissionò la creazione di una "Stanza di Platino" nel Palazzo Reale di Aranjuez. A testimonianza della grandezza e dello splendore dell'epoca, gli intarsi in legno della stanza vennero decorati in platino.
Cartier
Inizio '900. Louis Cartier creò le sue prime collezioni di gioielli in platino, rivelando per la prima volta le caratteristiche sino allora sconosciute del metallo. Cartier usava il platino per realizzare i suoi pezzi in "stile ghirlanda" e per valorizzare la luce dei diamanti. La sua arte nella lavorazione del platino fu impareggiabile e venne nominato dal re Edoardo VII di Inghilterra "gioielliere dei re e re dei gioiellieri". Non solo i re, ma anche i maharaja apprezzarono particolarmente le creazioni di Cartier, come il maharaja di Patiala che indossa (nella foto accanto) una decorazione da turbante e un collier firmato Cartier.
Il Titanic
1912. Nel corso del viaggio inaugurale da Southampton a New York, la più grande e lussuosa nave da crociera al mondo, il Titanic, si scontrò contro un iceberg a circa 400 miglia a sud di Terranova e affondò. Oltre 1.500 persone persero la vita. Sulla scia del disastro, presso l'alta società di new York si diffuse la tendenza ad indossare "gioielli da lutto" bianchi e neri e il platino era ancora una volta il protagonista di queste particolari creazioni.
I reali inglesi
1936-7. Il re Edoardo VII d'Inghilterra abdicò per sposare la divorziata Wallis Simpson. Giorgio VI diventò re d'Inghilterra. Alla cerimonia di insediamento, sua moglie Elizabeth (la defunta regina madre) venne incoronata con una preziosa corona in platino che portava incastonato il famoso diamante Koh-i-Noor. Edoardo, ora Duca di Windsor, sposò Wallis Simpson scambiando con lei un paio di fedi nuziali in platino di Cartier. Wallis, Duchessa di Windsor, era una grande esperta e collezionista di gioielli e dichiarava perentoria che il platino è l'unico metallo possibile per i gioielli da indossare con gli abiti da sera.
La passerella delle star
Oggi - Il platino diventa il metallo preferito dalle star, indossato in occasione degli avvenimenti più prestigiosi e preferito da personaggi che fanno tendenza.
PROPRIETA’
Il latino è un metallo grigio di durezza Mohs 4,3; ha punto di fusione molto alto, è duttile e malleabile, si dilata poco per riscaldamento ed è caratterizzato da elevata resistenza elettrica. E’ relativamente inerte chimicamente e resiste agli attacchi dell’aria, dell’acqua, degli acidi e dei normali reagenti; si scioglie lentamente in acqua ragia (miscela costituita, in volume, di una parte di acido nitrico (HNO3) e tre parti di acido cloridrico (HCl) concentrati) formando acido esacloroplatinico (VI), di formula H2PtCl6; è attaccato dagli alogeni e reagisce per il riscaldamento con l’idrossido, il nitrato e il cianuro di sodio. Fonda a 1772°C, bolle a 3827°C, ha densità relativa 21,45 g/cm3 e peso atomico 195,08. In natura il platino si ritrova allo stato elementare, ma è presente anche in alcuni minerali poco diffusi, tra i quali la sperrylite, la sopperite e la braggite. Sono state rinvenute sfere di metallo del peso di circa 9 kg.

