Bullismo o Mobbing

Materie:Riassunto
Categoria:Attualita

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Testo

IL MOBBING O BULLISMO
Conoscere significa prevenire, prevenire significa proteggere!
Cominciamo con delle frasi che dicono, o meglio, esprimono bene il concetto dell’azione del “bullismo”. Albert Einstein definisce il bullismo con questi termini: “Indubbiamente cattivo colui che abusando del proprio potere e prestigio, commette ingiustizie e violenza a danno dei suoi simili..”, anche Sharp e Smith nel 1995 definirono il bullismo con le seguenti parole: “Il bullismo è un’azione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare; spesso è persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittima” oppure un’altra definizione è la seguente: “Modalità di comportamento persistente in cui le norme e le regole della società ed i diritti delle altre persone vengono sistematicamente violati”, così abbiamo notato che della parola “bullismo” possono essere tante le sue definizioni però dopo tutte queste definizioni sappiamo cosa è il bullismo? Normalmente ci si informa si parla ma appena si esce con gli amici oppure da soli si inizia a “praticare” il bullismo!!Ho usato il termine “praticare” proprio perché io noto che noi ci vantiamo delle cose che facciamo alla nostra vittima e quindi mi sembra che noi pratichiamo uno sport. Ora cercherò di dare una definizione della parola bullismo: -Il bullismo è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa, o dice, cose per avere potere su un’altra persona e dominarla.
Sappiamo come si può manifestare il bullismo?
Be il bullismo si può manifestare essenzialmente in due modi cioè in maniera
-DIRETTA che si suddivide anch’essa in due rami

-INDIRETTA (isolamento sociale, diffondere pettegolezzi o storie offensive…)
È importante ricordare che nel fenomeno del bullismo sono tre le componenti:
1. il BULLO
2. la VITTIMA
3. la MAGGIORANZA SILENZIOSA
La nostra analisi dovrebbe, infatti, cominciare da quello che viene considerato l’atteggiamento “peggiore”, anche se a mio parere il peggio non è rappresentato dall’atteggiamento del bullo bensì, invece, dal comportamento della maggioranza silenziosa.
Ciò detto il bullo può essere:
- DOMINANTE quando ha un forte bisogno di potere e autoaffermazione, mancanza di empatia, autostima elevata e impulsivo.
- GREGARIO quando è insicuro e ha bisogno di popolarità.
- MASCHIO, con forme di violenza dirette sia verso maschi che femmine.
- FEMMINA, con forme di violenza indirette verso le femmine.
Di solito il comportamento del bullo mostra:
- Aggressività
- Violenza
- Intolleranza
- Disposizione al “combattimento fisico”
- Mancanza di empatia per i sentimenti e il benessere degli altri
Vorrei comunque sottolineare che, il comportamento del bullo, dipende da caratteristiche personali, da influenze del gruppo di amici e dal contesto socio-culturale.
Per quanto riguarda la vittima la stessa può essere:
- PASSIVA cioè ansiosa e insicura
- PROVOCATRICE cioè irrequieta
Ed ora passiamo a noi, cioè alla maggioranza silenziosa che ricopre con il suo atteggiamento la parte del peggio; infatti tutti crediamo che l’azione dello stare zitti aiuti sia noi che gli altri, ma invece ciò non avviane, perché chi commette atti di bullismo continuerà a farli, le vittime continueranno a subire e noi continueremo a guardare!!!
Brutto fenomeno che potrebbe essere, a mio parere, risolto attraverso un atteggiamento attivo e positivo da parte della società e di noi ragazzi.
Anche i ragazzi non coinvolti direttamente rimangono a guardare al margine e guardano al fenomeno del bullismo come qualcosa di inevitabile della cultura e del clima del gruppo.(Loro pensano: “così vanno le cose”, “sono fatti loro”) e questo è, in realtà, un comportamento totalmente sbagliato. Diviene importante, quindi, innalzare la nostra consapevolezza rispetto a questa “cultura” del gruppo di amici e valutare indipendentemente se i valori proposti dai coetanei sono effettivamente giusti. Questo è il suggerimento che io propongo hai miei coetanei, questo è il comportamento che spero abbia la società.
È necessario identificare il bullismo e distinguerlo da tutto ciò che non lo forma e quindi lo esclude; identificare il bullo e le caratteristiche che lo stesso deve possedere. Quindi, affinché vi sia bullismo, sono necessarie le seguenti caratteristiche:
- Intenzione di fare del male e mancanza di compassione
- Potere del bullo
- Emarginazione
- Continue critiche
- Sistematica persecuzione
I fattori che lo escludono si determinano quando:
- Esiste un limite per imporre la propria volontà
- Si scusa o si cerca una soluzione di pareggio
- Sono in grado di allontanarsi
Il fenomeno del bullismo si presenta maggiormente in:
- Aule
- Cortili
- Corridoi
- Bagni
- Tragitto casa-scuola
- Luoghi poco sorvegliati
Da quanto appena affermato si nota che il bullismo viene esercitato spesso sul “ring” della scuola. Occorre ora analizzare l’atteggiamento dell’insegnante, cosa deve fare per prevenire e gli errori che lo stesso deve evitare.
Cominciamo subito vedendo un po’ l’atteggiamento che un’insegnante può avere in questi casi:
- Vede e sente
- Vede, ma non lo considera un suo compito
- Rileva il fenomeno ma non sa cosa fare
- Rileva il fenomeno, non sa cosa fare, ma ci prova
- Fa un intervento efficace (non schierandosi e affrontando il problema in modo collegiale)
“Brutto” fenomeno che secondo me potrebbe essere evitato o prevenuto:
1) Creando un clima di fiducia, di conoscenza tra gli alunni. Infatti è importante che gli alunni siano “educati alla diversità” in quanto bastano piccole differenze per creare il bullo e la vittima.
2) Creando un momento di alfabetizzazione emotiva di sé e degli altri.
3) Organizzando dei progetti di potenziamento delle competenze relazionali e comunicative.
In realtà così come la società silenziosa, anche gli insegnanti, potrebbero evitare gli errori se solo cercassero di non:
- Agire sul singolo studente
- Sopravvalutare e sottovalutare
- Ignorare
- Discutere a sproposito
- Etichettare o rinforzare pregiudizi

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