Platino -Pt-
SIMBOLO CHIMICO
Pt
CLASSE MINERALOGICA
Elemento nativo
GRUPPO
Monometrico
SISTEMA
Cubico (gruppo spaziale: Fm3m)
ABITO
Cubico (molto raro), più spesso granulare e a fiocchi (cristalli immersi in matrice), ma si trovano anche belle pepite
DUREZZA
4-4,5
PESO SPECIFICO
14-22 (ma il platino puro ha peso specifico di 21,44)
INDICE DI RIFRAZIONE
Monorifrangente
COLORE
Grigio, grigio acciaio, grigio acciaio-biancastro, grigio argento
LUCENTEZZA
Metallica
TRASPARENZA
Opaca
SFALDATURA
Assente
STRISCIO
Polvere bianco-grigiastra
FRATTURA
Rugosa, scagliosa
PLEOCROISMO
assente
GENESI
L’origine del platino nella crosta terrestre avviene all’interno di rocce ignee ultramafiche in associazioni con cromite ed olivina:si rinviene però più facilmente in depositi di tipo alluvionale (placers) dopo che la corrente ha spazzato via i corpi meno densi
Giacimenti
Il Platino si può trovare in diverse zone del mondo, tra queste: negli Usa(Michigan e Arizona), in Australia, in Russia (Urali), in Germania, in Inghilterra, in Brasile, in Colombia.
Preparazione
Il platino si trova allo stato nativo nella sabbia, mescolando con l’oro e con altri metalli dello stesso gruppo, cioè rutenio, rodio, osmio, iridio; quando è associato a ferro e a rame lo si trova in tenori anche notevoli. Negli ultimi anni la produzione è aumentata a causa dell’aumento della richiesta delle industrie a più alta densità tecnologica (industria elettronica, aeronautica e aerospaziale) nonché del settore della strumentalizzazione per la depurazione dei gas di scarico dalle vetture e per il controllo delle alte temperature. I vari metalli sono estratti sul posto attraverso una serie di lavaggi; l’oro è in qualche caso separato per amalgamazione. Si ottiene così il platino minerale, che , attaccato con acido nitrico, viene separato da ferro e rame. Dopo filtrazione il residuo solido è trattato con acqua regia, la quale scioglie il platino, l’iridio e il palladio sotto forma di cloruri, lasciando una sabbia ricca di lega di osmioiridio. Un’addizione di cloruro di ammonio fa precipitare il platino allo stato di cloroplatinato di ammonio. Calcinando tale miscela si ottiene una massa spugnosa, la spugna di platino, che viene fusa al cannello ossidrico in un crogiolo di calce: la lega che si ottiene viene generalmente venduta tal quale (platiniridio). Il platino puro è ottenuto, dopo la trasformazione della miscela in nitrocomposti complessi solubili, per precipitazioni sotto forma di cloroplatino di ammonio. Una certa quantità di platino viene anche estratta dai residui di minerali canadesi di rame e di nichel e dai fanghi dell’affinazione elettrolitica del rame.

Utilizzi
Per la sua inalterabilità all’aria, sia alla temperatura ambiente sia ad alta temperatura, e la sua resistenza alla maggior parte degli agenti chimici (acqua regia esclusa), il platino è utilizzato per la fabbricazione di numerosi apparecchi di laboratorio e attrezzature dell’industria chimica (crogioli, capsule, catalizzatori in lega al 10% di rodio, ecc…). Per ovviare alla sua eccessiva malleabilità è spesso necessario unirlo in lega ad altri metalli, come oro, rame, rodio, iridio, palladio, tugsteno. Nell’oreficeria il platino è impiegato in lega col rame (10%) o col rutenio (5%) oppure con l’iridio (10%). In elettronica vengono impiegate leghe platinorodio (10%) per i contatti, per i resistori dei forni a resistenza, per le termocoppie. Per i contatti elettrici sottoposti a manovra frequente vengono preferite leghe di platino e iridio (20%) o di platino e rutenio (10%). Taluni elettrodi sono migliorati con l’addizione di una piccola percentuale di tugsteno (fino al 5%). Il platino e le sue leghe hanno varie altre applicazioni in chirurgia, nella protetica dentaria, nelle apparecchiature fisiche di precisione (mentre campione in platino al 10% di iridio), per la preparazione di filiere per vetro o raion (platinorodio oppure lega formata per il 25% di platino, per il 25% di oro, per il 50% di palladio).

Esempio



  


  1. victoria

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